La prigionia dell’io

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA - PALAZZO DUCALE
Via Giardini 3, Pavullo nel Frignano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sabato h. 10.00 – 12.30 / h. 16.00 - h.19.00 domenica e festivi: h. 16.00 - 19.00 martedì e giovedì: h. 15.00 - 18.00

Vernissage
23/05/2020

no

Curatori
Francesca Baboni, Stefano Taddei
Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra collettiva “La prigionia dell’io” organizzata dalla Galleria Federico Rui di Milano, in collaborazione con The Bank Collection, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.

Comunicato stampa

Galleria d'Arte Contemporanea di Palazzo Ducale
Assessorato alla Cultura del Comune di Pavullo nel Frignano (Mo)
LA PRIGIONIA DELL'IO
23 maggio – 16 agosto 2020
Opere di:
STEFANO BOSIS
ALFIO GIURATO
ANDREA MARICONTI
SERGIO PADOVANI
a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei

Sabato 23 maggio, riapre secondo i protocolli decisi dal governo, presso la Galleria d'Arte Contemporanea di Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano (Mo) la mostra collettiva "La prigionia dell'io" in collaborazione con la Galleria Federico Rui di Milano e The Bank Collection, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.
L'esposizione presenta i lavori di quattro artisti emergenti già riconosciuti sul piano nazionale ed internazionale – Stefano Bosis, Alfio Giurato, Andrea Mariconti, Sergio Padovani - che focalizzano la loro produzione pittorica sul tema della “Persona” e dei suo conflitti. Su questa tematica difatti è incentrata l'esposizione che si sviluppa come un dialogo a quattro voci sui drammi e le ferite della personalità individuale, nella quale razionale e irrazionale convivono da sempre.
Stefano Bosis ci presenta esemplificazioni del "sogno lucido", modalità straniante in cui ci si accorge di sognare nel mezzo dell'esperienza onirica, in cui la gestualità viene controllata dal caos e i titoli stessi sono riferimenti alla mitologia greca. Alfio Giurato costruisce figure volumetriche che presentano un impianto classico, modellate su giochi di luci e ombre, con impasti densi, definiti da colori ocra e terre, imprigionate in dinamiche spesso distruttive, che rivelano rapporti familiari e di gruppo non sempre limpidi. Sergio Padovani prende spunto da suggestioni legate ad artisti visionari della nostra tradizione artistica, intrappolando il suo Io interiore in un processo a volte biografico che trova un'accezione salvifica attraverso la pittura. Infine Andrea Mariconti racconta una prigionia esistenziale che rimanda ad una ricerca archeologica sulle pietre antiche graffite che fanno rivivere un mondo ancestrale e primitivo, fatto di riti e credenze.
La mostra potrà essere visitata da sabato 23 maggio a domenica 16 agosto 2020.
E’ possibile prenotare visite guidate – per un massimo di 5 persone – il sabato h. 16.00 / h.19.00, domenica e festivi h. 16.00 / 19.00 con le seguenti modalità di accesso:

Numero di 10 visitatori complessivi, un massimo di n. 2 visitatori per sala. Ciascun visitatore deve tenere la distanza di mt. 1,5 dall'altro. Prima di entrare in Galleria occorre sanificare le mani utilizzando apposito dispenser collocato nell'ingresso di Palazzo Ducale con soluzione all'amuchina e indossare la mascherina. Nel caso in cui l'utente non sia dotato di mascherina sarà fornita dal personale di vigilanza. Disinfettanti per le mani messi a disposizione sia per i visitatori, sia per il personale.