La Venere di Sandro Botticelli e Bottega
La Venere dipinta fra il 1475 e il 1477 da Sandro Botticelli sarà esposta nel Museo del Territorio Biellese, cuore del rinascimentale Chiostro di San Sebastiano, e sarà al centro di un percorso storico e artistico che collega all’icona botticelliana della bellezza assoluta personaggi ed eventi dal Rinascimento ai giorni nostri.
Comunicato stampa
Dal 30 maggio al 7 settembre la Venere dipinta fra il 1475 e il 1477 da Sandro Botticelli sarà esposta nel Museo del Territorio Biellese, cuore del rinascimentale Chiostro di San Sebastiano, e sarà al centro di un percorso storico e artistico che collega all'icona botticelliana della bellezza assoluta personaggi ed eventi dal Rinascimento ai giorni nostri.
L'evento rientra nel programma “La Sabauda in tour per le Città”, ma per Biella assume un particolare significato poiché la Venere è pervenuta alla Galleria Sabauda di Torino nel 1930 dal grande imprenditore, finanziere e mecenate biellese Riccardo Gualino a cui è dedicata in mostra una ricca sezione illustrativa dei multiformi interessi che ne fanno una figura dominante del Novecento italiano.
L'opera arriva da un lungo tour in Cina dove, a Hong Kong, Macao e Pechino, è stata ammirata da milioni di visitatori. Dopo Biella, in autunno, il quadro sarà esposto al Louvre di Parigi in una mostra dedicata al Rinascimento fiorentino. L’evento biellese è dunque un’occasione rara per ammirare in Italia una delle più importanti opere pittoriche rinascimentali.
Sulla scena del Museo del Territorio Biellese si muovono personaggi e mondi che, in forma diretta o indiretta, hanno ruotato intorno alla Venere e al personaggio reale che l’ha ispirata: Simonetta Cattaneo Vespucci, all’epoca definita la donna più bella del mondo. Si incontrano dunque Sandro Botticelli che la dipinse in una infinità di varianti, Giuliano de’ Medici che l’amò, Lorenzo de’ Medici il Magnifico che le dedicò in morte uno splendido sonetto, Angelo Poliziano che ne fece la musa ispiratrice di composizioni poetiche, Riccardo Gualino che acquistò il quadro di Botticelli per donarlo alla pubblica fruizione, e Sebastiano Ferrero che fece costruire e donò alla città di Biella il complesso bramantesco di San Sebastiano che ospita l’evento.
Il curatore dell’esposizione botticelliana è Franco Gualano, mentre il percorso storico e artistico è a cura di Omar Ronda.