La Fabbrica della Tolleranza
Mostra di Pittura a cura del progetto di ricerca FIRB 2010 “Alimentare il Rispetto”.
Comunicato stampa
“La Fabbrica della Tolleranza”
Mostra di Pittura a cura del progetto di ricerca FIRB 2010 “Alimentare il Rispetto”
2-10 maggio 2013, Sale Assessorato alla Cultura, Palazzo del Broletto, Pavia
Il progetto di ricerca “Alimentare il rispetto. Politiche alimentari e istanze minoritarie in società multiculturali” (FIRB 2010), diretto dalla dott.ssa Emanuela Ceva in collaborazione col Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Pavia e col Patrocinio del Comune di Pavia – Assessorato alla Cultura, presenta la mostra:
“La Fabbrica della Tolleranza”
di Laura Facchini e Giuseppe Polverari
La mostra verrà allestita nelle sale dell'Assessorato alla Cultura, all'interno del Palazzo del
Broletto di Pavia, in occasione del primo workshop del progetto “Alimentare il Rispetto”.
Inaugurazione alla presenza degli artisti venerdì 3 maggio 2013, ore 18.30, Palazzo
Broletto, via Paratici 21 (III piano, Assessorato alla Cultura)
“La Fabbrica della Tolleranza”
Palazzo del Broletto, via Paratici 21, Pavia
Sale dell'Assessorato alla cultura (III Piano)
Orari di apertura al pubblico:
Aperture straordinarie
giovedì 2 maggio dalle 18.30 alle 20 venerdì 3 maggio dalle 9.30 alle 20
Dal 6 al 10 maggio:
lunedì-mercoledì-venerdì 9.30-14.20 martedì-giovedì 9.30-13.00 / 14.00-17.30
La Fabbrica della Tolleranza – gli artisti
LAURA FACCHINI (Senigallia, 1976) ha iniziato a dipingere all'età di 11 anni. La sua formazione artistica si è sviluppata come autodidatta e successivamente seguendo diversi corsi privati e l'Accademia di Belle Arti a Bologna. Tra i vari concorsi nazionali vinti, il più significativo per il suo percorso artistico è stato al concorso nazionale di pittura curato dall'Associazione Culturale “La Cuba d'Oro” (1999, I classificata), grazie al quale ha avuto la sua prima mostra a Roma. Negli anni ha collaborato come illustratrice e grafica per l'enciclopedia scientifica “Liste Rosse e Blu” della flora italiana (“Forum Plinianum” su incarico dell'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, Roma).
Tra le esposizione nazionali ed internazionali degli ultimi anni si segnalano la partecipazione ad una mostra di opere di grafica incisoria curata dall' “Accademia Internazionale dell'Incisione Artistica” (Pesaro, 2006), la presenza nella mostra collettiva “Rendez-Vous” (Urbino, novembre 2011) promossa dal Padiglione Italia presso la 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Nei quadri di Laura i campi di colore configurano un'atmosfera, uno spazio che sembra corteggiare la realtà quotidiana. Le composizioni sono sempre sfumate nei contorni a ipotizzare una specie di concezione mistica della pittura, una finestra aperta su un mondo trascendente. Una luce che trasuda attraverso il supporto pittorico, le cui immagini di aria liquefatta e aggrumata si materializzano per affioramenti di rilievi. L’artista è essenzialmente pittrice nello spirito, la pittura le appartiene come il suo modo di essere e tutto questo lo esprime nelle sue opere, con il variare di stili e colori, da un profondo nero a un rosso intenso fino ad arrivare ad un caldo oro. Le forme e i colori sembrano rivivere come in uno specchio d’acqua dove tutto è liquido e fluido, impalpabile, ma autorevole. Riconducendo lo spettatore a pensare che nella vita di Laura aleggi un soffio vitale molto profondo, sostegno della sua Arte.
In questi giorni è stata inaugurata la mostra “Visioni astratte. Nuove tendenze al femminile” presso la galleria di Milano M4A-MadeFourArt. Il prossimo maggio alcune sue opere saranno presenti presso la Onishi Gallery di New York nella mostra “It’s All About Energy” a cura di Stefania Carrozzini.
Attualmente Laura lavora come grafica, illustratrice e web designer.
Giuseppe Polverari (Urbino, 1976) ad Urbino. Dopo il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna (2001) inizia un decennio di ricerca espressiva, in cui l’esperienza tedesca apre a nuove forme tra le quali la ritualità gestuale in cui convogliare diverse dimensioni esistenziali.
Le sue opere volgono a una più vasta dimensione pubblica con l’assunzione di connotazioni fortemente morali e l’espressione di un’intensa drammatica teatralità.
Sviluppa, inoltre, l’interazione possibile tra la musica, l’ambiente e le sue opere che, riflettendo la tradizione dei cicli di affresco rinascimentali, stabiliscono forti legami con l’architettura e che la ridisegnano assumendo esse stesse funzione di parete.
Le esposizioni all’ “Officina delle Arti-Musei” di Reggio Emilia, a Palazzo Antinori a Firenze e la partecipazione a “Kunsrtart” - Fiera di Bolzano – confermano la sua ricerca di una forte drammaticità e vocazione alla teatralità.
Gli ultimi progetti sono legati alla riflessione sull’arte quale evento veritativo che può rivestire nel rapporto tra cultura, esperienze concrete e frammentarietà della realtà. In questa direzione si iscrive la ricerca pittorico-installativa figurativa proposta negli ultimi progetti espositivi al Centro per l’Arte Contemporanea il Convento di Monteciccardo(PU), con il progetto installativo-poetico “Parole come pietre”, e alla Galleria Magazzini Criminali di Sassuolo, in particolare i progetti “Cantico delle Creature” in occasione del Festival della Filosofia, “Assunzione” per il 150˚ anniversario dell’unità d’Italia, “La Terra trema” in occasione dell’Ozu Film Festival e “San Sebastiano”.
La Fabbrica della Tolleranza – il progetto di ricerca FIRB 2010 “Alimentare il Rispetto”
Il rispetto per le persone e per le loro diverse credenze e abitudini di derivazione culturale, etica e religiosa è stato spesso invocato quale ideale ispiratore di numerose politiche sociali a livello europeo e nazionale. In particolare, il riferimento al rispetto è associato a quello alla tolleranza di fronte alla necessità di conciliare le istanze minoritarie all’interno di
società multiculturali. Simili istanze toccano diversi aspetti della vita delle persone, quali, per
esempio, i codici di abbigliamento, i giorni di riposo dal lavoro e le abitudini alimentari (v. i riti di macellazione hàlal e koshèr o le scelte di alimentazione vegetariana).
Nonostante le abitudini alimentari delle persone costituiscano un tratto distintivo della loro identità culturale, etica e religiosa, pochi studi sono stati dedicati interamente all’analisi di questo aspetto, quale fonte di possibili richieste di trattamento differenziale (es. esenzioni dalla legge). Come portato in evidenza dai temi previsti per l’Expo 2015, si ritiene che le abitudini alimentari giochino un ruolo cruciale nel modo in cui una persona concepisce se stessa in merito a una delle pratiche più essenziali della propria vita quotidiana: la
nutrizione e il proprio sostentamento. Il progetto si propone di studiare gli ideali di rispetto e tolleranza quali basi per lo sviluppo di politiche mirate alla conciliazione delle istanze minoritarie e di chiarire i modi di applicazione di tali ideali e politiche alla questione del “pluralismo alimentare”.
Il progetto è coordinato da Emanuela Ceva, ricercatrice di Filosofia Politica presso l’Università degli Studi di Pavia.