La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIE DELLE PRIGIONI
Piazza del Duomo 20, Treviso, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì: 15:30—18:30
sabato e domenica: 10—13 e 15:30—18:30

Apertura straordinaria: mercoledì 5, giovedì 6 aprile e lunedì 10 aprile dalle 15:30 alle 18:30

Vernissage
05/04/2023

ore 15.30

Biglietti

ingresso libero

Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, collettiva

Le guerre quindi terminano, ma quando inizia la pace? Fondazione Imago Mundi propone un percorso nella storia dell’arte che si intreccia con opere che si esprimono nei linguaggi artistici più contemporanei e con scatti fotografici di esplicito carattere documentario.

Comunicato stampa

Fondazione Imago Mundi presenta da mercoledì 5 aprile a domenica 17 settembre 2023 presso la sede espositiva Gallerie delle Prigioni a Treviso la mostra La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata.

La mostra presenta opere di 15 artisti: Francesco Arena, Terry Atkinson, Massimo Bartolini, Eteri Chkadua, Maxim Dondyuk, Harun Farocki, Leon Golub, Alfredo Jaar, JR, Mario Merz, Richard Mosse, Pedro Reyes, Martha Rosler, Sim Chi Yin, Ran Slavin. La guerra è finita! La pace non è ancora iniziata, attraverso la selezione dei lavori degli artisti, invita a osservare i conflitti apparentemente conclusi del nostro tempo e della storia passata e a riflettere sulla profonda differenza che intercorre tra il semplice chiudersi o stallo della fase armata di un conflitto e l'instaurarsi di una vera e propria condizione di pace.

Quando una guerra finisce inizia – in genere lontano dall’attenzione mediatica – un tempo lungo che non sempre trova compimento in una pace reale e durevole. In tempi recenti lo si è visto accadere ad esempio in Iraq e in Congo, dove oggi si riaccendono tensioni dopo decenni. Dal momento in cui gli Stati Uniti hanno deciso di “terminare la guerra”, le violenze in Afghanistan sono forse cessate?

Le guerre quindi terminano, ma quando inizia la pace? Fondazione Imago Mundi propone ai visitatori della mostra trevigiana di cercare possibili risposte attraverso un percorso espositivo esperienziale che crea un cortocircuito tra tre differenti modalità di interpretare questo difficilissimo tema: un percorso nella storia dell’arte si intreccia con opere che si esprimono nei linguaggi artistici più contemporanei e con scatti fotografici di esplicito carattere documentario.
In tutti i lavori selezionati da Fondazione Imago Mundi risuona appieno la drammaticità di una situazione di pace iniziata, ma non davvero compiuta.
La mostra presenta, tramite installazioni, fotografie inedite di Maxim Dondyuk, fotografo ucraino, che ha seguito l’evolversi della situazione nel suo paese dal 2014 a oggi e che ci porta all’interno di una guerra ancora in essere. Parallelamente Richard Mosse ci mostra parte del progetto Infra, un lavoro fotografico sviluppato con la pellicola a raggi infrarossi Kodak Aerochrome, sul conflitto dimenticato della Repubblica Democratica del Congo. Nelle opere di Mario Merz, Alfredo Jaar, Terry Atkinson e Leon Golub si incontrano profonde riflessioni sulle premesse, sulle dinamiche e sulle conseguenze della guerra. Altre opere, come quelle di Martha Rosler e Harun Farocki, indagano il modo in cui i mezzi di comunicazione hanno diffuso le immagini prodotte dalle guerre.
Due brevi video-saggi commissionati dalla Fondazione a cura di Francesco Spampinato e Fulvia Strano tracciano un percorso che riflette sull’importanza delle immagini create dall’informatizzazione del campo di battaglia nel raccontare la guerra e nel plasmare la rappresentazione del nemico, mostrando, attraverso grandi nomi della storia dell’arte, come la narrazione dei conflitti sia stata spesso affidata a immagini accuratamente costruite.

Per approfondire i temi trattati dalla mostra è previsto un ricco calendario di appuntamenti e di incontri con esperti di geopolitica, studiosi, rappresentanti della società civile.