La Figurazione Inevitabile
La figurazione inevitabile vuole indagare, attraverso le opere di alcuni pittori internazionali appartenenti alla generazione nata dopo gli anni sessanta (e che, in molti casi, espongono per la prima volta nel nostro paese), alcuni aspetti della pittura in generale, e della figurazione intesa come approdo irrinunciabile e al contempo problematico, conseguenza dello iato prodottosi tra pittura e rappresentazione, e tra pittura e racconto, che inizia nel diciannovesimo secolo e arriva fino ai giorni nostri.
Comunicato stampa
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta un progetto espositivo inedito per l’Italia, un paese in cui le mostre dedicate alla pittura del nostro tempo sono assai rare e poco programmate dai musei.
Un progetto che non nasce con lo spirito del censimento ampio e pur sempre non esaustivo, come nella tradizione delle esposizioni proposte in questi ultimi anni dal museo pratese, ma che vuole essere una prima proposta per rivitalizzare quel dibattito intorno alla pittura che da troppo tempo e ingiustamente è stato da noi marginalizzato.
La figurazione inevitabile vuole indagare, attraverso le opere di alcuni pittori internazionali appartenenti alla generazione nata dopo gli anni sessanta (e che, in molti casi, espongono per la prima volta nel nostro paese), alcuni aspetti della pittura in generale, e della figurazione intesa come approdo irrinunciabile e al contempo problematico, conseguenza dello iato prodottosi tra pittura e rappresentazione, e tra pittura e racconto, che inizia nel diciannovesimo secolo e arriva fino ai giorni nostri.