La Macchina Estrattiva
La Macchina Estrattiva, curata da Marco Scotini, è la nuova mostra con cui il PAV prosegue la propria indagine sul rapporto antagonista tra attivismo ambientale e politiche neoliberiste su scala globale.
Comunicato stampa
La Macchina Estrattiva, curata da Marco Scotini, è la nuova mostra con cui il PAV prosegue la propria indagine sul rapporto antagonista tra attivismo ambientale e politiche neoliberiste su scala globale. Facendo seguito a Vegetation as a political agent (PAV 2014) la mostra vuole essere un’indagine ulteriore sulle forme del colonialismo (sia storico che contemporaneo) con cui l’occidente continua ad incidere sui destini del mondo, delle culture e della natura, in maniera ormai irreversibile.
La cartografia di attivismo indigeno, stato di diritto e resistenza ambientalista rintracciata da Ursula Biemann (in collaborazione con l'architetto brasiliano Paulo Tavares) nel progressivo processo di distruzione della Foresta Amazzonica; l’accusa alle politiche economiche all’origine del riscaldamento globale e del cambiamento climatico nelle indagini di Oliver Ressler e Piero Gilardi; così come il fenomeno della desertificazione e dei bacini oceanici al centro delle ricerche di Peter Fend o le manipolazioni genetiche e le culture intensive come estensione del progetto colonialista storico in Pedro Neves Marques, intendono proporsi come sostegno artistico, nella lotta contro le imprese multinazionali predatrici, ai nuovi difensori della terra.
In allegato trovate il comunicato stampa e le seguenti immagini:
- Ursula Biemann, Deep Weather, 2013, Video, 9', Courtesy dell'artista, still da video
- Ursula Biemann, Forest Law, 2014, Video sincronizzato in doppio canale, 38', Courtesy dell'artista, still da video
- Pedro Neves Marques, The Pudic Relation Between Machine and Plant, 2016, Video, 2'30'', Courtesy Galleria Umberto Di Marino, Napoli, still da video
- Oliver Ressler, Leave It in the Ground (Construct glimpses of utopia), 2014, Led lightbox, 84,1 x 59,4 cm
Courtesy dell'artista
- Oliver Ressler, Leave It in the Ground (The cleanest oil), 2014, Led lightbox, 84,1 x 59,4 cm, Courtesy dell'artista
- Oliver Ressler, Leave It in the Ground (Think the impossible), 2014, Led lightbox, 84,1 x 59,4 cm, Courtesy dell'artista
- Oliver Ressler, The economy is wounded – let it die!, 2016, Stampa fotografica, 320 x 570 cm, Courtesy dell'artista