La Nave di Teseo

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO TRENTINI
Via Manci, 27 , Trento, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì al venerdì 10:00-18:00|sabato 10:00-12:00|domenica e festive - chiuso

Vernissage
21/06/2017

ore 18

Patrocini

La manifestazione è promossa con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento. L'omonimo catalogo é edito in occasione della mostra con i testi critici in italiano e inglese.

Curatori
Dora Bulart
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Ricerca artistica nel campo della memoria collettiva ed identità.

Comunicato stampa

LA NAVE DI TESEO ORMEGGIA A PALAZZO TRENTINI

Dal 21 Giugno al 15 Luglio 2017 presso Palazzo Trentini a Trento si terrà la doppia personale di sculture, oggetti ed installazioni degli artisti Mario Romano Ricci e Paolo Vivian. La mostra riunisce per la prima volta due artisti legati da una amicizia maturata durante il loro viaggio creativo, dopo una ricerca profonda nel campo della memoria collettiva e dell'identità. Intitolata “La Nave di Teseo”, la manifestazione trasforma lo spazio nobile di palazzo Trentini nel Mar Filosofico. ” Fra I quattro porti immaginari - I loci del compito artistico determinano la direzione del viaggio e la mappa navigabile: La Memoria - L’Homo - L’Ombra - Il Tempo, gli artisti ci propongono di viaggiare con loro alla ricerca del codice di identità, ma dell’Identità dell’Homo Elettronico e dell’Identità di una „società liquida“. Trenta opere, tante quanti i remi della trireme greca, entrambi gli artisti, attraverso le loro opere, di saranno assemblati e recuperati pezzo per pezzo per costruire e mantenere la propria nave metafisica. Nel dialogo degli artisti, il paradosso filosofico di Teseo serve come lo strumento di laboratorio creativo e punto di convergenza, dove la Memoria si proietta e si trasforma e modella nel Tempo.” , spiega la curatrice del progetto Dora Bulart.
L`inaugurazione si svolgerà Mercoledì, 21 Giugno 2017 alle ore 18.00 presso la Sala Aurora di Palazzo Trentini . Presenterà l'evento Giorgio Fogazzi, scrittore, collezionista e lettore d'arte. Aperitivo preparato dalla cantina di Roveré della Luna, accompagnato dal flauto di Yolina Kuleva.
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La manifestazione è promossa con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento. L'omonimo catalogo é edito in occasione della mostra con i testi critici in italiano e inglese.

Si ringraziano : Rotary club Valsugana, Nodo di Gordio, Bandus pizza e grill, Moby Dick Pub.
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i contatti :
MARIO ROMANO RICCI : [email protected] | tel. 0328 333 87 88
PAOLO VIVIAN: [email protected] | tel: 0349 8109 200
DORA BULART : [email protected] | tel. 03405682286 | (whatsup +359 887 244 882)

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il testo critico

LA NAVE DI TESEO

"Il vascello sul quale Teseo si era imbarcato con gli altri giovani guerrieri, e che egli riportò trionfalmente ad Atene, era una galera a trenta remi, che gli Ateniesi conservarono fino ai tempi di Demetrio di Falera. Costoro ne asportarono i vecchi pezzi, via via che questi si deterioravano, e li sostituirono con dei pezzi nuovi che fissarono saldamente all’antica struttura, finché non rimase neppure un chiodo o una trave della nave originaria. Anche i filosofi, discutendo dei loro sofismi, citano questa nave come esempio di dubbio, e gli uni sostengono che si tratti sempre dello stesso vascello, gli altri che sia un vascello differente.” (Plutarco, Vite Parallele, Teseo, 23.1)

Una doppia personale trasforma le nobili sale di Palazzo Trentini nel Mar filosofico. I quattro porti immaginari - I loci del compito artistico determinano la direzione del viaggio e la mappa navigabile: La Memoria - L’Homo - L’Ombra - Il Tempo. Paolo Vivian e Mario Romano Ricci, gli artisti noti per le loro meditazioni ed espressioni creative sulla memoria collettiva (Vivian) ed identità (Ricci) ci invitano in una pericolosa ma stimolante avventura alla ricerca del codice di identità umana oggi, con la „Nave di Teseo“. Ci propongono di viaggiare con loro, non alla Creta antica, ma nella profondità della filosofia moderna, attraverso i linguaggi della scultura, gli oggetti e l’installazione concettuale.
Trenta opere, tante quanti i remi della trireme greca, entrambi gli artisti attraverso le loro opere, saranno assemblati e recuperati pezzo per pezzo per costruire e mantenere la propria nave metafisica.
Mario Romano Ricci (1949) aretino, che vive da anni in Trentino ha portato con la sua creatività tutta la testimonianza della cultura etrusca e latina, il frutto della sua formazione e l’erudizione. Nella mostra con la sua arte determina la traiettoria dell’Identità umana. Le sue sculture e gli oggetti sono lineari e minimalistici con un linguaggio poetico e forme geometriche. Ricreano lo stato drammatico dell’Uomo Pensante. I colori monocromatici hanno punti salienti negli accenti d’oro, il gesto di espressione, il vagheggiare umano della perfezione interiore e della libertà spirituale.
L’altra importante traiettoria nella mostra è quella della Memoria. Qui la Memoria si proietta nell’Identità, si trasforma e si modella nel Tempo riflettendosi nel Futuro.
Il perginese Paolo Vivian (1962) lavora sul concetto di memoria collettiva. I suoi strumenti sono gli oggetti, le sculture, i totem di legno, installazioni cubiche e metafisiche. Fra tutte queste forme l’artista tenta di togliere il “Velo di Maya” e costituire un mondo postmoderno con le mutaforma della memoria in contrasto all’oblio. L’arte di Vivian, simbolica, meta-mitologica scultorea nei codici della memoria, ha la direzione verticale; é una sorta di preghiera e di collegamento tra Terra
e il Cielo, il frutto di una profonda cognizione mistica dell’essenza dell’Essere.
Nel dialogo degli artisti, il paradosso filosofico di Teseo avrà il ruolo dello strumento di laboratorio creativo e serve per ricercare la vera forma dell’Identità in un tempo designato di mega produzione delle cose inutili, della globalizzazione e della fusione di culture, etnie e fede.
La mostra cerca la conoscenza dell’Identità dell’Homo Elettronico e l’Identità di una „società liquida“ - la società globalizzata, multiculturale, troppo virtuale, dove le paure, il consumo eccessivo, l’ipocrisia e l’alienazione crea le proprie gabbie nella solitudine critica; l’Identità nel tempo dove l’oblio ha vinto la memoria. Il katharsis del pubblico e degli artisti nella „Nave di Teseo“ saranno due opere - la scultura lignea “D-Homo” di Mario Romano Ricci dedicata all’uomo che ha avuto l’esperienza spirituale del suo “Ego-Identità”; la video installazione simbolica di Paolo Vivian “Mare Nostrum” per il mare - il simbolo generale dell’Anima Mundi dove l’individuo è un profugo che fugge dal suo Se stesso e cerca le sue nuove prigioni nella sua nuova Arcadia.

Dora Bulart,
curatrice della mostra, critica d`arte

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GLI ARTISTI

MARIO ROMANO RICCI
Nato a Sansepolcro (AR) nel 1949, toscano che da tanti anni vive in Trentino. Opera nel campo dell`identità - personale e sociale, attraverso le sculture e gli oggetti di legno. Le sue opere sono state presentate in tanti progetti curatoriali, eventi culturali e rassegne della scultura in gallerie private, istituti culturali e musei in Trento, Brescia, Mantova, Venezia, Arezzo. Conta inoltre più di 12 mostre personali a Trento, Arezzo, Mantova, Brescia. Ha vinto vari premi per la scultura, tra questi il 1° Premio al Concorso artistico per il Secondo Festival Nazionale della Sicurezza sul Lavoro, Pergine
Valsugana (TN); il 1° premio al Concorso in estemporanea di scultura lignea “Nascita”, Balbido (TN); il 1° premio al Concorso in estemporanea di scultura lignea “L’Uomo e la Terra”, Balbido (TN). Le sue opere monumentali sono in collezioni pubbliche e private in Italia, tra le quali il noto Monumento ligneo al combattente trentino nell’Impero Austro-Ungarico nel Museo Storico al Castello del
Buonconsiglio a Trento, il Monumento al minatore in porfido a Calceranica al Lago (TN), “La composizione” nella collezione della Comunità di Valle‚ Alta Valsugana e Bersntol.
Vive e lavora a Trento. (www.marioromanoricci.org)

PAOLO VIVIAN
Nato a Serso di Pergine (TN) nel 1962. Opera nel campo della memoria collettiva attraverso scultura, oggetti ed installazione. Le sue opere sono state presentate nel programma di Vilnius - Capitale Europea della Cultura 2009; in occasione delle celebrazioni del 100° anniversario dalla fondazione della città di Differdange, Lussemburgo; “Heroes Corner” progetto, Museo di belle arti (Kunsthalle ), Budapest; “Art&Nature” a Drenthe, sotto l’egida della Regina olandese; “Off-ON” progetto di scultura, Amburgo; “Exi[s]t”, Galleria Bulart, Varna (Bulgaria) e “Shape Shifters”, progetto internazionale a cura di Raul Zamudio (USA); Museo della Porziuncola, Assisi; Abbazia di Novacella, Varna (BZ); “Mitologia del legno”, Spazio Klien a Borgo Valsugana e Castel Ivano (TN); Galleria Actus Magnus, Vilnius; Palazzo Ducale, Genova; “Contempo” festival internazionale di arte contemporanea,
Varna (Bulgaria). Nel 2014 è artista dell’anno e il comune di Pergine Valsugana gli dedica una mostra antologica con catalogo “Paolo Vivian: Mappa Memoria: (im)possibili utopie”. Conta inoltre più di 17 mostre personali in Italia, Bulgaria e Lituania. Ha vinto vari premi internazionali in Italia e all’estero. Le sue sculture monumentali fanno parte di collezioni pubbliche nei Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia, Germania, Polonia, Austria, Francia, Bulgaria. È presentato da galleria Bulart (Bulgaria/Belgio).
Vive e lavora a Palù del Fersina (TN). ( www.paolovivian.it)