La scrittura democratica

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE PLART
via Giuseppe Martucci 48, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
07/12/2021

no

Curatori
Carmen Pellegrino
Generi
design

Mostra conclusiva del programma 2021 “Novecento, così lontano, così vicino”.

Comunicato stampa

Un'Olivetti Valentine, macchina da scrivere nata nel 1968 dal progetto di Ettore Sottsass, è la protagonista dello "scriptorium" dove, su mobili e scrivanie d'epoca, sembrano aver appena battuto numeri e doppiato parole un'addizionatrice e una copiatrice americana per fatture risalenti agli anni Trenta. Statunitense è anche il porta biglietti da tavolo mentre è inglese il calamaio: entrambi prodotti negli anni Quaranta. Nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, campeggia sulla parete il manifesto disegnato nel 1912 da Teodoro Wolf Ferrari e sul quale l'immagine di Dante Alighieri promuove il primo modello Olivetti di macchina per scrivere standard, la M1, progettata da Camillo Olivetti. Questo lo scenario della mostra "La scrittura democratica" a cura di Carmen Pellegrino, che è stata inaugurata giovedì 2 dicembre al Museo Plart.

«È mia opinione - spiega la Pellegrino - che i manufatti custoditi in un museo, anche se evidentemente fermi e non più soggetti al vasto divenire, vivano di vita propria». La scrittrice e storica campana, finalista al Premio Campiello 2021 con il romanzo "La felicità degli altri", è la testimonial del video in cui racconta l'anima e la vita degli oggetti esposti. La regia è di Pasquale Napolitano. Il video è disponibile qui https://www.youtube.com/watch?v=W0m7fG20Q7M&t=288s

L'esposizione conclude il programma "Novecento, così lontano, così vicino". «Io e i miei collaboratori - racconta Maria Pia Incutti, presidente della Fondazione Plart - sentivamo la necessità di un cambiamento e abbiamo cominciato a lavorare a "Novecento: così lontano, così vicino". Un prisma di sguardi che dall'esterno proiettano una luce nuova sulla Collezione Plart: questo è il senso del progetto nato durante la pandemia e che poi si è tradotto in un ciclo di mostre fruibili anche off line sullo sfondo di una rimodulazione degli spazi museali e dei criteri espositivi».

Il nuovo corso del Plart ha preso il via ad aprile con "Plastic... Free Kitchen", mostra in formato video a cura di Claudio Gambardella ambientata in una cucina vera ricostruita nelle sale del museo nella sua meravigliosa e fedele autenticità, con arredi ed elettrodomestici pastello che ci riportano nei favolosi anni Sessanta (https://www.youtube.com/watch?v=y2MKH-g6iMo&t=615s). A settembre è stata poi la volta della mostra "Beffandomi così anche dell'infinito" a cura di Carlo Morelli, con un video che ha omaggiato la figura di Enrico Caruso nel centenario dalla sua scomparsa, e con l’allestimento di una sala dedicata al tema della plastica come memoria storica della musica (https://www.youtube.com/watch?v=0zegS3du054&t=41s).