La Grazia e la Luce
La Grazia e la Luce. La pala di Senigallia del Perugino. Armonie e discordanze nella pittura marchigiana di fine Quattrocento accoglie veri e propri capolavori del Rinascimento italiano.
Comunicato stampa
La mostra, che rappresenta l’evento espositivo dell’anno non solo senigalliese, ma di tutta la regione Marche, accoglie veri e propri capolavori del Rinascimento italiano: dal Perugino a Giovanni Santi, passando per Carlo Crivelli, Luca Signorelli e molti altri ancora.
Al centro del percorso espositivo a Palazzo del Duca si colloca la Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Ludovico, Francesco, Pietro, Paolo e Giacomo Maggiore(?) del Perugino, conservata presso la Chiesa delle Grazie di Senigallia, che è stata oggetto di un restauro finanziato da un illuminato gruppo d’imprenditori del territorio marchigiano.
La tavola del Perugino, eseguita nell’ultimo decennio del Quattrocento, è affiancata da una serie di opere che la mettono in relazione con la produzione artistica coeva, di cui è rimasta ampia testimonianza nelle Marche e di cui sono esposti in mostra esempi di, Giovanni Santi Luca Signorelli, Timoteo Viti, Lorenzo d’Alessandro, Pietro Paolo Agabiti, Carlo e Vittore Crivelli e tanti altri.
Di particolare rilievo l’Annunciazione di Giovanni Santi, padre di Raffaello, realizzata per la chiesa senigalliese di Santa Maria Maddalena, oggi ritornata in città per la prima volta dopo le spoliazioni napoleoniche.
In una seconda sede, quella della Pinacoteca Diocesana, è sviluppato invece il tema mariano, dove spicca la Madonna del Rosario di Federico Barocci, eseguita tra il 1589 e il 1593 per la Confraternita dell’Assunta e del Rosario.
Si segnala anche la mostra Lacrime di smalto. Plastiche maiolicate tra Marche e Romagna nell’età del Rinascimento che sarà aperta fino al 31 agosto presso la Rocca Roveresca di Senigallia. La mostra rappresenta un unicum nel panorama internazionale, poiché presenta una singolare tipologia di maioliche realizzate ad alto rilievo e a tutto tondo da un anonimo artista e dalla sua bottega sul finire del Quattrocento e rappresenta quindi il proseguimento ideale della mostra La Grazia e la Luce e permette di avere una panoramica più ampio dell’arte rinascimentale nelle Marche.