La magia delle immagini
Le fotografie esposte, realizzate da membri del Gruppo Rodolfo Namias, permettono di apprezzare le peculiarità espressive di ciascuna tecnica di stampa e di metterle a confronto: i neri profondi e la nettezza della platinotipia, per esempio, si contrappongono alla tenue atmosfera di sogno della gomma bicromatata e della resinotipia.
Comunicato stampa
Gomma bicromatata, cianotipia, stampa al carbone...per i non "addetti ai lavori" possono sembrare termini misteriosi. Ma dietro a questi nomi si celano delle immagini: create singolarmente, con attenta manualità, rifiutando l’omologazione imposta dalla produzione seriale.
Verso la fine dell’Ottocento, mentre la nascente industria fotografica stava affermando la sua logica, imponendo i propri ritmi e i propri materiali, gruppi di fotografi non professionisti cominciarono a sperimentare, in tutta Europa, nuovi metodi per realizzare immagini fotografiche, dando inizio alla cosiddetta “epoca del pittorialismo”.
A distanza di un secolo, quando cominciava a imperare l’immagine digitale, gruppi di fotografi non professionisti hanno cominciato a riconsiderare quelle ed altre tecniche fotografiche antiche, quasi a ribadire che la fotografia è un mezzo per produrre, non solo per riprodurre, immagini.
La mostra propone un viaggio nella storia della fotografia attraverso le sue tecniche, dalle prime esperienze di stampa ai sali d’argento e ai sali ferrici, fino ai procedimenti ai bicromati alcalini, utilizzati soprattutto nel periodo pittorialista, tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento.
L’importanza di quest’ultime realizzazioni non è solo di carattere espressivo: esse sono alla base della diffusione dell’immagine fotografica su carta stampata.
Le fotografie esposte, realizzate da membri del Gruppo Rodolfo Namias, permettono di apprezzare le peculiarità espressive di ciascuna tecnica di stampa e di metterle a confronto: i neri profondi e la nettezza della platinotipia, per esempio, si contrappongono alla tenue atmosfera di sogno della gomma bicromatata e della resinotipia.
Il Gruppo Rodolfo Namias
Il Gruppo, intitolato a Rodolfo Namias (1867 – 1938), massimo esperto italiano di chimica fotografica e fondatore della rivista Progresso Fotografico, tuttora edita, è un’associazione culturale nata nel 1991 a Parma, con l’intento di riscoprire e diffondere una pratica fotografica che sposa creatività e manualità, rifiutando la standardizzazione dei risultati indotta dall’industria.
Attualmente il Gruppo Rodolfo Namias conta circa quaranta soci che sperimentano una quindicina di tecniche di stampa diverse tra le quali: stampa al platino/palladio, callitipia, stampa bruna Van Dyck, carta salata, cianotipia, gomma bicromatata, stampa al carbone, resinotipia, oleotipia, mordançage, ambrotipia, ferrotipia, e tecniche miste.