La Casa – Giovani artisti serbi
Le opere di circa una ventina di artisti serbi saranno allestite sia alle pareti sia sul pavimento, come parte
integrante dell’arredamento, oltre che all’interno di armadi e cassetti, sui tavoli…
Comunicato stampa
Quarto appuntamento della rassegna d’Est, manifestazione volta a indagare l’arte del Paesi dell’Europa
Orientale, che ArtVerona propone in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura – Galleria d'Arte Moderna
Palazzo Forti del Comune di Verona, A+A - centro sloveno per l’arte contemporanea di Venezia, il Ministero
della Cultura Serba e l’Ambasciata Serba in Italia.
Protagonisti di questa edizione, alcuni artisti serbi - Ana Adamović, Nenad Andrić, Maja Beganović, Nebojša
Despotović, Dušica Dražić, Ana Jovanović, Iva Kontić, Žolt Kovač, Aleksandar Maćašev, Goran Mičevski,
Ana Nedeljković, Branka Nedimović, Vladimir Nikolić, Nina Simonović, Boba Mirjana Stojadinović,
Marko Stojanović, Slobodan Stosić, Aleksandra Stratimirović, Nina Todorović, Miloš Tomić, Urtica - che
cercheranno di riprogettare la struttura originale di Palazzo Forti, creando un percorso inedito e singolare.
L’allestimento della mostra trae, infatti, ispirazione dai prestigiosi spazi dello storico palazzo, che nella loro
imponente architettura, fanno trapelare i segni della sfarzosa residenza della nobile famiglia Emilei, che nel
‘400 trasformò la struttura medievale in una ricca dimora cittadina. Una caratteristica che appare
esplicitamente nelle sale al pianterreno, in particolare nelle decorazioni dei soffitti e delle pareti, e che ha
portato all’ideazione del progetto espositivo “La Casa”. Un percorso pensato proprio per la specificità di
Palazzo Forti che, trasformato a suo tempo da dimora a museo, tornerà per questa occasione al suo assetto
originario di casa, dove ogni sala sarà ammobiliata, diventando un’abitazione intima e accogliente.
Le opere di circa una ventina di artisti serbi saranno allestite sia alle pareti sia sul pavimento, come parte
integrante dell’arredamento, oltre che all’interno di armadi e cassetti, sui tavoli...
Il visitatore, entrando alla mostra, dovrà trasformarsi in una presenza attiva; per prendere visione
dell’esposizione completa, gli sarà infatti chiesto di aprire porte, cassettiere, armadietti: tutti elementi custodi
di opere preziose, che non mancheranno di sorprendere e stimolare il lato ludico, che si cela in ognuno di
noi. Il pubblico sarà incoraggiato a cercare e a riconoscere le opere dislocate tra gli spazi e gli arredamenti
del Palazzo. Uno sforzo necessario che porterà a soffermarsi a guardare le opere presentate e a immergersi
nella poetica dell’artista. Un processo che dovrebbe essere la prassi comune dei visitatori delle mostre, ma
che purtroppo non sempre accade.
La modalità espositiva delle opere degli artisti, ideata da Aurora Fonda e dall’artista serbo Nenad Andrić,
nasce infatti dalla volontà di riportare il visitatore a instaurare un rapporto più intimo con le opere d’arte. Il
fatto di ricreare una situazione “domestica” e informale, permetterà ai fruitori di avvicinarsi e appropriarsi dei
lavori esposti attraverso un’esperienza diretta e personale.
La casa è il luogo dove generalmente riusciamo a ritrovare la comodità e il conforto necessari a creare una
situazione rilassata, nella quale è possibile riflettere con tranquillità e spontaneità su ciò che ci circonda. La
sede ideale per attività come la lettura e lo studio, nella quale poter lasciar libera la mente, come anche
l’occhio, che può abbandonarsi alla lenta contemplazione delle opere d’arte che lo circondano.
Lo scopo della mostra è proprio questo: ricreare la situazione ideale in cui il pubblico può abbandonarsi
all’esperienza estetica, libero dai vincoli delle convenzioni sociali, ricalcando un atteggiamento analogo a
quello che si assume una volta varcata la soglia di casa.
In questo ambiente saranno installate le opere di circa una ventina di artisti serbi, appartenenti alla nuova
generazione, selezionati in maniera da poter creare una sinergia con la struttura della sede ospitante. Un
elemento che ha permesso di presentare lavori che eludono dalla storia recente del Paese, e con cui troppo
spesso e per comodità si cerca di identificare gli artisti serbi, tralasciando così quegli aspetti più interessanti
delle loro ricerche che possono competere con le espressioni artistiche internazionali.
Non solo, dai lavori selezionati emerge un comune denominatore, individuato anche negli artisti delle altre
nazioni dell’ex-Jugoslavia, che consiste in una marcata componente ironica che si rivolge sia alla capacità di
prendersi gioco di sé e del proprio contesto sociale, sia nel modo di affrontare tematiche universali. I lavori in
mostra colpiscono per la forma sagace di spiazzare il pubblico con linguaggi sottili, che rapidamente ci
coinvolgono attraverso un’ironia pungente e diretta.
Le forme di espressione presentate spazieranno dalla pittura alla scultura, dai video alla fotografia, alla webart,
offrendo un’ampia e dettagliata panoramica delle figure artistiche più interessanti dell’attuale scenario
culturale serbo.