La stoffa delle artiste
Torna, con la XIX edizione, l’esposizione di quilt promossa da Patchwork Idea, la principale del settore a livello nazionale.
Comunicato stampa
Accanto agli arazzi, realizzati quest’anno con attenzione alla sostenibilità, utilizzando fibre naturali (cotone organico e seta, ma anche imbottiture a base di bambù e soja), si svilupperà un calendario culturale che indagherà il mondo delle stoffe con incontri, laboratori, dimostrazioni: dall’ortica alla fibra di latte, dalle “tele vegetali” tessute con i fiori al tessuto… che si mangia.
L’esposizione promossa da Patchwork Idea*, la principale manifestazione italiana dedicata all’arte del patchwork, rinnova l’appuntamento annuale con la XIX edizione, intitolata “La stoffa delle artiste”: si svolgerà a Treviso, nella trecentesca sede museale Ca’ Da Noal, dal 15 novembre al 7 dicembre 2014. Intrigante e romantico, il tema di quest’anno propone ai visitatori un vero e proprio viaggio nel mondo dei tessuti d’eccellenza: la stoffa è infatti la materia prima del quilt, arazzo realizzato con pezzetti di seta o cotone e leggermente imbottito all’interno, nato per recuperare e riutilizzare scampoli avanzati o vecchi ritagli e divenuto, oggi, opera d’arte tessile oggetto di una continua ricerca estetica. Accanto ai circa 60 lavori esposti, che in questa edizione affiancheranno alla ricerca artistica una particolare attenzione alla sostenibilità (con fibre naturali come seta e cotone organico e imbottiti con bambù e soja), sarà proposto un ricco calendario culturale che indagherà altri “mondi” tessili: fibre antiche e oggi ritrovate e apprezzate, come l’ortica o il latte, ma anche materiali alternativi alla stoffa, come foglie e fiori. Sono state invitate per condurre gli incontri di approfondimento, i laboratori e le dimostrazioni che si svolgeranno nel corso dei weekend della mostra, sia produttrici illuminate (artigianali e industriali), sia esperte di storia del tessuto e docenti universitarie di design della moda, sia flower designer.
Si inizierà sabato 15 novembre, quando, in occasione dell’inaugurazione, grazie alla collaborazione del pasticcere Massimo Albanese, membro dell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani e dell’Associazione Cioccolatieri Artigiani Italiani, saranno offerti al pubblico pezzetti di tessuto commestibile in versione sia dolce (a base di pandispagna e cioccolato) che salata, che verrà rigorosamente tagliato con l’ausilio di metro e forbici.
Quindi venerdì 21 novembre si proseguirà con un incontro pubblico con l’antropologa Daniela Perco, creatrice e direttrice del Museo etnografico della provincia di Belluno e del Parco Nazionale delle Dolomiti, sulla fibra di canapa e la “mezzalana” (lana e canapa). La tessitura a mano, infatti, nel Bellunese vanta una tradizione secolare: dal Medioevo a Feltre e Belluno esistevano corporazioni che riunivano operai del settore laniero, poi, con il venir meno della produzione artigianale e l’introduzione dei telai meccanici, la tessitura continuò a essere praticata a livello domestico, per l’autoconsumo di tessuti di lana, canapa o “mezzalana”.
Il pomeriggio di sabato 22 novembre sarà dedicato alla fibra di latte, leggera e dalle proprietà idratanti, ideata da un’ingegnere bresciano Antonio Ferretti durante il periodo autarchico per sopperire al divieto di importare lana (allora si chiamava Lanital): parteciperanno Elisa Volpi e Antonella Bellina, giovani fondatrici dell’azienda di abbigliamento Duedilatte** (Pisa). Mentre venerdì 28 novembre si scopriranno le potenzialità dell’ortica con Michela Musitelli di Vestire Biologico, discendente da un’antica famiglia di artigiane tessitrici della Valle di Fiemme che sull’altopiano di Asiago prosegue la tradizione, ricordando gli insegnamenti della nonna, che filava l’ortica e la ginestra, nutrendo una sana avversione per tutti quei tessuti che non “profumassero di natura”. Quello di ortica è un tessuto caduto nell’oblio, ma fino a settanta o ottanta anni fa era molto usato in Trentino e in Veneto, anche se realizzarlo è molto impegnativo: da cinque chili di ortica fresca si ottengono appena 20 grammi di filato, che poi viene tinto con i pigmenti tintorei da raccolta spontanea (reseda, robbia tintoria, papavero, verga d’, betulla, noce, ecc.). Una maglia di ortica è davvero un capo prezioso: per realizzarla, dalla raccolta delle piante al confezionamento, ci si può impiegare anche un anno e mezzo.
Per finire, l’ultimo weekend sarà dedicato ai fiori e alle foglie: la flower designer Mariarosa Lucchetta presenterà i suoi originali quilt floreali, realizzati abbinando fiori, foglie e rami di consistenza e colori diversi per un risultato spettacolare.
Non mancherà poi, come ogni anno, accanto alla possibilità di ammirare i lavori delle artiste, l’opportunità di mettersi in gioco, provando a realizzare dei piccoli oggetti con stoffe, ago e filo: tutti i giorni per l’intera durata dell’esposizione i visitatori potranno partecipare ai mini corsi condotti dalle socie di Patchwork Idea (prenotazioni presso la mostra o al numero telefonico del museo, 0422 544864 – 544895, ).
*Nata nel 2000, Patchwork Idea è un’associazione trevigiana che riunisce quiltiste con abilità diverse. Vi è chi produce solo cose utili e chi, invece, crea quilt per puro piacere creativo. Da sempre, in ogni caso, l'obiettivo dell'associazione è quello di condividere con serenità una passione, nel rispetto di tutte le socie.
Ogni anno patchwork Idea realizza una mostra a Treviso: espone i quilt delle socie, ai quali affianca anche altre attività culturali (dall'ospitare artisti con i quali vi è vicinanza, all'organizzare mini corsi di patchwork, al proporre incontri tematici) che concorrono ad arricchire la proposta. Per molti anni, inoltre, la mostra ha ospitato i quilt del Carrefour Européen du Patchwork della Val D'Argent (Francia), il maggior punto di riferimento in Europa per gli appassionati di patchwork.
Molte socie hanno esposto i propri lavori in diverse occasioni, sia in Italia che all'estero. Tra queste la mostra nazionale di Quilt Italia, tenutasi a Palazzo Montecitorio a Roma, e a livello internazionale il Carrefour Européen du Patchwork in Val D'Argent, il World Quilt Carnival di Nagoya in Giappone e il Festival of Quilts di Birmingham, in Olanda.
**Duedilatte nasce dalla grande passione per la moda, lo stile e la ricerca di materiali innovativi, con l'obiettivo di unire al contenuto stilistico delle collezioni la qualità di tessuti caratterizzati da straordinarie proprietà. DueDiLatte punta su tessuti assolutamente naturali, realizzati con filato di latte e di riso che, oltre ad avere una mano morbidissima, accarezzano, nutrono e idratano la pelle grazie agli amminoacidi presenti nella struttura del filato.
DueDiLatte è Made in Toscana. Per creare le nostre collezioni collaboriamo con gli esperti artigiani dello storico indotto manifatturiero tessile toscano. Grazie al loro supporto e ad una costante ricerca sulle materie prime riusciamo a sviluppare nuovi concetti ed i tessuti che ci contraddistinguono.
I nostri tessuti incontrano uno stile urban chic per creare collezioni donna e uomo curate nel dettaglio, dedicate a chi desidera indossare capi unici per stile e qualità.
La ricerca per DueDiLatte continua nell’elemento grafico e comunicativo: i nostri capi si trasformano in "tele" sulle quali esprimere i concetti ed i messaggi che traggono ispirazione dai temi delle collezioni.