La scrittura democratica
Mostra conclusiva del programma 2021 “Novecento, così lontano, così vicino”.
Comunicato stampa
Un'Olivetti Valentine, macchina da scrivere nata nel 1968 dal progetto di Ettore Sottsass, è la protagonista dello "scriptorium" dove, su mobili e scrivanie d'epoca, sembrano aver appena battuto numeri e doppiato parole un'addizionatrice e una copiatrice americana per fatture risalenti agli anni Trenta. Statunitense è anche il porta biglietti da tavolo mentre è inglese il calamaio: entrambi prodotti negli anni Quaranta. Nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, campeggia sulla parete il manifesto disegnato nel 1912 da Teodoro Wolf Ferrari e sul quale l'immagine di Dante Alighieri promuove il primo modello Olivetti di macchina per scrivere standard, la M1, progettata da Camillo Olivetti. Questo lo scenario della mostra "La scrittura democratica" a cura di Carmen Pellegrino, che è stata inaugurata giovedì 2 dicembre al Museo Plart.
«È mia opinione - spiega la Pellegrino - che i manufatti custoditi in un museo, anche se evidentemente fermi e non più soggetti al vasto divenire, vivano di vita propria». La scrittrice e storica campana, finalista al Premio Campiello 2021 con il romanzo "La felicità degli altri", è la testimonial del video in cui racconta l'anima e la vita degli oggetti esposti. La regia è di Pasquale Napolitano. Il video è disponibile qui https://www.youtube.com/watch?v=W0m7fG20Q7M&t=288s
L'esposizione conclude il programma "Novecento, così lontano, così vicino". «Io e i miei collaboratori - racconta Maria Pia Incutti, presidente della Fondazione Plart - sentivamo la necessità di un cambiamento e abbiamo cominciato a lavorare a "Novecento: così lontano, così vicino". Un prisma di sguardi che dall'esterno proiettano una luce nuova sulla Collezione Plart: questo è il senso del progetto nato durante la pandemia e che poi si è tradotto in un ciclo di mostre fruibili anche off line sullo sfondo di una rimodulazione degli spazi museali e dei criteri espositivi».
Il nuovo corso del Plart ha preso il via ad aprile con "Plastic... Free Kitchen", mostra in formato video a cura di Claudio Gambardella ambientata in una cucina vera ricostruita nelle sale del museo nella sua meravigliosa e fedele autenticità, con arredi ed elettrodomestici pastello che ci riportano nei favolosi anni Sessanta (https://www.youtube.com/watch?v=y2MKH-g6iMo&t=615s). A settembre è stata poi la volta della mostra "Beffandomi così anche dell'infinito" a cura di Carlo Morelli, con un video che ha omaggiato la figura di Enrico Caruso nel centenario dalla sua scomparsa, e con l’allestimento di una sala dedicata al tema della plastica come memoria storica della musica (https://www.youtube.com/watch?v=0zegS3du054&t=41s).