La Pelle del Mondo

Informazioni Evento

Luogo
ANNARUMMA
Via Partenope 1, 80121, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Su appuntamento fino al 15 Maggio 2025

Vernissage
03/04/2025

ore 18,30

Generi
arte contemporanea, collettiva

Esiste una pelle del mondo fisica, ed è la cd crosta terrestre, ma esiste anche un altro tipo di pelle, più sottile e meno greve questa, che secolo dopo secolo si è lentamente formata. Si tratta della pittura.

Comunicato stampa

La galleria Annarumma è lieta di presentare nei propri spazi la mostra La Pelle del Mondo con dipinti di : Marius Bercea ( Cluj-Napoca, Romania 1979 ), Vittorio Marella ( Venezia, Italia 1997), Nicola Samorì ( Forlì, Italia 1977 ).

Esiste una pelle del mondo fisica, ed è la cd crosta terrestre, ma esiste anche un altro tipo di pelle, più sottile e meno greve questa, che secolo dopo secolo si è lentamente formata. Si tratta della pittura, ossia di questi pigmenti a tempera, olio o acrilico che sia, con i quali l’uomo ha colorato le cose e nel caso degli artisti, ha provato a reinventare il mondo. Tra questi, alcuni lo hanno riproposto fedelmente cercando di essere il più vicino possibile a quanto percepito dall’occhio, altri invece lo hanno rappresentato filtrandolo attraverso la loro sensibilità e razionalità.

Marius Bercea ha una tavolozza brillante, la sua pennellata pur apparendo rapida ed essenziale, riesce sempre a catturare il momento chiave con una precisione invidiabile. Siano esse rappresentazioni di momenti di socialità oppure piante o vegetazione, la pittura di Bercea riesce a trasmettere un senso di pienezza che va oltre lo specifico della scena dipinta.

Vittorio Marella pur essendo il più giovane del gruppo ha già sviluppato una notevole maturità espressiva. La sua pittura ha nobili ascendenze, cominciando da Piero della Francesca, fino ad arrivare al realismo magico del primo Capogrossi e di Antonio Donghi. Pittore veneziano fino al midollo, Marella ama rappresentare figure lambite da paesaggi marini, siano essi tuffatori o semplici passeggeri di un traghetto che fa la spola nel Canal Grande.

Nicola Samorì Come pittore Samorì vive quotidianamente una drammatica antinomia : quella del creatore che vede la sua opera nascere, ma che intuisce quanto ineluttabile sia in essa la pulsione di morte. Ecco quindi le sue figure ferite, lacerate talvolta quasi del tutto cancellate. Ma questa pelle che cade e che sembra una resa definitiva, rivela invece con l’oro, la luce di una speranza, la presenza di un’anima immortale. E’ quindi Samorì un pittore barocco ? Si, purchè ci si intenda bene sul significato della parola.