La reinterpretazione del classico: dal rilievo alla veduta romantica nella grafica storica
L’esposizione, che s’inserisce nel filone della “grafica storica”, ha l’obiettivo di presentare la produzione incisoria dell’antico nel Settecento e nell’Ottocento ripercorrendo il fenomeno storico della reinterpretazione e della fortuna critica del classico.
Comunicato stampa
L’esposizione, che s’inserisce nel filone della “grafica storica”, ha l’obiettivo di presentare la produzione incisoria dell’antico nel Settecento e nell’Ottocento ripercorrendo il fenomeno storico della reinterpretazione e della fortuna critica del classico.
Nella seconda metà del Settecento, la nascita del Neoclassicismo teorico portò alla riscoperta dello studio dell’Antico e dei monumenti classici. Winckelmann, considerato il padre della storia dell’arte moderna, pubblicò nel 1767 i Monumenti antichi inediti in cui vennero unite per la prima volta – a corredo della parte scritta – le incisioni, che raffiguravano opere classiche delle Collezioni romane con l’intento di illustrare l’antico. Il passo da Winckelmann a Piranesi è breve: il grande artista e incisore veneziano a Roma trovò la fonte dell’antico che gli permise di dare origine a incredibili e visionarie interpretazioni, con lo scopo dichiarato di stimolare l’immaginazione degli artisti contemporanei. La diffusione delle incisioni “in folio” contribuì molto a creare una documentazione di viaggio del Grand Tour con splendide vedute che ricordavano ai viaggiatori i luoghi attraversati e inoltre li aiutavano a identificare i monumenti descritti nelle guide. Si passa quindi all’apertura verso le prime espressioni romantiche del “Panorama” in cui è fondamentale la forma dell’illusionismo visivo, con un effetto di grande suggestione scenografica. La veduta romantica diventa così anche una fantasia di monumenti.
Nelle sale del m.a.x. museo sarà possibile ammirare quasi duecento incisioni all’acquaforte, a bulino e puntasecca di rara bellezza, stampe acquarellate, litografie e cromolitografie. Saranno esposte, fra le altre, le incisioni volute da Johan Joachim Winckelmann per rappresentare l’antico, le stupende acqueforti di Giovanni Battista e Francesco Piranesi, le suggestive incisioni di Luigi Rossini e le molte vedute fra cui quelle di Nicolas-Marie-Joseph Chapuy, di Johann Jakob Wetzel, paesaggi delle città europee mete del Grand Tour, affiancati ad alcuni pregevoli reperti archeologici (monete, medaglie e marmi). Esposta in bacheca vi sarà inoltre una raccolta di incisioni di Luigi Rossini, resa sfogliabile in formato digitale, con un sistema No-Touch.
L’esposizione vanta la sinergia con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli MANN e una fitta rete di prestatori: la Biblioteca dell’Accademia di architettura USI di Mendrisio, la Raccolta Fondo Giorgio Ghiringhelli della Biblioteca Cantonale di Lugano, il m.a.x. museo di Chiasso con la sua collezione, l’associazione Avvenire dell’Antico (AdA) e molti collezionisti privati.
Media Partner: LaRegione, La Provincia, RSI-Rete Due.
Mostra a cura di Susanne Bieri e Nicoletta Ossanna Cavadini.
Le date del periodo espositivo sono suscettibili di modifiche in base alle disposizioni istituzionali.