La pittura come mezzo
Come afferma la curatrice, all’apparenza è la bidimensionalità l’elemento che accomuna i tre artisti, i quali, diversi per provenienza e formazione, condividono lo stesso spazio dialogando attraverso un solo mezzo: la pittura.
Comunicato stampa
Magazzini dell’Arte Contemporanea e Ad Maiora Natura e Cultura sono lieti di presentare “La Pittura come mezzo: Surrealismo e Superamento”, mostra collettiva che ospita le opere di Marco Minguzzi, Martin Kammler e Grzegorz Kozera.
Il vernissage avrà luogo il 28 marzo, alle ore 19 presso via Custonaci 5, Trapani.
Ad Maiora Natura e Cultura, associazione nata con l’obiettivo di promuovere la natura e l’arte contemporanea, crede nella contaminazione di culture diverse come strumento di crescita sociale.
Da questo intento nasce la collaborazione con Magazzini dell’Arte Contemporanea, che offre la galleria al fine di ospitare eventi di respiro internazionale. L’obiettivo è quello di creare in Sicilia, partendo dalla città di Trapani, un punto di riferimento culturale, un spazio simbolico e fisico dove artisti e non solo possano incontrarsi e confrontarsi.
E’ proprio all’interno di questo contesto che prende luogo il dialogo pittorico tra Minguzzi, Kammler e Kozera. Come afferma la curatrice, all’apparenza è la bidimensionalità l’elemento che accomuna i tre artisti, i quali, diversi per provenienza e formazione, condividono lo stesso spazio dialogando attraverso un solo mezzo: la pittura. Ad un’analisi più attenta emerge però un filo conduttore che passa per surrealismo e superamento, legando il loro lavoro e distendendo così i toni di una complessa conversazione. Gli indumenti rappresentati dall’artista polacco sono stati già indossati, ma nonostante appartengano alla nostra quotidianità, Kozera ha la capacità di astrarli dal tempo, creando così un frammento atemporale riconducibile a qualsiasi momento vissuto, compreso il presente di chi osserva il quadro. Con tale processo, l’artista trascende la realtà per sfociare in una dimensione surreale, che disorienta. Anche l’opera di Minguzzi può generare disorientamento in chi la osserva: questi crea nei quadri una doppia cornice, all’interno della quale i piani di lettura diventano molteplici. In questo modo l’artista travalica i limiti della bidimensionalità della pittura, abbandonando anch’egli il reale per quello che sta oltre, vale a dire per quello che definiamo “surreale”. Il superamento è una caratteristica che ritroviamo anche nel lavoro di Kammler, la cui finalità è l’espressione della propria personalità. La pittura diventa così funzionale a tale manifestazione e: attraverso di essa l’artista esplicita la propria anima, la fa scivolare con il colore sulla tela.
Grzegorz Kozera nato a Varsavia nel 1983 vive e lavora a Varsavia.
Grzegorz Kozera contamina la tangibilità di indumenti con la brama di contatto carnale con la persona che usa indossarli. Kozera cerca di rispecchiare in pittura caratteristiche fisiche del corpo impregnato sul tessuto. L’Artista ha creato dei sudari per fornirci una prova della sussistenza del non presente. Le sue opere più recenti si accostano invece all’astratto.
Martin Kammler nato a Essen nel 1970 vive e lavora tra New York ed Essen.
Martin Kammler parla una lingua di pura astrazione composta da un gesto carico di materica fluidità. Per Martin la pittura è una lingua del tutto fisica.
Marco Minguzzi nato a Roma nel 1952 vive e lavora a Roma
Le opere di Minguzzi rappresentano il risultato dello sviluppo parallelo dell'immagine: da un lato il piano (lo strato) visuale con un'immagine estrapolata dall'universo virtuale; dall'altro, il piano (strato) del linguaggio, occupato da lettere, cifre e codici ovvero la stessa immagine rappresentata in linguaggio di programmazione elettronico.