La corrispondenza del tutto / Stefano Turrini

Informazioni Evento

Luogo
LA BARBAGIANNA
Via Di Grignano 24, Pontassieve, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar-ven 17-20 su appuntamento

Vernissage
06/09/2014

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Stefano Turrini
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

Mostra collettiva: “La corrispondenza del tutto. Dialogo con gli artisti”. E mostra personale di Stefano Turrini.

Comunicato stampa

La corrispondenza del tutto. Dialogo con gli artisti

a cura di Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno

La mostra, che fa parte della terza parte della XXIII Rassegna "Incontri d'Arte" curata da Alessandra Borsetti Venier, è stata realizzata dalla 3D Gallery extraMOENIA project elements of architecture di Mestre-Venezia in collaborazione con Mismomatic, Segnoperenne, MultiMedia91 e La Barbagianna, è a cura di Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, Sono stati posti in dialogo gli artisti: Enzo Barion, Alessandra Borsetti Venier, Alessandro Botta, Maurizio Bucca, Gloria Campriani, Libera Carraro, Fiorella Corsi, Carmela Corsitto, Luca De Silva, Adolfina De Stefani, Liibaan, Marta Luppi, Ruggero Maggi, Antonello Mantovani, Angela Marchionni, Andrea Marini, Anastasia Moro, Angelo Muriotto, Giampiero Poggiali Berlinghieri, Giancarlo Pucci, Rossella Ricci, Edda Sensini, Fulgor Silvi, Erik Strauss, Giorgio Trinciarelli, Stefano Turrini, Angelo Ventimiglia. Presentazione critica di Gaetano Salerno
Ogni artista si è espresso con le proprie tecniche e attraverso i propri linguaggi specifici, all’interno tuttavia di un medesimo e unificante formato realizzativo di cm 30x30, sul tema della geometria (triangolo, quadrato, cerchio) delle architetture classiche e a riconsiderare, usando le parole del curatore della 14.ma Biennale di Architettura di Venezia, gli elementi che dovrebbero costituire i riferimenti per un rigenerato e attuale rapporto tra noi, la nostra civiltà e l'architettura. Intervento critico di Gaetano Salerno.
Segue la performance “Ameno paesaggio” di Gian Paolo Lucato, in rapporto alla sua opera palladiana “La Rotonda”

Alle 19 presentazione della rivista EDEL, semestrale di pratica cristallina, manifesto-rivista di arte e letteratura contemporanee a cura di Roberta Bertozzi. L'obiettivo della rivista, edita a Cesena, è di far confluire sperimentazioni, progetti e ipotesi teoriche in un'unica sede, per dare origine a una nuova koinè artistica e letteraria. Intervento di Massimiliano Fabbri, artista che ha realizzato l'opera dell'ultimo numero. Segue una lettura di poesie - in linea con le finalità dell'Archivio della Voce dei Poeti - di Alessandro Ceni, poeta, pittore e traduttore dall'inglese per le maggiori case editrici italiane, una delle figure più interessanti e delle più schive del panorama culturale nazionale, che ha collaborato con degli inediti all'ultimo numero di EDEL.

Nell’arco della manifestazione si affiancano le incursioni musicali dei Max Stirner Lumpen, una formazione anarco-musicale composta da artisti e musicisti: Francesco Bocchini, Claudio Ballestracci, Massimo Modula, Marcello Tosi e Giacomo De Paoli.
Dopo la cena, le performance di Daniele Torcellini, autore di un progetto collaterale alla rivista EDEL dedicato alla pratica dei selfies e alla loro incidenza nella comunicazione con proiezione video commentata; “URSOdadaperformanceNATE” del Gruppo DADAENSAMBLE (Martin Bauer, Vera Bauer, Jens Buhmann) e “Il corpo luogo di verità che trasforma la conoscenza in coscienza” di Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani, voce Elisa Rampon.

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Stefano Turrini. Dalle foglie alle geometrie organiche 2004-2014

Per Turrini lo spazio/aria è funzionale alle sue opere non solo perché sembra sorreggerle, ma anche perché, in quelle che rimangono poggiate sulle loro basi, l’aria entra come componente della scultura, ci sta dentro, vi penetra e la percorre trapassandola come uno spirito alitante, leggero, impalpabile. Sono sculture che respirano nell’aria e nelle quali la composizione geometrica tende a creare organismi in linea con quanto avviene in natura. Anche quando si liberano in tensione pura, hanno sempre una partenza razionale; pur aspirando a divenire organismi, esse rimangono geometrie di origine euclidea… Sembrano quasi‘pitture tridimensionali’ questi lavori suggestivi composti di reticolati trasparenti come tulle disposti in sequenza, ritmicamente distanziati, sospesi nelle loro geometrica archi/struttura, misuratrice perfetta di uno spazio, e cosparsi di colore che rimane intriso nelle maglie finissime del metallo reticolare… Il colore danza, il colore vibra dentro queste sculture fascinose e delicate, fa la parte del personaggio che appare deciso e si allontana come figura fantasmatica, che ti attrae e scompare in dissolvenza, ma non è un miraggio: ti dice dell’essere e dell’ apparire delle cose, rimandandoti alla responsabilità dello sguardo… (Attilio Maltinti)