La Fille Bertha – Lost in a Daydream
Le Messaggerie Sarde in collaborazione con l’Associazione Culturale Nessun Dorma presentano Lost in a Daydream, personale dell’artista La Fille Bertha a cura di Davide Mariani.
Comunicato stampa
Le Messaggerie Sarde in collaborazione con l’Associazione Culturale Nessun Dorma presentano Lost in a Daydream, personale dell’artista La Fille Bertha a cura di Davide Mariani. La mostra, che sarà inaugurata giovedì 6 marzo a partire dalle 18:30, si terrà presso la storica libreria Messaggerie Sarde di Piazza Castello 11.
La rassegna alle Messaggerie Sarde è la prima a presentare un ampio spaccato della produzione artistica de La Fille Bertha con oltre cinquanta opere. Il nucleo centrale della mostra è composto dalle illustrazioni su carta, realizzate con rapidografo e marker, accanto alle quali vengono presentati gli altri filoni che caratterizzano la sua ricerca artistica: la grafica applicata al merchandising, tramite una serie di t-shirt e shop bag, e gli interventi urbani attraverso una serie di stampe fotografiche.
La Fille Bertha, fin da piccola, disegna attraverso una forma spontanea e compulsiva che si traduce in inesauribili bozzetti e sperimentazioni di quella che sarebbe diventata la sua poetica. Nel 2009 inizia a realizzare i primi lavori di Street Art. A partire dagli schizzi preparatori realizzati su quaderni di appunti e libri concretizza il passaggio sul muro. Questa trasposizione avviene in maniera del tutto naturale e si deve alla scena culturale underground che l’artista frequenta assiduamente insieme ad altri colleghi, e con i quali realizza diversi interventi urbani. In un contesto artistico come quello della Street Art, che per tradizione è stato prevalentemente caratterizzato da presenze maschili, La Fille Bertha è riuscita comunque ad emergere ed essere apprezzata non solo nel panorama isolano ma anche a livello nazionale.
Lost in a Daydream //
La leggerezza come necessità estetica.
«I was born from a Cloud when it was raining deeply.. Growing older, I decided to move to the Moon...... Here, now, I feel quite comfortable, as if I had reached my real Home...»
La Fille Bertha
Attraverso questa suggestione si entra subito in contatto con quello che potremmo definire l’incantato mondo de La Fille Bertha. Nell’arte contemporanea, spesso e volentieri, l’utilizzo di contenuti che spaziano dalla sofferenza all’angoscia e alla violenza possono essere riconducibili ad un clima di insofferenza nei confronti dell’attuale scenario politico e socio-culturale. Parallelamente all’ascesa di queste tematiche bisogna tuttavia registrare l’emergere di espressioni completamente opposte che fanno riferimento invece ad una dimensione onirica e surreale. Numerose sono infatti le opere di artisti che sempre più spesso rivelano un anacronismo storico, quasi alla ricerca di un rifugio dalla realtà che li circonda. L’immaginario visivo de La Fille Bertha, alter ego dell’artista Alessandra Pulixi, risulta infatti popolato da strane creature dalle sembianze femminili, apparentemente simili tra di loro, che si mostrano allo spettatore con uno sguardo che racchiude al contempo un sottile filo di vanità e di mistero. Ermetiche, effimere, quasi inafferrabili, così le protagoniste delle opere sembrano fluttuare in una dimensione atemporale: una sorta di realtà rarefatta lontana dal frastuono del mondo contemporaneo, come sostiene l’artista: «Nascono sulla carta ma esistono prima in qualche luogo della mia mente, sono lì quasi assopite». Le atmosfere, rese con toni pastello, sembrano suggerire dei luoghi silenti, magici e surreali che trasformano l’ambiente circostante in uno sfondo decorativo grazie all’alternanza di pattern irregolari che ne amplificano l’impatto visivo. Le influenze artistiche de La Fille Bertha spaziano dall’illustrazione dedicata all’editoria per l’infanzia, passando per i Manga, fino ad arrivare al New Pop, soprattutto per la leggerezza del tratto, le coloratissime cromie utilizzate e l’esasperata bidimensionalità dei suoi personaggi che rimandano all’estetica Superflat e all’ideale del Kawaii «carino», teorizzata dell’artista giapponese Takashi Murakami. L’artista dialoga inoltre liberamente anche con la ricerca della Street Art attuale, soprattutto facendo riferimento ai lavori di Miss Van e MYMO. Le enigmatiche presenze che emergono dalle opere de La Fille Bertha risultano sempre ornate da svariati accessori, abiti e maquillage in perfetto stile retrò, suscitando sensazioni in bilico tra il tenero, l’erotico e il bizzarro, in una moltitudine di combinazioni apparentemente infinita. La raffigurazione dello sguardo fisso nel vuoto e delle labbra serrate rompe l’equilibrio formale, dando vita ad un clima melanconico che cela un’introspezione psicologica capace di gettare un’ombra sulla dimensione idilliaca e sognante. La mostra Lost in a Daydream si presenta come un percorso tra i diversi ambiti che compongono la ricerca artistica de La Fille Bertha, un viaggio all’interno del suo fantasioso universo per “perdersi in un sogno ad occhi aperti”.
Davide Mariani
La Fille Bertha (Cagliari, 1984) vive e lavora a Cagliari. Nel 2003 frequenta il corso di Comunicazione Pubblicitaria presso L’Istituto Europeo di Desing di Milano. Nel 2011 frequenta il corso di Visual Merchandising presso l’Istituto Europeo di Design di Cagliari, mentre nel 2012 segue a Cagliari il corso “Cantieri di Grafite” inerente l’illustrazione per l’editoria dell’infanzia, condotto da Pia Valentinis. Nel 2013 consegue la laurea Magistrale in Psicologia presso l’Università degli Studi di Cagliari e nel 2014 frequenta, presso il MiMaster di Milano, il Workshop “L’inserto illustrato”, a cura di Olimpia Zagnoli in collaborazione con il New York Times e La Repubblica.
Mostre Principali:
2013 “Wish You Were Unofficial”, a cura di Cagliari Unofficial Guide”, Studio Umido, Cagliari; “Immobiliare Fiaba”, a cura di Carlo Carzan, Exmà, Cagliari; “Espone” (Transizioni/Transitions), a cura di South Central -Future of New Trends-, South Central, Sassari; “In Wall We Trust”, a cura di Textures, città di Airola, Airola; “Home-Cyclopedia”, a cura di Nicola Alessandrini, Borgo Futuro, Ripe di San Ginesio; “Pinceladas Colectivas”, a cura di Miguel Angel Aranda, Barrio de Ruzafa, Valencia; “Color Latino”, a cura di Vang!, Galerìa Casa Duo, Puerto La Cruz; 2012 “In Art We Trust”, a cura di Pietro di Lecce, Spazio Seicentro, Milano; “Street Art, dalla strada ai media”, a cura di Francesca Mulas e Giacomo Pisano, L’Unione Sarda, Cagliari; Alig’Art, a cura di Alig’Art, Ghetto degli Ebrei, Cagliari.