La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci
Nella mappa articolata del progetto bolognese dedicato a Romeo Castellucci nasce l’occasione per il primo convegno internazionale interamente rivolto al lavoro dell’artista che ha dato corpo a un nuovo modo di pensare il teatro nella nostra epoca.
Comunicato stampa
Sono tre agli appuntamenti che si sviluppano tra marzo e aprile per e la volpe disse al corvo. Corso di Linguistica Generale. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna (Bologna, gennaio>maggio 2014) Progetto Speciale 2014 del Comune di Bologna con la Socìetas Raffaello Sanzio (e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna) curato da Piersandra Di Matteo.
Dopo l’allestimento di Parsifal al Teatro Comunale, dopo l’installazione Persona al rifugio antiaereo del Pincio (presentato da Art City) e dopo il debutto di Uso umano di esseri umani all’ex Ospedale dei Bastardini (presentato da Xing), il programma bolognese prosegue l’indagine sul linguaggio attraverso la presentazione di due lavori teatrali e un convegno internazionale.
Giulio Cesare. Pezzi staccati (27-30 marzo) prevede l’allestimento dei due monologhi centrali dello storico spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio nel contesto classicheggiante dell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, in ore diurne, utilizzando la luce atonale del sole.
Giudizio Possibilità Essere (2-6 aprile) è una performance basata sulla tragedia incompiuta La morte di Empedocle di Hölderlin, che il regista colloca nella Palestra Arcoveggio, cercando lo straniamento di un ambiente appositamente non teatrale.
Completa il quadro il convegno internazionale La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellicci (5 aprile) curato da Piersandra Di Matteo e presentato dal Centro La Soffitta - Dipartimento delle Arti Visive Performative Mediali dell'Università di Bologna nell'ambito della XXVI rassegna La Soffitta.
Giulio Cesare. Pezzi Staccati
Tra le statue d’ispirazione greca e romana che popolano l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (via Belle Arti 54), prendono corpo due figure nate nel 1997 all’interno di Giulio Cesare, il lavoro della Socìetas Raffaello Sanzio che più di ogni altro ha inquadrato l’impero della retorica e la morfologia del monumento. Da un lato il personaggio di “...vskij” - allusione a uno dei padri fondatori del teatro occidentale - inserisce una telecamera endoscopica nella propria cavità nasale fino alla glottide, proiettandone l’immagine su uno schermo circolare: visualizza così il viaggio a ritroso della voce fino alla soglia delle corde vocali, come a mostrare la carne della parola. Dall’altro, un attore laringectomizzato pronuncia l’orazione funebre di Marco Antonio per Giulio Cesare: il picco retorico del dramma si rinnova in una foniatria sgolata, la sola capace di sopportare il discorso, perché letteralmente parlata da una “ferita”. È con questi due monologhi speculari che Castellucci torna a percorrere gli spazi dell’Accademia in cui ha studiato, ora lui stesso portatore di un eloquente corso di linguistica generale.
“Tornare a Giulio Cesare, spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio creato nel 1997 – spiega la curatrice del progetto Piersandra Di Matteo – non significa assecondare la nostalgia o la seduzione dell’autocitazione. I discorsi di ‘…vskij’ e Marco Antonio si fronteggiano ora come due nuclei vivi. Sono pezzi staccati come qualcosa che si riferisce a un tutto ma che, al contempo, lo supera. Sono immagini di quel dramma della voce alle prese con il potere nascosto nella forza della parola”.
Il lavoro – firmato da Romeo Castellucci e prodotto dalla Socìetas Raffaello Sanzio – vede in scena Dalmazio Masini e Simone Toni, affiancati da Gianni Plazzi e Silvano Voltolina, giovedì 27 e venerdì 28 marzo alle 16, e sabato 29 e domenica 30 marzo in doppia replica alle 15 e alle 17, con capienza limitata (ingresso 10 euro).
Organizzazione: Cronopios. Info: 051 224420. Prevendita su www.vivaticket.it, Bologna Welcome Piazza Maggiore 1/e, e negli altri punti vendita Vivaticket. Nei giorni di spettacolo: biglietteria presso l’Accademia di Belle Arti un’ora prima di ogni performance, 338 2237327.
Si ringrazia per la collaborazione l’Accademia di Belle Arti di Bologna,
Giudizio Possibilità Essere
È a una palestra – luogo dell’esercizio e della disciplina, estraneo all’ortodossia del teatro – che Romeo Castellucci affida il compito di far risuonare le parole di Friedrich Hölderlin nella loro eresia e bellezza inattuale. Nell’Antica Grecia – mondo a cui il poeta tedesco si è rivolto assiduamente – il Ginnasio era il luogo della preparazione dei giovani in vista delle gare atletiche e della vita adulta, oltre che preludio al momento della guerra.
“Hölderlin si riferisce continuamente alla giovinezza – afferma Romeo Castellucci – ma non in termini anagrafici. E allora chi è questo adolescente, cosa vuole e cosa rappresenta? Il giovane è l’inattuale, colui che non vive nel suo tempo, colui che per contrarium, è il contemporaneo e per il quale tutto è sempre nuovo. Colui al quale sarà affidato il compito di parlare a questa epoca dal tempo differito di una rappresentazione. Sarà l’Empedocle, l’eretico che abbandona la città per salire la montagna e gettarsi nel fuoco dell’essere”. Secondo un’estetica sorvegliata fino al midollo, intesa qui come radicalismo politico, viene messo in scena il dramma incompiuto La morte di Empedocle, testo in cui il filosofo si fa esule perché accusato di essersi reso simile agli dei.
“La poesia di Hölderlin sarà proferita in una palestra, in forma ‘clandestina’, fuori dai cablaggi ortodossi del teatro istituzionale – continua il regista –. Ho cercato una palestra come posto ‘sbagliato’ per il teatro che diventa invece luogo esatto per il compimento dell’eresia”.
Il luogo della ginnastica lascia così spazio alla rivelazione, esaltando lo scorrere retorico dei gesti e l’articolazione di versi che affermano la potenza della natura e ricordano, senza consolazione, la finitezza dell’umano. Accolti sui cuscini del salto in alto, gli spettatori hanno il compito di inverare ogni giudizio, possibilità, essere.
Ideato e diretto da Romeo Castellucci, la cura del movimento è di Silvia Costa. Con Chiara Causa, Silvia Costa, Laura Dondoli, Irene Petris e con Chiara Castaldini, Gaia Germanà, Eleonora Massa, Silvia Berti, Sara Dal Corso, Lara Russo, Irene Migliori, Leila Ghiabbi, Eleonora Senesi. Produzione Socìetas Raffaello Sanzio. Palestra Arcoveggio di Bologna (via di Corticella 180/4) mercoledì 2, giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 aprile alle 21, e domenica 6 aprile alle 16 (ingresso 10 euro).
Organizzazione: Cronopios. Info: 051 224420. Prevendita su www.vivaticket.it, Bologna Welcome Piazza Maggiore 1/e, e negli altri punti vendita Vivaticket. Nei giorni di spettacolo: biglietteria presso Palestra Arcoveggio un’ora prima di ogni performance, 338 2237327.
Si ringraziano per la collaborazione il Quartiere Navile e il Centro Sportivo Arcoveggio.
La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci
Nella mappa articolata del progetto bolognese dedicato a Romeo Castellucci nasce l’occasione per il primo convegno internazionale interamente rivolto al lavoro dell’artista che ha dato corpo a un nuovo modo di pensare il teatro nella nostra epoca.
Autore di un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale, l’artista cesenate ha creato opere che pulsano di una tensione visuale capace di sottrarre l’immagine al dominio della comunicazione, e mettono in scacco il principio di rappresentazione scavando nella verità della materia. È un teatro che strappa il reale al principio di realtà, che tocca le radici della tradizione per recidere la consuetudine, che sonda l’intima alleanza tra visivo e sonoro.
Attraverso l’incontro tra studiosi e pensatori da anni interessati al lavoro di Castellucci si snodano le linee di questa linguistica – scandita da regie, installazioni e progetti curatoriali nell’arco cronologico che muove dagli esordi della Socìetas Raffaello Sanzio all’attuale periodo hölderliniano – dove la quinta parete è la forza creatrice in dote allo spettatore.
“Il mio lavoro si installa nello spazio-fra il palcoscenico, dove si manifestano suoni, materie, corpi, luci, e lo spazio del pubblico, dove abita la presenza anonima dello spettatore. Questi due spazi separati, scena e platea, sono divisi e collegati da un terzo spazio corticale, la quinta parete, nello spettatore stesso, vera potenza creatrice dello spettacolo contemporaneo”.
Intervengono Lucia Amara (Università di Bologna), Marie Hélène Brousse (Université Paris VIII), Adele Cacciagrano (Università di Bologna), Shintaro Fujii (Waseda University-Tokyo), Joe Kelleher (Roehampton University-London), Marcello Neri (University of Flensburg), Eleni Papalexiou (University of the Peloponnese), Enrico Pitozzi (Università di Bologna), Daniel Sack (Florida State University), Dorota Semenowicz (Jagiellonian University in Krakow). Introduce Marco De Marinis.
L’appuntamento è a Palazzo Marescotti (Salone Marescotti), presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, in via Barberia 4, sabato 5 aprile dalle 9.30 alle 18.30. Ingresso libero fino esaurimento posti. Info: 051.2092400/10 www.dar.unibo.it.
E LA VOLPE DISSE AL CORVO. CORSO DI LINGUISTICA GENERALE
PROGRAMMA DI MARZO E APRILE
gio 27 marzo ore 16 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati
ven 28 marzo ore 16 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati
sab 29 marzo ore 15 e ore 17 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati
dom 30 marzo ore 15 e ore 17 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giulio Cesare. Pezzi staccati
mer 2 aprile ore 21 / Aula Magna dell’Accademia di belle Arti di Bologna
Giudizio Possibilità Essere
gio 3 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
ven 4 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
sab 5 aprile ore 9.30-18.30 / Palazzo Marescotti – Università di Bologna
La quinta parete. Nel teatro di Romeo Castellucci
sab 5 aprile ore 21 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere
dom 6 aprile ore 16 / Palestra Acoveggio Bologna
Giudizio Possibilità Essere