La segreta mania. Giovanni Verga fotografo
Una mostra per indagare sul rapporto tra letteratura e fotografia e apprezzare l’interessante visione del mondo e i lampi di classe di cui si è rivelato capace l’autore siciliano nei tanti ritratti e nelle immagini d’ambiente.
Comunicato stampa
In occasione di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023, FONDAZIONE 3M - ETS, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione, invita a conoscere l’opera fotografica del grande scrittore Giovanni Verga: dal 12 febbraio al 4 marzo 2023 apre al pubblico presso il Palazzo Comunale di Seriate (BG) la mostra “La segreta mania. Giovanni Verga fotografo”. Un’occasione importante, nata dalla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Seriate e ASAV - Associazione Seriatese Arti Visive, per indagare sul rapporto tra letteratura e fotografia e apprezzare l’interessante visione del mondo e i lampi di classe di cui si è rivelato capace l’autore siciliano nei tanti ritratti e nelle immagini d’ambiente.
Giovanni Verga nasce nel 1840, esattamente un anno dopo la presentazione a Parigi dell’“invenzione fatale” come venne definita la fotografia dai meravigliati contemporanei. Se le concomitanze possono avere un valore simbolico, questa ne assume una particolare perché lo scrittore siciliano al lavoro letterario che lo ha reso famoso ha accostato per diversi anni – dal 1878 al 1911 – la passione per la fotografia.
Essendo uno dei padri del Verismo, doveva apparirgli evidente lo stretto rapporto fra le due attività, un pensiero condiviso con gli amici Federico De Roberto e Luigi Capuana (che gli fu anche maestro nella tecnica) e che ritrovava nelle pregevolissime immagini di Émile Zola che del Naturalismo era l’esponente più prestigioso. Con quest’ultimo, l’autore catanese condivide lo strano destino di essere stato dimenticato come fotografo e riscoperto solo molti anni dopo. Per quanto, infatti, la scoperta delle lastre di vetro e dei rullini su cui lo scrittore aveva impresso le sue immagini e risalga al 1970, la conoscenza delle sue fotografie è poco nota al grande pubblico, una carenza che questa mostra intende colmare.
Sono presentate 90 immagini, tutte provenienti dall’archivio fotografico della Fondazione 3M: non si tratta di immagini vintage originali perché queste sono state inspiegabilmente perdute, ma di stampe recenti realizzate con un’accurata ricerca filologica per riprodurne le corrette tonalità.
Giovanni Verga agli inizi non era sempre ineccepibile dal punto di vista tecnico, cosa di cui si lamentava con sé stesso, ma con il tempo ebbe modo di migliorarsi in modo considerevole mostrando efficacia e immediatezza nel dedicarsi con ugual interesse al paesaggio come al ritratto. La Sicilia urbana e rurale è la protagonista delle sue visioni (con evidenti analogie letterarie con quanto lo stesso autore descriveva nelle pagine scritte) ma altri e più inaspettati paesaggi sono quelli dei laghi lombardi, della Svizzera, di Bormio e dei suoi dintorni che Verga ebbe modo di visitare partendo da Milano dove a lungo ha vissuto.
Ancora più ampia è la produzione di ritratti ed è curioso notare che, accanto ai numerosi parenti ed amici, in queste immagini spesso compaiono fattori, contadini, massari, cameriere e tutta una gran quantità di uomini e donne semplici che evidentemente non animavano solo i suoi romanzi e le sue novelle. Talvolta vengono ripresi nel loro ambiente, in altri casi in luoghi, come un terrazzino della sua casa catanese, che lo scrittore fotografo prediligeva per allestire i suoi set sfruttando come fondale muri decorati o un semplice telo come era uso dell’epoca. Le posture, gli abiti, lo stesso modo di ripresa sono ora per noi indizi importanti capaci di dirci molto dello stile di vita, dell’estetica e della storia del tempo. Ma questa mostra vuole anche aiutarci a riscoprire lo stile di un fotografo per molti versi ancor oggi sorprendente.
Nell’ambito dell’iniziativa, il 27 febbraio è in programma la conferenza “RACCONTARE LA TUA IDEA DEL MONDO – Cultura e fotografia fra Bergamo e Brescia” con l’intervento del Prof Roberto Mutti, anche curatore del catalogo che arricchisce la mostra “La segreta mania. Giovanni Verga fotografo”.