La città si riconosce
ArteSera invita ad un viaggio nella propria città, un viaggio a ritroso per trovare quelle radici dalle quali la città è germogliata. Compagni di viaggio saranno Davide Ferrario, che leggerà un racconto di Luca Rastello dal quale parte questa esplorazione, e Maurizio Zucca che ci guiderà idealmente attraverso i “non luoghi” di Torino. E al traguardo di questo intenso viaggio un premio prezioso: l’artista Pierluigi Pusole ha lavorato a un unico grande lavoro formato da 7007 parti, acquerelli su carta di cellule organiche e vegetali, che si sdoppiano infinite, in un organismo che prende forma, si sviluppa, vive.
Comunicato stampa
LA CITTA’ SI RICONOSCE
Il nuovo numero di ArteSera si racconta da Fitzlab,
con un regalo speciale per i lettori a opera di Pierluigi Fusole
Un viaggio tra orti urbani, guerrilla gardening e margini della città
Forse il modo migliore per conoscere una città è partire da quegli spazi indefiniti, che non appaiono sulla mappa, dove fiorisce una natura anarchica ma consapevole. Luoghi “che non esistono”, ai margini, negli sfridi scappati dalla definizione della geografia politica metropolitana. Sono anche gli spazi in cui la città si riconosce, si riappropria di sé, del suo territorio, delle sue porzioni di carne lasciate abbandonate, libere. Ritagli sospesi, no men’s land in cui sorgono orti urbani, interventi artistici, azioni di guerriglia botanica. È qualcosa che ha a che fare con le radici, con il toccare la terra e il radicarvisi, farla germogliare, colorare il grigio di verde.
Queste le dimensioni in cui si muove il prossimo numero di ArteSera, che verrà presentato presso i nuovi spazi di Fitzlab il 7 giugno alle ore 18.30: un viaggio che parte dal racconto di Luca Rastello, letto da Davide Ferraris, che condurrà i presenti nelle atmosfere oniriche dei margini urbani, per poi passeggiare idealmente per Torino con Maurizio Zucca, chiamato durante questo incontro a tracciare uno spaccato, che è anche visione, della città odierna e futura.
E poi ancora gli esperimenti di guerrilla gardening dagli esordi ad oggi, il bosco d’arte di Bossolasco disseminato di opere che vivono e cambiano con l’andamento dell’ambiente, le serre di Maria Bruni, le cartoline e i ritratti di Elmuz in cui si sovrappongono identità umana e vegetale: questo numero va in giro per il verde metropolitano individuale e collettivo, hortus un po’ conclusus, un po’ botanico e un po’ alimentare, ma anche pratica artistica a cominciare dalla prime consapevolezze della land art negli anni Sessanta, per arrivare ai molti artisti internazionali che ne hanno fatto un modus operandi, come ci racconta Claudio Cravero dal suo osservatorio speciale nel PAV, il Parco di Arte Vivente di Torino.
7007: la nuova opera di Pierluigi Pusole per i lettori di ArteSera
La Collezione di questo mese esce dalle pagine del giornale per trasformarsi in oggetto reale, che è insieme opera e dono, unico e irripetibile per ogni lettore di ArteSera.
Per mesi Pierluigi Pusole ha lavorato a un unico grande lavoro formato da 7007 parti, acquerelli su carta di cellule organiche e vegetali, che si sdoppiano infinite, in un organismo che prende forma, si sviluppa, vive. Ogni copia del numero di giugno avrà una parte del lavoro originale, testimonianza di un’idea di arte che coinvolge l’artista anche fisicamente: ogni lettore riceverà quindi un frammento di questo lavoro complessivo, diventando proprietario di una cellula che fa parte di un più ampio organismo vivente.
Durante la presentazione del 7 giugno sarà possibile ritirare in anteprima la propria copia con la cartolina in omaggio e assistere al video 7007 (realizzato da Max Chicco e Sara Conforti), che documenta l’incredibile lavoro svolto da Pusole in questi mesi, dalla definizione del progetto alla sua realizzazione e conclusione.
L’appuntamento del 7 giugno rappresenta la prima parte di un’operazione che prevederà in seguito la partecipazione attiva dei proprietari di un frammento di 7007: a novembre, in occasione del 1° compleanno di ArteSera, le cartoline saranno temporaneamente restituite per ricomporre l’opera 7007 nella sua integrità: se venissero riconsegnate tutte, darebbero vita a un’impressionante installazione di 3.000.000 di cmq…ma questo dipenderà unicamente dai possessori delle cartoline, e dalla loro volontà di essere parte integrante di un progetto unico e visionario.