La Danza dei Ghiacciai
La selezione delle opere è stata curata da Glorianda Cipolla che dal 2014, con Monte Bianco Montagna Sacra, prosegue il dialogo spirituale ed emozionale tra l’arte contemporanea e l’ambiente ascetico della montagna.
Comunicato stampa
I ghiacciai, nel loro andamento lento, scoprono e coprono la terra, seguendo il
loro tempo e il loro spazio, così lontano da quello che consideriamo nostro.
La scoperta riporta la vita, la terra ritrova la luce e torna fertile, bosco e
sottobosco tornano a profumare di cielo, bacche e funghi.
Il ritiro del freddo è una coperta che si sfila e lascia il corpo nuovamente
vulnerabile al sole.
Quando il ghiaccio ritorna, torna il buio, che è sonno, torna la coperta di aghi di
pino e cristalli di neve che ci protegge dal nuovo freddo.
Torna infine il profumo di pane, del nostro cibo sacro, protetto da piccole case
di roccia e bosco.
Questa danza dei ghiacciai è ben evocata da Stefano Cerio, Massimo
Sacchetti e Michel Vecchi, tre artisti contemporanei il cui lavoro profuma di
neve, ghiaccio, bosco e pane.
Nella favolosa cornice delle baite settecentesche della Valle Ferret, anche
quest’anno l’Associazione culturale Monte Bianco Montagna Sacra presenta,
dunque, opere d’arte che in diverso modo suscitano stupore, richiamando il
visitatore a una nuova consapevolezza di fronte alla bellezza della Natura.
La selezione delle opere è stata curata da Glorianda Cipolla che dal 2014, con
Monte Bianco Montagna Sacra, prosegue il dialogo spirituale ed emozionale tra
l’arte contemporanea e l’ambiente ascetico della montagna.
OPERE E ARTISTI
BRENVA
Stefano Cerio, visual artist, realizza un’installazione artistica posizionando un
muro gonfiabile sul fronte della memoria di ghiacciai in scioglimento. Il muro
rappresenta lo sforzo di segnare il terreno, di lasciare una testimonianza
attuale del confine perduto dei ghiacciai. La struttura mobile viene gonfiata in
progressione tramite un accumulatore a pannelli solari che lentamente dà
forma all’opera.
L’installazione sarà visibile sabato 22 luglio alle ore 11 dove un tempo si
trovava la fine del ghiacciaio la Brenva. Si potrà arrivare in Val Veny fino a Plan
Ponquet, a destra una strada sterrata a fianco dell’albergo Val Veny percorribile
a piedi condurrà al muro. Nel pomeriggio dalle ore 15 saranno esposte alcune
foto realizzate sempre da Cerio in occasione dell’installazione.
Il progetto Brenva nasce dall’evoluzione del lavoro “Aquila” realizzato per la
nuova sede del MAXXI a L’Aquila.
OUVERTURE
Massimo Sacchetti offre un modo onirico e inaspettato di indossare la natura.
Un cappotto formato da migliaia di aghi di pino è la metafora che permette di
vestire l’autunno e di trovare riparo dal gelo. Con pani di ceramica bianchi e
d’oro l’artista rappresenta infine la sacralità del cibo quotidiano. L’oro visualizza
la preziosità di questo alimento, evoca gesti regali e offerte spirituali, mentre il
bianco simboleggia il desiderio del pane di sopravvivere alla neve e al suo
freddo. È il desiderio di conservare un cuore soffice, che si dona come tiepido
nutrimento di vita.
THE MUSHROOM FOREST
Michel Vecchi fa nascere tra gli splendidi larici della Val Ferret colorati funghi
di sorpresa, magia e curiosità. Non c’è bosco senza profumo di funghi, non c’è
bosco che non trasmetta il senso di crescita e protezione. I funghi di Michel si
riposano all’ombra del bosco come antichi pellegrini che giungevano in Valle da
monti e paesi. Gli alberi e i funghi vivono da sempre in simbiosi, come fratelli e
compagni di vita si nutrono e si prendono cura vicendevolmente. Ogni pianta
ha una storia e un’anima impressa nel legno. Ogni fungo ha un potere speciale,
nel gambo e sotto, alla base, gira una spirale di rame e alluminio che trasmette
questo potere alle persone e ai luoghi in cui viene posizionato