La Roma della Repubblica. Il racconto dell’Archeologia

Informazioni Evento

Luogo
MUSEI CAPITOLINI
Piazza Del Campidoglio 1, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal 13 gennaio al 24 settembre 2023
Tutti i giorni ore 9.30-19.30
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Giorni di chiusura
1 maggio

Vernissage
12/01/2023

su invito

Biglietti

L’accesso alla mostra è consentito ai detentori del biglietto d'ingresso secondo la corrente tariffazione. Ingresso gratuito per i possessori della MIC card

Curatori
Claudio Parisi Presicce, Isabella Damiani
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
archeologia

Secondo capitolo, a seguito di quello della mostra La Roma dei Re, del grande ciclo “Il Racconto dell’Archeologia”, un progetto promosso dalla Direzione Musei Archeologici e Storico-artistici, basato principalmente su materiali e contesti pertinenti alle collezioni comunali conservate nei magazzini e nei musei della Sovrintendenza.

Comunicato stampa

La mostra, allestita nelle sale di Palazzo Caffarelli, illustra, attraverso una serie di temi e contesti archeologici, i caratteri e le trasformazioni della società romana nel corso di ben cinque secoli, dal V alla metà del I secolo a.C.
Si tratta di circa 1800 opere, manufatti in bronzo, pietra locale, in rari casi marmo, soprattutto terracotta, che formano il percorso espositivo basato su un lungo e complesso lavoro in cui si intrecciano metodi di indagine tradizionali e tecniche innovative di ricostruzione. Elemento di notevole impatto è il colore, restituito come proposta fondata sull’analisi delle terrecotte che un’attenta opera di ricomposizione consente di attribuire ad articolati moduli decorativi.
La quasi totalità delle opere in mostra non è solitamente esposta al pubblico e in molto casi si tratta di oggetti finora conservati nelle casse dell’Antiquarium, per la prima volta restaurati ed esposti.
Grande spazio è dedicato al tema della religiosità, narrata grazie al confronto tra devozione popolare e decorazione templare. La prima si esprime nei depositi votivi, dove centrale è l’offerta e il dedicante è anonimo. All’opposto si pone la religione come atto e momento pubblico, espresso dai templi di Tempio di Giove Ottimo Massimo e dell’area sacra di Largo Argentina.
Le forme artistiche del periodo si esprimono principalmente attraverso la terracotta, che raggiunge il massimo livello nelle straordinarie statue da via Latina.
Attenzione è anche data all’organizzazione delle infrastrutture cittadine e agli aspetti abitativi, mentre l’autocelebrazione dell’aristocrazia e delle famiglie emergenti viene proposta nei monumenti funerari.
Gli aspetti della produzione artigianale sono infine un punto di vista privilegiato per seguire lo sviluppo dei sistemi di produzione che, limitati a un ambito locale e regionale nel V e IV secolo, sul finire del III assumono forme standardizzate a più vasta diffusione.