La Grande Guerra
A Vicenza, la mostra ha per protagonisti gli artisti-soldato. Disegni, dipinti, litografie e una sezione fotografica con opere di Luca Campigotto.
Comunicato stampa
Articolandosi nelle Gallerie d'Italia, sedi museali di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli e Vicenza, la mostra racconta, attraverso gli occhi degli artisti, come l'Italia precipiti nella guerra, viva il conflitto e vi reagisca. A Vicenza, la mostra ha per protagonisti gli artisti-soldato, coloro che sono stati diretti testimoni della guerra, sia perche' vi parteciparono in qualita' di volontari, convinti dell'opportunita' di riscattare le cosiddette terre irredente, come Trento e Trieste, sia perche' operarono in veste ufficiale di reporter con l'incarico di documentare gli eventi. In esposizione disegni di Innocente Cantinotti che rappresentano i luoghi resi celebri dalla guerra (Montello, Monte Grappa, Vittorio Veneto, il Carso, il Piave) e dipinti di Achille Beltrame, il piu' popolare degli illustratori di giornali del tempo. Vengono anche documentate le manovre, come nella tavola di Italico Brass, mentre nella serie di litografie di Aldo Carpi, nei disegni di Michele Cascella e dello stesso Cantinotti, tutti ripresi dal vero tra gli accampamenti e le trincee, diventano protagonisti gli umili soldati, i fanti senza nome che furono insieme vittime ed eroi di quelle vicende. Ad attestare che nulla venne risparmiato, una sezione della mostra ricostruisce la vicenda relativa ai gravi danni subiti dalla Gipsoteca di Possagno e in particolare dai bellissimi gessi di Antonio Canova, ridotti in molti casi a volti e corpi mutilati. Viene inoltre presentata una sezione fotografica con opere di Luca Campigotto realizzate nell'ambito del progetto Teatri di guerra, curato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari di Interesse Nazionale, e dedicata a quelle testimonianze della guerra di montagna - percorsi, sentieri, trincee, forti, postazioni, gallerie, grotte - che in cento anni la natura non e' riuscita ne' ad assimilare ne' a cancellare del tutto. A cura di Fernando Mazzocca e Gregorio Taccola.