La Terra Guasta. T. S. Eliot e la Street Art
14 Street Artist espongono alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Piazza dei Cavallegeri 1) le loro opere ispirate a The Waste Land di T.S. Eliot.
Comunicato stampa
Dal 21 novembre al 5 dicembre 2015, 14 Street Artist espongono alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Piazza dei Cavallegeri 1) le loro opere ispirate a The Waste Land di T.S. Eliot.
La mostra, dal titolo La Terra Guasta. T. S. Eliot e la Street Art, nasce da un’idea di Raffaella Ganci ed è organizzata in collaborazione con Roberto Pupi. A ingresso gratuito, è patrocinata dal Comune di Firenze e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. L'appuntamento per l’inaugurazione è per sabato 21 novembre alle ore 18.00 presso i locali della Biblioteca Nazionale, con una serata di proiezioni, interventi e musica live.
LA MOSTRA
Gli Artisti: Giorgio Bartocci, Bue2530, Centina, Collettivo Fx, Exit/Enter, Fone, Frenopersciacalli, G.Loois, Guerrilla Spam, Halohalo, Hopnn, Nemo’s, Run, Urto. Un’installazione di fotosculture di Roberto Pupi.
Gli obiettivi che la mostra intende raggiungere sono:
• Rileggere la tradizione classica attraverso l’interpretazione di un immaginario contemporaneo.
• Superare pregiudizi e stereotipi nei riguardi di una forma d’arte ancora poco conosciuta dal grande pubblico.
• Coinvolgere fasce di pubblico diverse: target collegato al luogo (utenti abituali), target collegato al prodotto (utenti giovani e giovanissimi), target collegato ai contenuti (utenti esperti di letteratura e arte contemporanea).
• Incentivare la lettura mostrando i possibili e non scontati itinerari culturali che da essa derivano.
Gli artisti sono stati selezionati in base ai seguenti criteri:
• Capacità di interpretare in modo originale la realtà contemporanea e trasmettere messaggi significativi.
• Capacità di sensibilizzare su tematiche socialmente rilevanti e interventi di recupero di spazi abbandonati o degradati.
La mostra resterà aperta con il seguente orario: lunedì – venerdì: 9/13 – 15/18; sabato: 9/13; domenica e festivi: chiusura.
I curatori introducono la mostra
Il progetto, senza finalità di lucro e finanziato dal basso, ha delle finalità culturali ‘forti’ per il luogo di alto profilo in cui si svolge, spazio pubblico cittadino; per ciò che questo luogo contiene e rappresenta, il pensiero critico; per un’Arte che questo pensiero critico esercita; per il tema trattato, la Terra, in questi anni molto abusato e ‘violentato’ da un pensiero più retorico che critico.
Di T.S. Eliot, premio Nobel per la Letteratura nel 1948, quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della morte. La sua biografia di uomo libero, in cerca di luoghi dove potersi esprimere senza reticenze, a volte avversato dai critici e dagli accademici per la sua visione del mondo, divergente e provocatoria, critica e insofferente agli schemi, trova corrispondenza nella Street Art. Il titolo del suo celebre poemetto The Waste Land viene tradizionalmente tradotto in italiano con La Terra Desolata. Io – dichiara Raffaella Ganci – preferisco il vero senso di ‘waste’, rifiuto o prodotto di scarto, da qui il provocatorio ‘guasto’ che da il titolo alla mostra. I versi di Eliot denunciavano già dal 1922 la crisi della società e dell’uomo, la desolazione esteriore e interiore. La Street Art, con le sue immagini forti e i suoi toni lontani dalle più comuni reticenze cerca di portare fra le persone le stesse denunce.
La più grande biblioteca d’Italia, unendo alla memoria dei secoli passati la memoria del Novecento, raccoglie la produzione nazionale del nostro paese, la conserva e la valorizza. Nel sostenere il progetto, ovvero nell’affidare alla Street Art il poeta T. S. Eliot, premio Nobel per la Letteratura, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze conferma la sua attenzione per tutte le forme d’arte, e in particolare la Street Art che, non convenzionale e fuori dagli schemi, è in grado di abbattere barriere e di ‘catturare’ fasce di pubblico diverse da quelle abituali.
LA SERATA INAUGURALE
L'inaugurazione de La Terra Guasta si terrà sabato 21 novembre alle ore 18.00 presso i locali della Biblioteca Nazionale di Firenze. Il programma della serata prevede:
- La proiezione di un video, realizzato dalla Pathos di Palermo, in cui confluiscono immagini e riflessioni di alcuni degli artisti coinvolti e le interviste ad esperti nel campo della letteratura e dell’arte - Alessandro Serpieri, Serena Giordano e Gianni Pozzi . Il video sarà disponibile gratuitamente on-line nei giorni successivi.
- Musica live con gli artisti Krishna Biswas, Stefano Brutti e Patrizio Castrovinci.
Gli esperti
Alessandro Serpieri, Professore emerito di Letteratura Inglese presso l’Università di Firenze. Socio onorario e di chiara fama della “Unione Nazionale Scrittori e Artisti”, è stato presidente della Associazione Italiana di Studi Semiotici (1979-1983) e della Associazione Italiana di Anglistica (1991-1993). Per la BUR ha curato l’introduzione e la traduzione de La Terra Desolata di T. S. Eliot. È autore di numerosi saggi scientifici, pubblicati in Italia e all’estero, e sua è la traduzione di drammi shakespeariani messi in scena da noti registi e attori.
Serena Giordano, artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Genova (dal 1999 al 2011) e di Palermo, ha esposto in Italia e all’estero ed ha tenuto e tiene conferenze e seminari. Esperta di Arte e Comunicazione, ha pubblicato per Il Mulino Disimparare l’arte. Manuale di antididattica e con Alessandro Dal Lago L’artista e il potere e Mercanti d’aura; per Einaudi con Alessandro Dal Lago Fuori cornice.
Gianni Pozzi, coordinatore della Scuola di Pittura e insegnante di Storia dell'arte contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Firenze, porta avanti da sempre pratica curatoriale e una riflessione sull’arte contemporanea incentrata sulla sua percezione e il suo insegnamento. Si è occupato di critica d’arte ma anche di politica culturale per giornali e riviste, da “Le Arti News” a “Paese Sera”, da “L’Unità” a “Italia Oggi” a “Il Sole 24 Ore”. Ha da poco pubblicato per Pisa University Press Figure del dono. dispendio, reciprocità e impegno nella pratica artistica contemporanea.