La collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO ESTENSE
Largo Castello , Ferrara, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30.

Vernissage
02/02/2018

su invito

Curatori
Vittorio Sgarbi
Uffici stampa
ELLA STUDIO
Generi
arte antica

In mostra le grandi opere della Collezione Cavallini Sgarbi.

Comunicato stampa

Dal 3 febbraio al 3 giugno 2018, la mostra “La collezione Cavallini Sgarbi Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara” espone 130 dipinti e sculture dal ‘400 al ‘900. Per il soggiorno, ci sono le proposte del Consorzio Visit Ferrara.

Da una famiglia ferrarese che ha dedicato all’arte gran parte delle sue vite, apre sabato 3 febbraio 2018, al Castello Estense di Ferrara, una straordinaria esposizione, che racconta attraverso 130 dipinti e sculture 40 anni di collezionismo appassionato di Vittorio Sgarbi, sua madre Caterina “Rina” Cavallini e il padre Giuseppe. La mostra “La collezione Cavallini Sgarbi Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara” ideata e promossa dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi e visitabile fino al 3 giugno, porta tra le stanze dell’elegante maniero che domina la città le opere, databili dall’inizio del Quattrocento alla metà del Novecento, scelte e acquistate da Sgarbi: una sintesi dell’arte italiana che riflette la cultura del collezionista. Un viaggio nella città e nella sua storia, che si può vivere anche grazie al Consorzio Visit Ferrara, che mette insieme circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia e propone soluzioni di soggiorno, pacchetti ed itinerari. Tra le proposte, che si possono prenotare direttamente sul sito www.visitferrara.eu, è possibile pernottare nei prestigiosi appartamenti della Fondazione Cavallini Sgarbi, nella storica residenza di Via Giuoco del Pallone, dove Ariosto scrisse parte dell’Orlando Furioso.

Il percorso espositivo al Castello Estense comincia con il San Domenico di Niccolò dell’Arca modellato in terracotta, che colpì Vittorio Sgarbi nel 1984, quando decise che non avrebbe “più acquistato ciò che era possibile trovare, di cui si poteva presumere l’esistenza, ma soltanto ciò di cui non si conosceva l’esistenza, per sua natura introvabile, anzi incercabile”. La mostra spazia tra preziosi dipinti di pittori nati o attivi a Ferrara nel Rinascimento e poi agli inizi del XVII secolo, come Artemisia Gentileschi, per addentrarsi nelle opere pittoriche di tema sacro, allegorico e mitologico tra il Seicento e il Settecento e poi tornare fra gli artisti di Ferrara tra l’Ottocento e il Novecento, come Giovanni Boldini, Filippo de Pisis, Giuseppe Mentessi, per citarne alcuni.

La mostra, realizzata e promossa dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi, in collaborazione con la Fondazione Cavallini Sgarbi, con il Comune di Ferrara e il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno di Bonifiche ferraresi, Fondazione Cariplo, Genera Group Holdings e con il supporto di Ciaccioarte e Ascom, si può visitare tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30.