La Democrazia dello Sguardo

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Via Nazionale 194, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
25/01/2020

ore 16,30

Biglietti

ingresso libero

Curatori
Marco Berti, Francesca Pappalardo
Generi
incontro - conferenza

Incontri fotografici al Palazzo delle Esposizioni, In occasione della mostra GABRIELE BASILICO | METROPOLI a cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia.

Comunicato stampa

In occasione della mostra
GABRIELE BASILICO | METROPOLI a cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia
l’Azienda Speciale Palaexpo presenta

LA DEMOCRAZIA DELLO SGUARDO
incontri fotografici al Palazzo delle Esposizioni

un progetto a cura di Marco Berti e Francesca Pappalardo | Azienda Speciale Palaexpo
con Chiara Capodici | Leporello
e la collaborazione di Niccolò Fano e Alessandro Imbriaco

Palazzo delle Esposizioni - Sale Cinema e Auditorium
25 gennaio - 2 febbraio 2020
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

La democrazia dello sguardo si articola in un denso programma di appuntamenti animati dalla comunità che opera intorno alla fotografia a livello nazionale, in occasione del ritorno a Roma dello sguardo di Gabriele Basilico, che ha lasciato un segno profondo nel racconto dell’identità della Capitale e del Palazzo delle Esposizioni in particolare. Il suo sguardo gentile e democratico, capace di individuare nello spazio urbano e restituire in quello fotografico la convivenza di elementi tra loro discordanti - per epoca e ambito, dalla fabbrica al resto archeologico - ha stimolato la necessità di radunare intorno alla mostra alcuni testimoni d’eccellenza, per una riflessione collettiva sul linguaggio fotografico e la sua capacità di definire i contorni del vivere contemporaneo.
Oltre quaranta personalità tra le più autorevoli che operano nella fotografia - tra curatori, photoeditor, giornalisti, fotografi, editori, studiosi e docenti - si alternano in un serrato programma articolato in: conversazioni che, partendo dall'analisi dell’esperienza di Gabriele Basilico, perlustrano tutti gli orizzonti possibili della fotografia, dal racconto di guerra allo sberleffo comico, passando attraverso il paesaggio e l’indagine indiziaria; tavoli di confronto tra operatori del settore, chiamati a discutere tra loro e in pubblico i loro “lavori in corso” in ambito progettuale, didattico e curatoriale, per condividerne modalità e obiettivi. Due giornate vengono interamente dedicate agli studenti delle scuole e degli istituti di Roma con un corso di specializzazione in fotografia, coinvolti in una serie di seminari che analizzano agli aspetti principali di una produzione fotografica di documentazione. L’inizio di un percorso didattico che si svilupperà successivamente nelle rispettive sedi e che si concluderà con il ritorno al Palazzo delle Esposizioni, per un workshop rivolto alla documentazione dei suoi spazi in relazione con la città. Completa il programma un ciclo di proiezioni di documentari dedicati a esperienze significative in ambito fotografico e, dal 19 marzo, una rassegna di cinema dal titolo La città negli occhi, dedicata al racconto della città moderna attraverso lo sguardo poetico di grandi maestri del nostro schermo, quali Antonioni, Fellini, Visconti.

PROGRAMMA

sabato 25 gennaio ore 16.30, Cinema - conversazione
Roberta Valtorta e Francesco Moschini, modera Filippo Maggia
L’esperienza di Gabriele Basilico
Dopo aver introdotto la mostra Metropoli, Filippo Maggia dialogherà con Roberta Valtorta e Francesco Moschini sull’opera di Gabriele Basilico, soffermandosi in particolare sul rapporto del fotografo milanese con le città, ripercorrendo il suo percorso artistico e ricordando alcune missioni fotografiche.

Roberta Valtorta, storico e critico di fotografia, vicepresidente della SISF (Società Italiana per lo Studio della fotografia), ha curato il progetto Archivio dello spazio della Provincia di Milano, collaborato alla creazione degli archivi fotografici della Regione Lombardia, diretto la collana di libri Art& (Udine), progettato il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo-Milano assumendone la direzione scientifica dal 2004 al 2015. Ha tenuto corsi universitari a Udine, Roma, Milano, e dal 1984 insegna al Centro Bauer di Milano. Ha curato mostre in Italia e in Europa e pubblicato molti libri e saggi.

Filippo Maggia vive e lavora a Milano. Dal 1993 al 2005 è stato curatore per la fotografia presso la Galleria Civica di Modena. Dal 2006 è editor per la fotografia per Skira. Dal 1998 è curatore per la fotografia presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Dal 2006 al 2008 è stato curatore per la fotografia presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Dal 2013 al 2017 è stato Direttore di Fondazione Fotografia Modena. Dal 2019 è Head of Projects dell’Archivio Basilico.

Francesco Moschini, critico indipendente di arte e di architettura, storico dell'arte e dell'architettura, insegna Storia dell'Arte e Storia dell'Architettura al Politecnico di Bari. È direttore scientifico e culturale della A.A.M. Architettura Arte Moderna (A.A.M. Galleria). Ha costituito nel tempo una collezione di disegni ed opere originali tra arte, architettura, design, fotografia, grafica e illustrazione, interamente fruibile on line, dedicata agli autori più importanti nazionali e internazionali, frutto di collaborazioni con gli stessi.

sabato 25 gennaio ore 18.30, Cinema - conversazione
Roberto Koch e Nicolò De Giorgis, modera Giovanna Calvenzi
Dialoghi sui libri di Gabriele Basilico
Il lavoro di Gabriele Basilico è raccontato da oltre sessanta pubblicazioni, fra libri e cataloghi, da Milano. Ritratti di fabbriche, a Bord de Mer, passando per Beirut e i molti volumi dedicati a città come Mosca, Milano, Roma. Ne parlano Roberto Koch, editore di Contrasto e di molte pubblicazioni del fotografo, e Nicolò De Giorgis, in un dialogo che mette a confronto l'esperienza di una grande casa editrice e quella di un giovane editore, curatore e artista.

Giovanna Calvenzi dal 1985 al 2019 è stata photo editor per diversi periodici italiani. Nel 1998 ha diretto i Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, nel 2002 è stata guest curator di Photo Espana a Madrid e nel 2014, con Laura Serani, delegato artistico del Mois de la Photo a Parigi. Ha insegnato storia della fotografia e photo editing a Milano e a Bologna e svolge un’attività di studio sulla fotografia contemporanea. Ha pubblicato, tra gli altri, Italia. Ritratto di un Paese in sessant’anni di fotografia (2003), Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni (2010), Le cinque vite di Lisetta Carmi (2012) e Interviste (2019).

Nicolò De Giorgis è nato a Bolzano nel 1985. È fondatore della casa editrice Rorhof, co-curatore presso la galleria Foto-Forum di Bolzano ed è stato guest-curator 2017 di Museion, il museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano. Come artista fotografo, ha all’attivo diverse mostre in istituzioni e rassegne nazionali e internazionali. Il suo volume Hidden Islam (Rorhof, 2015) ha ottenuto vari riconoscimenti internazionali tra cui l’Author Book of the Year, Rencontres d’Arles (2014) e l’Aperture Paris Photo First Book Award (2014).

Roberto Koch è editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia. Nel 1986 ha fondato Contrasto, la più importante struttura di produzione fotografica italiana, e nel 1994 la casa editrice omonima, che ha all’attivo più di 500 titoli dedicati alla grande fotografia internazionale. È ideatore e presidente della Fondazione Forma per la Fotografia a Milano.

sabato 25 gennaio ore 21.00, Cinema - proiezione
Il sale della terra
di Julian Ribeiro Salgado, Wim Wenders. Francia, Brasile, Italia, 2014, 110’, vo sott. it.
Da oltre quarant'anni, il grande fotografo Sebastião Salgado attraversa i continenti sulle tracce di un'umanità in costante cambiamento. Testimone dei principali eventi che hanno segnato la nostra storia recente, si lancia alla scoperta di territori inesplorati in un grande omaggio alla bellezza del Pianeta.

domenica 26 gennaio ore 18.30, Cinema - conversazione
Marco Damilano, Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, modera Renata Ferri
Dal lavoro su Beirut di Gabriele Basilico, l’occasione per una riflessione sulle conseguenze della guerra
“Quando si arriva a Beirut si sente il peso della storia. Ricordo di essere arrivato di notte, in una notte molto chiara. La città non era illuminata e gli edifici sembravano dei fantasmi. Lo spazio era percepibile ma non la materia”. Basilico, Beirut (Art&;1994). Dalla narrazione per immagini e parole di Gabriele Basilico, l’occasione per una riflessione sulle conseguenze della guerra. 30 anni dopo la guerra in Libano ci confrontiamo con la guerra all’Isis attraverso il lavoro del fotografo Alessio Romenzi in Libia, Iraq e Siria e la scrittura di Francesca Mannochi che con il suo ultimo libro – Porti ciascuno la sua colpa. Cronache dalle guerre dei nostri tempi (Laterza, 2019) – ci accompagna nella conversazione con Marco Damilano, direttore de L’Espresso, per comprendere le conseguenze e il ruolo dei media nei conflitti di ieri e di oggi.

Marco Damilano è direttore del settimanale l'Espresso. Giornalista politico e cronista parlamentare, il suo ultimo libro è Un atomo di verità. Il caso Moro e la fine della politica italiana (Feltrinelli, 2018). Ha pubblicato, tra gli altri, Democristiani immaginari, Il Partito di Dio, Lost in Pd, Eutanasia di un potere, Chi ha sbagliato più forte, Missione incompiuta, intervista con Romano Prodi, La Repubblica del Selfie. Dalla meglio gioventù a Matteo Renzi e Processo al nuovo.

Renata Ferri, giornalista, dal 2005 è caporedattore photoeditor di iO Donna il femminile del Corriere della Sera. Dal 2010 al 2018 ha ricoperto lo stesso ruolo anche per Amica, il femminile mensile di Rcs Mediagroup. Dal 1991 al 2005 ha diretto la produzione fotografica di Contrasto. Insegna in scuole di fotografia e corsi specialistici dedicati. Ha partecipato a numerose giurie italiane e internazionali, incluse due edizioni del World Press Photo (2011 e 2012). Dal 2010 al 2015 ha tenuto blog di storie fotografiche su ilpost.it. Cura progetti editoriali ed espositivi di singoli autori e collettivi.

Francesca Mannocchi è una giornalista freelance, si occupa di migrazioni e conflitti e collabora con numerose testate italiane e internazionali. Ha ricevuto il Premiolino per il giornalismo nel 2016 e vinto il Premio Giustolisi con l'inchiesta Missione impossibile sul traffico di migranti e sulle carceri libiche. Nel 2018 il documentario diretto con il fotografo Alessio Romenzi è stato presentato alla 75° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia. Ha scritto Io Khaled vendo uomini e sono innocente, Porti ciascuno la sua colpa, Libia.

Alessio Romenzi ha lavorato a lungo nelle acciaierie prima di dedicarsi professionalmente alla fotografia. Nel 2009 si trasferisce a Gerusalemme per documentare la nascente Primavera araba. Successivamente entra in Siria dove è tra i primi fotografi ad introdursi nel Paese in rivolta. Attualmente si concentra sui fenomeni migratori. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali: Sony Award 2017; due World Press Photo (2013 e 2017), altrettanti POY (Picture of the year, 2013 e 2017), Foto dell’anno UNICEF e il Premio Ponchielli.

domenica 26 gennaio ore 21.00, Cinema - proiezione
War photographer
di Christian Frei. Usa, 2001, 96’, vo sott. it.
Nominato al premio Oscar 2002 come miglior documentario, il film segue uno dei più importanti fotoreporter di guerra contemporanei, James Nachtwey, in due anni di esperienza nei più rischiosi fronti internazionali. Grazie a una serie di accorgimenti tecnici, il film offre una prospettiva diretta e immersiva nell’esperienza del fotogiornalismo.

martedì 28 gennaio, Cinema - seminario
ore 10.45
Presentazione
ore 11.00
Giovanna Silva
La fotografia di paesaggio come forma di investigazione artistica
Il seminario illustra come viene realizzato un progetto fotografico, descrivendo i vari aspetti concettuali che portano alla creazione di una narrazione di paesaggio, nel raccontare i luoghi attraverso un’angolatura chiara e sintetica: un carotaggio visivo nella ricerca e nella costruzione di una precisa dimensione fotografica. Giovanna Silva, editrice e fotografa, concepisce le mostre come prodotto editoriale, come strumento di approfondimento personale e conoscenza di culture altre. Dalla serie Narratives, pubblicata da Mousse Publishing, e dedicata alla fotografia dei paesi in guerra, si passerà al suo ruolo editoriale per Humboldt Books, dove utilizza le sue competenze editoriali per lavorare sulla fotografia di archivio e artistica.

Giovanna Silva vive e lavora a Milano. Ha collaborato con le riviste Domus e Abitare e pubblicato i suoi progetti con le case editrici A+M bookstore, Quodlibet, Mousse Publishing, Motto Publishing e Art Paper Editions. Ha partecipato alla 14° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con il progetto Nightswimming, Discotheques in Italy from the 1960s until now. Ha fondato la rivista di architettura San Rocco e la casa editrice Humboldt Books, di cui è direttrice editoriale. Insegna fotografia editoriale alla NABA di Milano, allo IUAV di Venezia e all’ISIA di Urbino.

martedì 28 gennaio, Cinema - seminario
ore 14.30
Fabio Severo
Il racconto del museo
L'immagine fotografica ha sempre incontrato l'arte e l'universo museale al crocevia tra riproduzione, rappresentazione e appropriazione. La storia dell'arte e dei suoi luoghi d'elezione è stata continuamente rivisitata dall'interpretazione fotografica: ripercorrere alcune di queste esperienze permette di confrontarsi con letture diverse dell'identità e del ruolo sociale e culturale del patrimonio artistico, rivelando la complessità di significati che sta dietro l'apparente semplicità della registrazione fotografica.

Fabio Severo, giornalista, ha scritto di fotografia, cinema e cultura visiva su diverse riviste italiane tra cui Il Tascabile, IL Magazine, Rivista Studio, pagina99. Per diversi anni ha curato Hippolyte Bayard, un blog dedicato alla fotografia contemporanea. Insieme a Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco è autore del progetto fotografico Corpi di Reato. Un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea.

ore 16.15
Davide Di Gianni
Il progetto fotografico e la sua trasformazione in opera
La figura professionale dello stampatore, dalla stampa analogica alla stampa a getto d’inchiostro, dalla progettazione alla postproduzione, dalla collaborazione con gli autori alla trasformazione in opera cartacea della fotografia.

Davide Di Gianni è un esperto di stampa fotografica che inizia la sua attività nel 1989 lavorando all’interno del laboratorio fotografico di Franco Bugionovi. Dal 2000 apre il proprio laboratorio rigorosamente in bianco e nero e dal 2007 inserisce il digitale con particolare attenzione alla stampa a colori e bianco e nero. Collabora con musei, gallerie, fotografi, artisti. Particolarmente intensa la sua collaborazione con Paolo Pellegrin per il quale ha curato le stampe delle sue più importanti esposizioni in tutto il mondo.

martedì 28 gennaio ore 21.00, Cinema - proiezione
Smash his camera
di Leon Gast. Usa, 2010, 87’, vo sott. it.
La vita di Ron Galella, il Re dei Paparazzi, che ha creato alcune tra le più durature icone fotografiche dei nostri tempi. Ostinato nella sua ricerca di celebrità in momenti di abbandono, era il tormento del jet-set americano: Jacqueline Kennedy Onassis lo citò in giudizio e Marlon Brando gli spaccò la mascella. Uno straordinario docufilm premiato al Sundance Festival.

mercoledì 29 gennaio, Cinema - seminario
ore 11.00
Francesco Careri
Dall’esperienza alla visione progettuale
L’esperienza del museo e del territorio abitato che lo circonda. Possibili pratiche di esplorazione e lettura del tessuto urbano.

Francesco Careri, architetto, dal 2005 è ricercatore universitario presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre. Dal 1995 è membro fondatore del laboratorio di Arte Urbana Stalker Osservatorio Nomade, con cui sperimenta metodologie di intervento creativo nella città multiculturale e dell’abitare informale a Roma.

ore 12.00
Edda Bracchi e Stefano Cremisini - Etaoin Shrdlu Studio
La mostra come progetto grafico
Il ruolo del progetto grafico nella realizzazione della mostra. Processi e linguaggi che definiscono la relazione tra le opere e lo spazio espositivo per la restituzione di un immaginario visivo di supporto e riferimento ai temi in mostra.

Etaoin Shrdlu Studio (Edda Bracchi e Stefano Cremisini) è uno studio di progettazione grafica che attraverso un approccio sintetico e sperimentale, basato sulla ricerca e sul linguaggio, ma anche connotato da un marcato uso della tipografia, progetta per l’architettura, il design, l’arte e le iniziative culturali. Si occupa di editoria, allestimento e identità visiva.

mercoledì 29 gennaio, Cinema - seminario
ore 15.00
Mario Cresci
Storie di grafica e fotografia
La grafica e la fotografia sono due linguaggi e due scritture della visione e della raffigurazione del mondo che attraversano le arti, la comunicazione visiva, l'editoria e ogni forma espressiva in cui le immagini si collocano tra il reale e il virtuale dei supporti cartacei e di quelli luminescenti dei monitor. In queste nuove dimensioni del pensiero e della ricerca di senso delle immagini dalle infinite prospettive e dagli infiniti spazi virtuali dove tutto è possibile immaginare, è fondamentale trovare il filo rosso della nostra visione personale dentro la realtà che abitiamo e che condividiamo con gli altri.

Mario Cresci fin dagli anni Sessanta è autore di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, l’esperienza video, le installazioni, il site specific. Tra i primi in Italia della sua generazione, applica la cultura del progetto e la coniuga a una sperimentazione sui linguaggi visivi, attribuendo alla funzione del mezzo fotografico una valenza opposta a quella di conferma di veridicità del reale. Dal 1974 alcune sue fotografie, assieme a quelle di Luigi Ghirri, fanno parte della collezione del MoMa di New York. Altre sue opere sono presenti nelle collezioni di vari musei, istituti e centri di ricerca.

ore 17.00
Conclusioni

mercoledì 29 gennaio ore 21.00, Cinema - proiezione
Annie Leibovitz - Life through a lens
di Barbara Leibovitz. Usa, 2006, 80’, v. it.
Annie Leibovitz ha fotografato generazioni di artisti e politici con uno smisurato talento visivo: le sue immagini sono considerate tra le più memorabili degli ultimi trenta anni. Il documentario ripercorre la sua carriera dalle prime foto durante la guerra del Vietnam alla collaborazione decennale con Rolling Stone, di cui ha contribuito a creare lo stile inconfondibile: celebre la copertina con John Lennon nudo abbracciato a Yoko Ono vestita.

giovedì 30 gennaio ore 18.30, Cinema - conversazione
Paolo Fattori e Goffredo De Pascale (Chi l’ha Visto?)
La fotografia indiziaria, ricostruire un fatto di cronaca attraverso un'immagine
La sera del 18 novembre 1989 Denis Bergamini muore travolto da un camion sulla statale jonica. Ha solo 27 anni il centrocampista del Cosenza calcio, idolo della tifoseria della squadra che milita in serie B. La ex fidanzata e il camionista, unici testimoni, sostengono che Denis si sia suicidato. È andata davvero così? Un mistero ancora aperto, risolto in parte grazie ad alcune fotografie. L’incontro vuole mostrare le tecniche dell’inchiesta televisiva attraverso lo studio di atti, come le fotografie e le planimetrie, per cercare di capire cosa sia effettivamente accaduto.

Paolo Fattori ha collaborato per numerose trasmissioni per Rai, La7 e Sky. Vincitore del Premio Drago Leone al Valdarno Cinema Fedic nel 1999, con il documentario El Cerro Rico - la montagna d'argento, racconto sul lavoro dei minatori in Bolivia. Regista in collaborazione con Simona Ercolani del film documentario La classe operaia va all’Inferno, racconto della tragedia nello stabilimento ThyssenKrupp di Torino in cui morirono sette operai. Dal 2010 lavora a Chi l’ha Visto? - Rai3.

Goffredo De Pascale, nato a Napoli, si occupa di cinema e di cronaca. Collabora con il Domenicale del Sole24Ore, iO Donna, il Corriere della Sera e a numerosi programmi radiotelevisivi per RadioDue e RaiTre. Ha vinto il premio Giancarlo Siani con il libro Africa bomber e il Premio Enzo Baldoni con il documentario Primo giorno di Dio. Dal 2010 lavora a Chi l’ha visto? - Rai3. Con Paolo Fattori si è occupato anche dei casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, Attilio Manca, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

giovedì 30 gennaio ore 21.00, Cinema - proiezione
Born into brothels
di Zana Briski, Ross Kauffman. India, 2004, 83’, vo sott. it.
Ha conquistato l’Oscar per il miglior documentario questo viaggio sconvolgente nella miseria del quartiere a luci rosse di Calcutta. La fotografa Zana Briski ha regalato ai figli delle prostitute una macchina fotografica e impartito lezioni per insegnare loro ad apprezzare la bellezza e la dignità, rendendo la fotografia l’unico mezzo di emancipazione da un destino segnato.

venerdì 31 gennaio ore 15.00, Auditorium - tavolo di lavoro
Fabio Barile, Luca Capuano, Camilla Casadei Maldini e Moira Ricci, modera Fabio Severo
Il progetto e la fotografia
Tre racconti di lavori fotografici in corso d’opera. Il progetto fotografico in divenire fra pratica, sperimentazione e fallimento.

Fabio Barile ha studiato fotografia alla Fondazione Studio Marangoni. Negli ultimi anni il suo interesse si è focalizzato sullo studio dei fenomeni naturali e della complessità, tema del suo ultimo lavoro in fase di sviluppo Works for a Cosmic Feeling. Nel 2019 partecipa alla collettiva curata da FOAM On Earth - Technology and the natural world a Les Rencontres de la photographie di Arles, e con Domingo Milella alla mostra Le forme del tempo al Centro per le Arti Visive Pescheria di Pesaro.

Fabio Severo, giornalista, ha scritto di fotografia, cinema e cultura visiva su diverse riviste italiane tra cui Il Tascabile, IL Magazine, Rivista Studio, pagina99. Per diversi anni ha curato Hippolyte Bayard, un blog dedicato alla fotografia contemporanea. Insieme a Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco è autore del progetto fotografico Corpi di Reato. Un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea.

Luca Capuano, fotografo, ha realizzato numerosi progetti di documentazione e di analisi del paesaggio contemporaneo commissionati da enti pubblici e fondazioni private in Italia e all’estero, come l’Unesco, il Ministero dei Beni Artistici e Culturali, il Ministero degli Affari Esteri, DAAR, Royal Academy of Fine Art, Provincia di Ferrara, Comune di Bologna, Provincia di Siena, Regione Emilia Romagna, Comune di San Gimignano, Fondazione Musei Senesi, Politecnico di Milano, Isia di Urbino, Regione Toscana e Regione Lazio.

Camilla Casadei Maldini, architetto, è da sempre interessata alle arti performative, alla danza contemporanea e allo studio del movimento in relazione allo spazio, che indaga attraverso varie metodologie di ricerca che coniugano le arti figurative con quelle performative al fine di rappresentare il corpo come elemento generante della progettualità architettonica e spaziale. Si è formata e ha collaborato con artisti e coreografi tra cui Virgilio Sieni, Mk, Monica Francia, Alessandro Carboni.

Moira Ricci è un’artista e una fotografa il cui lavoro, spesso d’impronta autobiografica, indaga i temi dell’identità individuale e sociale, della storia familiare, della casa e del legame originario con il territorio, intrecciando invenzione tecnologica e riscoperta dell’immagine di appartenenza popolare.

venerdì 31 gennaio ore 18.30, Cinema - conversazione
Francesca Fabiani e Gabi Scardi
La fotografia come linguaggio della contemporaneità: da documentazione a progetto
Da decenni il ruolo della fotografia si è andato espandendo: da registrazione e testimonianza a forma di espressione legata alla poetica individuale degli artisti, spesso utilizzata all’interno di cornici progettuali specifiche. Nell’ambito dell’incontro vengono analizzati progetti curatoriali in cui la fotografia assume un ruolo centrale. Francesca Fabiani e Gabi Scardi, l’una portatrice di un’esperienza istituzionale, l’altra di un percorso indipendente, illustrano esempi di pratiche fotografiche diverse.

Francesca Fabiani, curatore e conservatore museale, è attualmente Responsabile dei Progetti di Fotografia Contemporanea all’ICCD (MiBACT) di Roma. Dal 2003 al 2015 è stata Curatore per la Fotografia al MAXXI, avviando la collezione del museo e curando mostre, eventi, committenze, ricerche e pubblicazioni. Nel 2015-2017 ha lavorato alla Direzione per l’Arte Contemporanea elaborando linee programmatiche di sostengo alla fotografia che si sono sostanziate in diversi progetti. Insegna al Master di Fotografia della Fondazione Modena Arti visive. È membro del Consiglio Direttivo della SISF.

Gabi Scardi è curatrice e critico di arte contemporanea. La sua ricerca si focalizza sulle ultime tendenze artistiche e sulle relazioni tra arte e discipline limitrofe. Si interessa di politiche culturali e da anni è impegnata nell’ambito di progetti pubblici. Ha lavorato con musei e istituzioni in Italia e all’estero. Tra gli altri: Provincia di Milano, Pac, Museo del Novecento, Pirelli Hangar Bicocca, Milano; MAXXI, Roma; Biennale di Venezia; Royal Academy, Londra; Louisiana Museum, Copenhagen. Dal 2011 è direttrice artistica del progetto nctm e l’arte.

venerdì 31 gennaio ore 21.00, Cinema - proiezione
Manufactured landscapes
di Jennifer Baichwal. Canada, 2007, 83’, vo sott. it.
Documentario pluripremiato che segue il celebre artista Edward Burtynsky nel suo viaggio in Cina per testimoniare gli effetti dello sviluppo economico incontrollato. Riconosciuto a livello internazionale per le sue fotografie di grande formato di paesaggi post-industriali - discariche, fabbriche, miniere, dighe - trasforma gli scarti della civilizzazione in impressionanti spunti di riflessione sulle conseguenze del nostro impatto sul Pianeta.

sabato 1 febbraio ore 11.00, Auditorium - tavolo di lavoro
Lorenza Bravetta, Jonathan Pierini, Giovanni Fiorentino e Stefano Graziani, modera Augusto Pieroni
La didattica e la fotografia
Quattro esperienze a confronto. La didattica del Diploma Accademico di secondo livello in Fotografia dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA), il Master Iuav in photography dell’Università Iuav di Venezia, la Summer school della Società Italiana per lo studio della fotografia (SISF) e i risultati del Piano Strategico del MiBACT sui temi dell’educazione all’immagine e della formazione universitaria e accademica.

Lorenza Bravetta è consulente nel campo della fotografia, attualmente presso la Fondazione MAST di Bologna. Da gennaio 2017 a giugno 2018 presso il MiBACT, è stata Consigliere del Ministro per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale, con il compito di censire e coordinare le attività nel campo della fotografia in Italia e di redigere un Piano strategico di sviluppo sui temi della conservazione e valorizzazione del patrimonio, della creazione contemporanea, dell’educazione all’immagine e della formazione universitaria e accademica. Ha ideato e, fino a settembre 2016, diretto CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia. Dal 2011 al 2014 è stata Direttore di Magnum Photos per l’Europa Continentale.

Giovanni Fiorentino è professore ordinario di Teorie e tecniche dei media e Sociologia dei consumi e della pubblicità, è Direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo dell’Università degli Studi della Tuscia. Membro del Board del Distretto tecnologico per i Beni e le Attività Culturali (DTC Lazio) è Presidente della Società Italiana per lo Studio della Fotografia. Collabora con Il Mattino e ha pubblicato i suoi libri con Marsilio, Meltemi, Einaudi e Sellerio.

Stefano Graziani si muove al confine tra la fotografia, l’arte e l’architettura. I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero da istituzioni culturali quali la Fondazione Prada a Milano, la Biennale di Venezia e Manifesta; sono parte di collezioni pubbliche e private come CCA Montréal, Fondazione Prada, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Fondazione Fotografia Modena. Insegna fotografia all’Università Iuav di Venezia e all’Isia di Urbino, collabora con alcuni studi di architettura: Baukuh, Milano; Christ & Gantenbein, Basilea; Office KGDVS, Bruxelles; Piovenefabi, Milano; Kuehn Malvezzi, Berlino; Onsite, Milano; Studio Mumbai, Mumbai; 51N4E, Bruxelles.

Jonathan Pierini ha insegnato progettazione grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e svolge l’attività di tutor in type design presso ISIA Urbino. Collabora con l’Università per Stranieri di Perugia con un progetto di ricerca sulla retorica della cartografia web. Lavora per lo studio Dalton Maag alla progettazione di caratteri tipografici per clienti quali Nokia e Vodafone. Da settembre 2017 è direttore di ISIA Urbino, dove insegna tipografia e tecniche di produzione grafica. Fa parte della redazione di Progetto Grafico, di cui è direttore dal 2018.

Augusto Pieroni, storico e critico delle arti contemporanee, curatore e saggista. Già docente di storia e critica della fotografia alle università di Roma-Sapienza e di Viterbo, e presso la Scuola Romana di Fotografia, IED moda, attualmente insegna discipline fotografiche autoriali presso Officine Fotografiche, RUFA e Door. Ideatore e coordinatore del Master di fotografia autoriale Firma Visiva presso Officine Fotografiche e del Master di nudo Il Corpo Visivo presso Door.

sabato 1 febbraio ore 16.30, Cinema - conversazione
Michele Smargiassi
Say Cheese. La fotografia comica e quella ridicola
Perché ridiamo nelle fotografie? Perché ridiamo con le fotografie? Nonostante seriorissimi studiosi si ostinino a negarlo, la fotografia comica esiste. Grandi autori l’hanno praticata. La fotografia, anzi, possiede le qualità migliori per corrispondere al meccanismo freudiano del motto di spirito. Ma grandiosa è la fotografia quando varca il territorio del ridicolo, ossia il comico che non sa di essere tale. La fotografia ci coglie sempre come non sappiamo di essere. Perché ci vede come non ci possiamo vedere. Basta spostare il punto di vista di qualche passo, e i turisti che reggono con le mani la Torre di Pisa diventano maldestri lottatori marziali, o acchiappamosche. La fotografia è una mosca con grandi occhi. Un tafano. Che guarda e punge.

Michele Smargiassi si occupa da trent’anni di fotografia e cultura visuale. Nel 2009 ha creato e ora gestisce il blog Fotocrazia. Oltre a testi per mostre, cataloghi, riviste e volumi altrui, ha scritto Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso (Contrasto, 2009); Ora che ci penso. La storia dimenticata delle cose quotidiane (Dalai, 2011). Fa parte del direttivo della Sisf, del comitato scientifico del Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena e del comitato scientifico della Fondazione Nino Migliori.

sabato 1 febbraio ore 18.30, Cinema - conversazione
Matteo Balduzzi, Benedetta Cestelli Guidi, Giulia Ticozzi
Paesaggi plurali. Fotografia come pratica di costruzione condivisa
Negli anni più recenti assistiamo a un ampliamento e un’ibridazione delle pratiche artistiche, che si confrontano con pubblici vasti e non specializzati per proporre un’indagine dei luoghi caratterizzata da una dimensione condivisa e plurale. Mossi dallo stesso impegno civile che ha alimentato la stagione della committenza, fotografi, curatori e operatori culturali riattivano in senso collettivo e multidisciplinare, con grande libertà e nuove progettualità, ambiti e linguaggi consolidati della fotografia.

Matteo Balduzzi, architetto di formazione, è curatore nel campo dell'arte pubblica e della fotografia, intesa principalmente come mezzo per stabilire relazioni tra persone, ambiente, memoria. Collabora stabilmente con il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo, per cui cura la programmazione, che ruota intorno alle parole-chiave collezione, giovani, comunità.

Benedetta Cestelli Guidi si occupa di critica d’arte e di fotografia. Ha pubblicato Photographs at the Frontier. Aby Warburg in America 1895 – 1896. Tra il 2008 ed il 2011 ha curato, con Leonardo Palmieri e Matteo di Castro, la programmazione di s.t. foto libreria galleria. Ha curato L’Inferno di Dante di Valentina Vannicola, la mostra di Fabio Barile Osservare la terra. Un progetto fotografico a confronto con gli archivi fotografici storici dell’ICCD, e la pubblicazione In pieno vuoto di Antonio di Cecco. Nel 2019 ha preso parte al progetto Archivio Bellosguardo.

Giulia Ticozzi si interessa di immagine attraverso la progettazione di laboratori, opere di arte pubblica e ricerche fotografiche. Ha svolto progetti commissionati dal MuFoCo e dall’Istituto Beni culturali Emilia-Romagna. Ha esposto alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nella mostra Altro dalle immagini. Da Guarene all'Etna 2014. Ha collaborato con il progetto Exposed, una piattaforma multidisciplinare sui temi legati all'Esposizione Universale 2015. Nel 2016 ha partecipato al progetto collettivo The third Island. È photo editor del quotidiano la Repubblica.

sabato 1 febbraio ore 21.00, Cinema - proiezione
Finding Vivian Maier
di John Maloof, Charlie Siskel. Usa, 2014, 84’, vo sott. it.
L'eccezionale storia di Vivian Maier, la misteriosa bambinaia vissuta nella Chicago di mezzo secolo fa, che era solita scattare foto della vita quotidiana durante le giornate libere in città. L’esercizio di una passione per la fotografia divenuta arte: volti e attimi di vita meravigliosamente catturati con la naturalezza che solo il talento possiede.

domenica 2 febbraio ore 11.00, Auditorium - tavolo di lavoro
Matteo Balduzzi, Alessandro Dandini de Sylva, Mauro Zanchi, modera Emilia Giorgi
La curatela e la fotografia
Quattro esperienze di curatela molto diverse tra loro che hanno al centro del progetto la fotografia: come opera, narrazione, pratica partecipativa e riflessione sul linguaggio.

Matteo Balduzzi, architetto di formazione, è curatore nel campo dell'arte pubblica e della fotografia, intesa principalmente come mezzo per stabilire relazioni tra persone, ambiente, memoria. Collabora stabilmente con il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo, per cui cura la programmazione, che ruota intorno alle parole-chiave collezione, giovani, comunità.

Alessandro Dandini de Sylva è artista e curatore. I suoi lavori sono stati esposti in istituzioni pubbliche e private tra cui la Flowers Gallery a Londra, la Humble Arts Foundation a New York, il Bund 33 Art Center a Shanghai e l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi. È stato curatore di FOTOGRAFIA Festival di Roma, alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma e alla Fondazione Ermanno Casoli di Fabriano. È direttore della Fondazione Malaspina e curatore alla Fondazione Pescheria Centro Arti Visive di Pesaro.

Emilia Giorgi è curatrice di arti visive e architettura contemporanee. Ha curato esposizioni e conferenze per diverse istituzioni come La Triennale di Milano, il Centro Pecci di Prato, il MAXXI, l’Istituto Centrale per la Grafica, la Fondazione VOLUME! e la Fondazione Pastificio Cerere di Roma, il Museo Marino Marini di Firenze, lo IUAV e La Biennale di Venezia. Scrive per le principali testate italiane, (Il Manifesto, Domus, Artribune, Icon Design, Abitare, la Repubblica). È nel consiglio direttivo dell’INARCH Lazio.

Mauro Zanchi, critico, saggista e curatore, scrive per Art e Dossier, Doppiozero e Atpdiary. Dal 2011 dirige il museo temporaneo BACO (Base Arte Contemporanea Odierna) di Bergamo. Ha curato mostre personali di Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Guido van der Werve, Navid Nuur, Dan Rees, Daniel Knorr, Adrian Paci, David Adamo, Israel Lund, Francesco Arena, Alis & Filliol, Andrea Kvas, Irene Fenara, May Hands. Abitare il silenzio e Metafotografia. Dentro e oltre il medium nell'arte contemporanea sono le due mostre collettive più recenti allestite a BACO, nel 2019. Suoi saggi e testi critici sono apparsi in varie pubblicazioni edite, tra le altre, da Giunti, Silvana Editoriale, Electa, Mousse, CURA, Skinnerboox, Moretti & Vitali e Corriere della Sera.

domenica 2 febbraio ore 16.30, Cinema - conversazione
Giovanna Silva e Alberto Saibene
Basilico prima di Basilico
A partire dalle foto di un viaggio giovanile in Iran di Gabriele Basilico, HumboldtBooks indaga negli archivi di fotografi, registi, architetti e artisti per tirar fuori dai cassetti viaggi memorabili, esplorazioni nella conoscenza, reportage poi dimenticati. Istantanee di un tempo in cui il rapporto tra lo spazio e il tempo era diverso e che, viste con gli occhi di oggi, assumono valori e significati nuovi. Nuovo è anche lavorare con autori che spesso non ci sono più e che vanno studiati e interpretati per non tradirne le intenzioni.

Giovanna Silva vive e lavora a Milano. Ha collaborato con le riviste Domus e Abitare e pubblicato i suoi progetti con le case editrici A+M bookstore, Quodlibet, Mousse Publishing, Motto Publishing e Art Paper Editions. Ha partecipato alla 14° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con il progetto Nightswimming, Discotheques in Italy from the 1960s until now. Ha fondato la rivista di architettura San Rocco e la casa editrice Humboldt Books, di cui è direttrice editoriale. Insegna fotografia editoriale alla NABA di Milano, allo IUAV di Venezia e all’ISIA di Urbino.

Alberto Saibene ha curato per le Edizioni di Comunità due antologie di scritti di Olivetti e si è occupato della storia della Olivetti attraverso mostre in Italia e all’estero. Ha fondato con Giovanna Silva la casa editrice Humboldtbooks nel 2012. Lavora come consulente presso la casa editrice Hoepli, è autore di oltre una ventina di documentari televisivi di divulgazione culturale ed è regista del film La ragazza Carla (2015). È stato autore radiofonico per Radio Tre ed è collaboratore della rivista culturale online Doppiozero.

domenica 2 febbraio ore 18.30, Cinema - conversazione
Marina Spada e Maurizio G. De Bonis
Fotografia e Cinema: una connessione indissolubile
La connessione tra fotografia e cinema è un dato di fatto inoppugnabile non solo per quel che riguarda questioni tecnico-linguistiche. La relazione tra queste due discipline visive è infatti regolata anche da elementi poetici e filosofici condivisi e può essere, con tutta evidenza, identificata nelle articolazioni stilistiche sia di opere cinematografiche di importanti registi sia nei lavori visuali di grandi fotografi.

Marina Spada si occupa dal 1979 di televisione, cinema e documentari. Tra i suoi lavori ricordiamo i videoritratti per la serie televisiva Grandi Fotografi, tra i quali quello dedicato a Gabriele Basilico. Il lungometraggio Forza Cani (2002) è la prima esperienza italiana di produzione compartecipata sul web e in digitale. Il mio domani è stato presentato al Festival di Roma 2011. Al film è stato dedicato un libro fotografico i cui autori sono Gabriele Basilico e Toni Thorimbert. Con i suoi lavori ha vinto circa 30 premi nazionali e internazionali.

Maurizio G. De Bonis è giornalista, critico cinematografico e delle arti visive e curatore. È direttore responsabile di Cultframe - Arti Visive. Ha diretto per quindici anni CineCriticaWeb. Ha scritto di cinema su cinema.it, CineCritica, La Voce Repubblicana e curato un blog di fotografia per L’Huffington Post Italia. Ha pubblicato cinque libri sul rapporto tra cinema e fotografia e sulla fotografia contemporanea. Ha curato mostre fotografiche per istituzione pubbliche, gallerie e musei internazionali.

domenica 2 febbraio, ore 20.00 - proiezione, Sala Cinema
Come l’ombra
di Marina Spada. Italia, 2006, 87’
Presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 63 e in prestigiosi festival internazionali, il film ci racconta una storia di solitudine al femminile, costringendoci a interrogarci sul significato della nostra presenza fra le cose e le persone. La straordinaria fotografia di Gabriele Basilico trasporta Milano oltre il tempo presente, in un luogo dove l'identità umana sembra smarrirsi.

Si ringrazia per la collaborazione ai seminari: Accademia di Belle arti di Roma, Centro Romano di Fotografia e Cinema, Centro Sperimentale di Fotografia Adams, IED Roma, ISFCI - Institute of Photography, Officine Fotografiche – Roma, REA Academy, RUFA - Rome University of Fine Arts

Si ringraziano per i film: Christian Frei Filmproduktion, Lucky Red, Magnolia Pictures, Mercury Films, Officine UBU, Wanted

INFORMAZIONI
Palazzo delle Esposizioni – Sale Cinema e Auditorium
scalinata di via Milano 9 A, Roma | www.palazzoesposizioni.it
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI
I posti per le conversazioni, i tavoli di lavoro e le proiezioni verranno assegnati a partire da un’ora prima dell’inizio di ogni appuntamento. Possibilità di prenotare riservata ai soli possessori della PdE card. L’ingresso non sarà consentito a evento iniziato.
I posti per i seminari sono riservati agli studenti delle scuole e degli istituti di formazione superiore con un corso di specializzazione in fotografia di Roma, su prenotazione.

In occasione della mostra
GABRIELE BASILICO | METROPOLI a cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia
l’Azienda Speciale Palaexpo presenta

LA CITTÀ NEGLI OCCHI
rassegna cinematografica

a cura di Marco Berti e Francesca Pappalardo | Azienda Speciale Palaexpo
promossa da
Azienda Speciale Palaexpo e Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale

Palazzo delle Esposizioni - Sala Cinema
19 marzo - 10 aprile 2020
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

Le città nelle fotografie di Gabriele Basilico suggerisce la dimensione di un palcoscenico vuoto, fermato e sospeso nell’attimo che precede l’ingresso in scena delle persone. Un istante prezioso per gli attori e gli spettatori che lo sperimentano, in cui tutto può accadere, carico di emozione per le possibilità e le speranze ancora inespresse. Negli occhi dei maestri che hanno costruito la grandezza del nostro cinema nel dopoguerra, quali Rossellini, Visconti, Antonioni, Fellini, Pasolini e Olmi, la città è anche questo: non più uno sfondo sul quale muovere drammi e personaggi, ma uno degli elementi della narrazione, che al pari delle persone esprime una condizione e un’esperienza, privata e collettiva, da comprendere nel suo compiersi.
La città negli occhi di grandi attrici, quali Anna Magnani, Monica Vitti e Jeanne Moreau o di grandi attori quali Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini e Alain Delon - che di questi maestri sono stati incarnazione e alter ego sullo schermo - è quella della bulimia del cemento, della fiducia incosciente verso il boom economico, dello sfaldamento dei rapporti personali, della solitudine dei migranti inurbati, della dimensione estranea delle periferie e della lotta nelle fabbriche.
Queste città, che lo schermo della Sala Cinema riflette nei nostri occhi, sono ancora le nostre, seppur segnate dal tempo trascorso: non un fondale neutro ma una condizione determinante per le nostre esperienze ed emozioni, che il cinema ci aiuta a misurare e comprendere.

giovedì 19 marzo ore 21.00
La notte
di Michelangelo Antonioni. Italia, Francia, 1961, 122’
La crisi sentimentale di Giovanni e della moglie Lidia diventa una parabola simbolica del diffuso male di vivere della società moderna. Nella Milano del boom economico, Antonioni mette in scena la solitudine dell’uomo, sovvertendo il linguaggio cinematografico tradizionale con una regia capace di captare atmosfere ed emozioni inespresse.

venerdì 20 marzo ore 21.00
Mamma Roma
di Pier Paolo Pasolini. Italia, 1962, 105’
Anna Magnani è Mamma Roma, prostituta in cerca di riscatto e una vita ‘per bene’ per il figlio. Dopo aver assistito alla proiezione di Accattone l’attrice propose a Pasolini di interpretare la sua seconda creazione da regista: fu un’esperienza burrascosa che ci regala lo sconvolgente ritratto di un’umanità in trasformazione, schiacciata ai margini della metropoli.

sabato 21 marzo ore 21.00
Il posto
di Ermanno Olmi. Italia, 1961, 93’
Un giovane lascia la campagna per il posto di lavoro in una grande azienda di città. Olmi trionfa al Festival di Venezia ottenendo il Premio della Critica, che coglie il talento nascente di un osservatore profondo e partecipe dell’Italia e dei suoi cambiamenti epocali.

domenica 22 marzo ore 21.00
Mimì Metallurgico ferito nell’onore
di Lina Wertmuller. Italia, 1972, 121’
Lina Wertmuller porta la satira dei costumi sessuali sul terreno del confronto sociale, raccontando con piglio grottesco lo scontro tra nord e sud, ricchi e poveri, mafiosi e onesti, grazie al fortunato sodalizio con Giancarlo Giannini.

martedì 24 marzo ore 21.00
Mirafiori Lunapark
di Stefano di Polito. Italia, 2014, 78’
Una fabbrica abbandonata viene strappata all’oblio dal sogno di tre ex operai in pensione, per trasformarla in un lunapark che riporti i bambini nel quartiere Mirafiori di Torino, sorto intorno all'omonima fabbrica. Una parabola postmoderna sulla desolazione delle nostre periferie dimenticate e la forza rigenerante della memoria.

mercoledì 25 marzo ore 21.00
Et in terra pax
di Matteo Botrugno e Daniele Colucci. Italia, 2010, 89’
Tre storie di umana sopravvivenza nei sobborghi romani tra miseria e criminalità, dannazione e redenzione. Con il linguaggio del primo Pasolini, un racconto secco e affilato di adolescenza negata e di speranza tradita sullo sfondo degradato delle nostre metropoli.

giovedì 26 marzo ore 21.00
Rocco e i suoi fratelli
di Luchino Visconti. Italia, Francia, 1960, 180’
Capolavoro tra i più alti del nostro cinema, che unisce con straordinaria sapienza registica il racconto realistico al più cupo melodramma, le tensioni sociali ai sentimenti forti, sullo sfondo della moderna città industriale, la Milano del dopoguerra, che tutto fagocita o tragicamente respinge.

venerdì 27 marzo ore 21.00
Roma
di Federico Fellini. Italia, Francia, 1972, 119’
L’evento fa parte delle celebrazioni Fellini 100, in occasione del centesimo anniversario dalla nascita del regista, promosse dal Mibact e da un comitato organizzatore di cui fa parte il CSC-Cineteca Nazionale
Attraverso un magma travolgente di personaggi e di stili, dal lirismo alla satira, l'immenso talento di Fellini ci restituisce un ritratto crudele e visionario di Roma dagli anni '30 agli anni '70, tra memoria e deformazione fantastica. Con sequenze divenute memorabili, come la dissacrante sfilata di moda ecclesiastica.

sabato 28 marzo ore 21.00
Gli amanti del Pont-Neuf
di Léos Carax. Francia, 1991, 125’
Un salto a Parigi per ammirare l’intensa storia d’amore tra un vagabondo mangiatore di fuoco e una pittrice malata, incarnata dalla sempre straordinaria Juliette Binoche. Il maestro del cinema visionario francese realizza il suo capolavoro con uno sguardo a L'Atalante di Jean Vigo.

domenica 29 marzo ore 21.00
Il deserto rosso
di Michelangelo Antonioni. Italia, Francia, 1964, 116’
Nel deserto industriale di Ravenna, una giovane traumatizzata cerca invano un equilibrio: la straordinaria Monica Vitti incarna una nevrosi comune nel contesto della società dei consumi. Leone d'oro a Venezia per il primo film di Antonioni a colori, usati in funzione soggettiva di una realtà dissociata.

mercoledì 1 aprile ore 21.00
Nina
di Elisa Fuksas. Italia, 2010, 84’
Nella calura estiva di una Roma desertificata, una trentenne passa le sue giornate alternando il ruolo di studentessa a quello di insegnante. Palcoscenico ideale alla sua esistenza straniata è il quartiere Eur, che la regista inquadra pensando alla pittura metafisica di De Chirico e al cinema degli anni ‘60.

giovedì 2 aprile ore 21.00
Germania anno zero
di Roberto Rossellini. Italia, 1947-48, 75’
La macchina da presa del grande maestro del Neorealismo pedina passo passo il vagabondaggio del piccolo Edmund tra le macerie di Berlino, polverizzata dalla guerra, nella totale perdita di senso della realtà fattasi tragedia. Un’opera totale che rivoluziona la narrazione cinematografica classica trasformandola in poesia della visione.

venerdì 3 aprile ore 21.00
L’eclisse
di Michelangelo Antonioni. Italia, Francia, 1962, 126’
Antonioni prosegue l’introspezione nella crisi della coscienza contemporanea in questo ulteriore capolavoro, che non lascia spiragli ad un’umanità disanimata. Guidata da una nostalgia indistinta e dall’incapacità a comprendere il senso del proprio agire, è ancora Monica Vitti l’icona di un’incertezza esistenziale, che scorre sul frastuono quasi tribale della Sala Borse e nel silenzio sospeso dell’Eur in costruzione.

sabato 4 aprile ore 21.00
Così ridevano
di Gianni Amelio. Italia, 1998, 124’
Un’opera potente premiata con il Leone d’oro a Venezia, che racconta l’esperienza degli immigrati meridionali nella Torino industriale, fra gli anni ‘50 e ‘60. Un'epica corale e appassionata alla ricerca delle origini, private e collettive, della nostra confusa modernità.

domenica 5 aprile ore 21.00
Milano ‘83
di Ermanno Olmi. Italia, 1983, 65’
Un documento straordinario che uno dei maestri del nostro cinema dedica a Milano e i suoi abitanti. L’anatomia della vita urbana viene raccolta in inquadrature senza voci – parla solo la città – che ricompongono sullo schermo la ritualità quotidiana di pendolari, studenti e lavoratori, dal centro alle periferie dormitorio.

martedì 7 aprile ore 21.00
Carne tremula
di Pedro Almodóvar. Spagna, 1997, 100’
Cinque personaggi e una città, Madrid, colta nel passaggio dai bui anni franchisti alla libertà. Una cornice nella quale si inscrivono le inarrestabili passioni e ossessioni umane, che la personale cifra poetica del regista colora di commedia e tragedia, grottesco e noir.

mercoledì 8 aprile ore 21.00
La donna della domenica
di Luigi Comencini. Italia, 1975, 105’
Tratto dal celebre giallo di Fruttero e Lucentini ambientato nella Torino borghese, svela i grovigli di una città misteriosa dai vizi inconfessabili, offrendo uno spaccato dell'Italia di fine anni ‘60. Mastroianni è straordinario nell'equilibrismo tra distaccata ironia e dramma.

giovedì 9 aprile ore 21.00
La dolce vita
di Federico Fellini. Italia, Francia, 1960, 180’
L’evento fa parte delle celebrazioni Fellini 100, in occasione del centesimo anniversario dalla nascita del regista, promosse dal Mibact e da un comitato organizzatore di cui fa parte il CSC-Cineteca Nazionale
Capolavoro unico e inimitabile nella storia del cinema, che ha trasformato per sempre il nostro sguardo sul mondo: nel centro della decadenza contemporanea, una Roma caotica e dalla bellezza smagliante, il quotidiano scivola verso una dimensione sempre meno autentica, tra sogno, stordimento e spettacolo mostruoso.

venerdì 10 aprile ore 21.00
Blow-up
di Michelangelo Antonioni. Italia, Gran Bretagna, 1966, 110’
Sullo sfondo della Swinging London, una giornata nella vita di un fotografo è segnata da una scoperta sconvolgente. Capolavoro pop-art di Antonioni, la cui acutissima riflessione su realtà e riproduzione meccanica appare attuale ancora oggi, a più di cinquant’anni dalla vittoria al Festival di Cannes.

Si ringraziano: Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Cineteca Italiana, Milano, Park Circus, Tamasa Distribution.

INFORMAZIONI
Palazzo delle Esposizioni - Sala Cinema
scalinata di via Milano 9 A, Roma
www.palazzoesposizioni.it
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI
I posti verranno assegnati a partire da un’ora prima dell’inizio di ogni proiezione. Possibilità di prenotare riservata ai soli possessori della PdE card. L’ingresso non sarà consentito a proiezione iniziata.