La città e l’archeologia del sacro
Dopo il complesso intervento di scavo condotto all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore tra il 2007 e il 2011, la mostra propone per la prima volta al grande pubblico i reperti rinvenuti nel sottosuolo della chiesa, offrendo l’opportunità di conoscere gli esiti di un ampio lavoro di ricerca che ha permesso di restituire alla città una fase importante e poco nota della sua storia.
Comunicato stampa
Sarà inaugurata venerdì 29 novembre alle ore 18.30 l'attesa mostra La città e l'archeologia del sacro. Il recupero dell'area di Santa Maria Maggiore, organizzata dal Museo Diocesano Tridentino in collaborazione con il Dipartimento di Storia Culture Civiltà - Sezione di Archeologia dell'Università di Bologna e l'Ufficio Beni Archeologici della Soprintendenza per i beni architettonici e archeologici della Provincia Autonoma di Trento. La mostra si colloca nell'ambito dell'iniziativa Anno2013MuseInrete promossa da AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani) in occasione dell'anniversario dell'Editto di Costantino (313 d. C.), noto anche come "Editto di Milano", un documento di straordinaria modernità che, concedendo la libertà di culto in tutto l'impero, inaugurava un periodo di tolleranza religiosa e di grande innovazione politica e culturale.
Dopo il complesso intervento di scavo condotto all'interno della chiesa di Santa Maria Maggiore di Trento tra il 2007 e il 2011, la mostra propone per la prima volta al grande pubblico i reperti rinvenuti nel sottosuolo della chiesa, offrendo l'opportunità di conoscere gli esiti di un ampio lavoro di ricerca che ha permesso di restituire alla città una fase importante e poco nota della sua storia. L'esposizione consente inoltre di contestualizzare le testimonianze archeologiche venute alla luce durante lo scavo, integrando le novità emerse dallo studio di questi reperti con le conoscenze già acquisite nei precedenti interventi effettuati sia nell'area di Santa Maria Maggiore che in altri punti della città. Mediante l'esposizione di reperti particolarmente evocativi, alcuni dei quali riferiti agli altri luoghi di culto, come la Basilica di San Vigilio, Sant'Apollinare, la chiesa del Doss Trento, San Lorenzo, l'esposizione fornisce al visitatore un'esaustiva panoramica dei siti archeologici cittadini riferibili alla Trento paleocristiana.