La Grande Guerra. Arte e artisti al fronte
La mostra a Milano rappresenta la Grande Guerra non come un fatto isolato, ma ricercando le tensioni che ne anticipano l’esplosione già nel periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, momento in cui le certezze della Belle Époque, lunga stagione caratterizzata dall’ottimismo e dall’incondizionata fiducia nei valori del progresso e della tecnica, precipitano nella drammatica realtà del conflitto.
Comunicato stampa
La mostra a Milano rappresenta la Grande Guerra non come un fatto isolato, ma ricercando le tensioni che ne anticipano l’esplosione già nel periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, momento in cui le certezze della Belle Époque, lunga stagione caratterizzata dall’ottimismo e dall’incondizionata fiducia nei valori del progresso e della tecnica, precipitano nella drammatica realtà del conflitto. Il percorso prosegue con uno sguardo agli anni immediatamente successivi, che vedranno sfociare la storia del nostro paese in un’altra controversa stagione, quella del fascismo. Si inizia con un’indagine sui movimenti come il Liberty, o Art Nouveau, il simbolismo e il divisionismo, per poi focalizzarsi sugli artisti che parteciparono in prima persona al conflitto e sull’affermarsi delle nuove avanguardie, come il futurismo, che rappresentarono un decisivo punto di svolta rispetto alla società ottocentesca. La rassegna si conclude con gli artisti che si dedicarono alla celebrazione della vittoria e alla costruzione del mito della Grande Guerra in anni che in parte coincisero con l’ascesa del fascismo. In mostra, tra gli altri, autori come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Cagnaccio di San Pietro, Pietro Canonica, Galileo Chini, Mario De Maria, Achille Funi, Arrigo Minerbi, Plinio Nomellini, Gaetano Previati, Ottone Rosai, Giulio Aristide Sartorio – di cui viene esposto quasi al completo il ciclo Poema della vita umana –, Gino Severini, Adolfo Wildt.