La scultura faentina in cartapesta
“La scultura faentina in cartapesta. I Ballanti Graziani, i Collina, Vitenè, i Dal Monte e…Gio’ Ponti (1750-1960)”: è il volume (Tipografia Faentina Editrice) scritto dalla nota critica ed esperta d’arte Santa Cortesi, che sarà presentato nella sala Assemblee della Banca di Romagna.
Comunicato stampa
Venerdì 30 novembre alle ore 18 alla Banca di Romagna, presentazione volume di Santa Cortesi
“La scultura faentina in cartapesta. I Ballanti Graziani, i Collina, Vitenè, i Dal Monte e...Gio’ Ponti (1750-1960)”: è il volume (Tipografia Faentina Editrice) scritto dalla nota critica ed esperta d’arte Santa Cortesi, che sarà presentato venerdì 30novembre alle ore 18, nella sala Assemblee della Banca di Romagna, in via Paolo Costa, 3 a Faenza.
All’incontro, oltre al contributo dell’autrice Santa Cortesi, è previsto l’intervento di Claudio Stagni, vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, Giovanni Malpezzi, sindaco di Faenza, Alberto Morini, presidente della Fondazione del Monte e Cassa di Risparmio Faenza e Marcella Vitali, presidente di Italia Nostra, sezione di Faenza.
Faenza annovera nel suo prezioso patrimonio artistico anche una tradizione singolare, la scultura in cartapesta a opera di una vera e propria dinastia di famiglie unite da vincoli di parentela, affinità e trasmissione di quest’arte. Non meno di due secoli di attività da metà ‘700 agli anni sessanta del ‘900. Santa Cortesi ha esplorato questa storia con intelligenza e passione, tratteggiato il profilo di non meno di 20 plasticatori faentini situandoli nel fertile humus della città e dei protagonisti della sua arte. Ha illustrato il materiale, i diversi procedimenti operativi nelle varie aree regionali facendo conoscere una produzione cui si è data, a torto, scarsa attenzione.
La cartapesta dunque non è solo maschere, carri allegorici e presepi, ma molto di più e può vantare statuto artistico quando la povertà del materiale sia riscattata dalla dignità e qualità dell’arte.
L’ampia e documentata ricerca di Santa Cortesi, in una pregevole veste editoriale, con prezioso e ricco corredo di tavole a colori e foto in bianco e nero, colma una lacuna e restituisce attenzione a una branca della scultura.
Il volume è dedicato alla memoria di Tano Dal Monte, scultore e pittore, ultimo anello della catena di plasticatori nella statuaria in cartapesta, scomparso novantenne nel 2006, che con squisita disponibilità comunicò esperienza e memoria, mettendo a disposizione immagini e appunti personali.