La verità è nuda #2

Informazioni Evento

Luogo
ONE PIECE CONTEMPORARY ART
via Margutta 53b, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì 11:00 - 13:00 / 17:00 - 19:30; sabato 10:30 - 13:00

Vernissage
24/03/2012

ore 18

Contatti
Email: onepieceart@libero.it
Artisti
Claudio Abate, Nobuyoshi Araki, Jan Saudek, Fernanda Veron, Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Sandro Fogli, Claudio Vitale
Generi
fotografia, collettiva

La mostra La verità è nuda; ma sotto la pelle giace l’anatomia giunge alla sua seconda parte, sorta di nuovo atto che stavolta coinvolge altri artisti dei 16 invitati a partecipare a questa esposizione corale che tratta un tema a lungo affrontato nella Storia della Fotografia che si è confrontata con il Corpo e il Nudo adottando scelte linguistiche molto differenti.

Comunicato stampa

onepieceart gallery di Olimpia Orsini con takeawaygallery presenta

Seconda parte di:
La verità è nuda; ma sotto la pelle giace l'anatomia

Testo critico di Barbara Martusciello

Claudio Abate, Nobuyoshi Araki Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich,
Sandro Fogli, Jan Saudek, Fernanda Veron, Claudio Vitale

Inaugurazione: sabato 24 marzo 2012, h 18

La mostra La verità è nuda; ma sotto la pelle giace l'anatomia giunge alla sua seconda parte, sorta di nuovo atto che stavolta coinvolge altri artisti dei 16 invitati a partecipare a questa esposizione corale che tratta un tema a lungo affrontato nella Storia della Fotografia che si è confrontata con il Corpo e il Nudo adottando scelte linguistiche molto differenti. Proprio tale eterogeneità di sguardo emerge da questa collettiva che, appunto, in due tappe, propone opere fotografiche che mettono in scena la nudità attraverso non solo la sensualità delle forme, l’erotismo che si rivela da trasparenze e controluce quanto, piuttosto - seppure tramite questa evidente qualità erotica -, quell’autenticità del carattere, del desiderio e di genere del corpo esibito.

Il titolo dell’esposizione è una citazione da Paul Valéry, scelta da Barbara Martusciello come ideale commento dell’iniziativa e accompagna la lettura dell’esposizione che trae sostanza poetica proprio dalla ricerca di quella pelle sotto la pelle che la Fotografia sembra celare e allo stesso tempo proteggere sulla superficie delle sue stampe, così come pare siano intenti a fare gli stessi soggetti in esse raffigurati.

Dopo Giovanni Cozzi, Angelo Cricchi, Irina Ionesco, Nino Migliori, Euro Rotelli, Pino Settanni, Alessandro Valeri, Joel Peter Witkin (24 febbraio – 20 marzo 2012) è la volta di altri otto autori: Claudio Abate, Nobuyoshi Araki Elisabetta Catalano, Mimmo Cattarinich, Sandro Fogli, Jan Saudek, Fernanda Veron, Claudio Vitale espongono le loro opere da sabato 24 marzo 2012, h 18.

Claudio Abate è critico, interprete e portavoce di esperienze artistiche contemporanee più innovative dagli anni ’60 a oggi. Amico di artisti, partecipe osservatore delle loro realizzazioni, con i suoi scatti ha ricostruito pagine fondamentali della storia dell’arte affiancando a questa produzione una parallela ricerca incentrata sull’ironia che sa portare nel nudo e nella sessualità un effetto giocoso sorprendente. Nobuyoshi Araki sostiene che l’arte sia “questione di prossimità”: per questo il suo scatto è inteso come diario della propria esistenza che in mostra evidenzia il suo lato più erotico e feticista. Per Elisabetta Catalano la fotografia diviene mezzo per raccontare lucidamente la società in cui viviamo, di cui ha immortalato politici, artisti, poeti, letterati, registi o calciatori; tutti sfilano di fronte al suo obiettivo, spogliati dei simboli del loro mestiere e colti nella familiarità delle espressioni e nell’essenzialità della loro intimità. Mimmo Cattarinich ha documentato oltre mezzo secolo di storia e costume d’Italia, spaziando tra soggetti e concependo il suo lavoro come scambio, emozione, avventura privilegiando non tanto la perfezione tecnica ma la verità. Per Sandro Fogli la fotografia e l’arte devono scavare nella realtà cercando di comunicare fortemente emozioni e concetti anche, come in questa mostra, restituendo atleti e nudità che nella loro fissità scultorea ci parlano di eros, di potere, di storia. Saudek ci parla di gente comune, di affetto, erotismo ed esibizionismo costruendo una bellezza dell’imperfezione che è, per questo, autentica. Fernanda Veron, di origini argentine, restituisce nuvole, paesaggi, edifici, corpi, autoritratti che si rivelano pretesti per poter liberare l’inconscio, far pressione sulla memoria, scavare nel profondo del proprio animo. A Claudio Vitale, attivo come fotografo free-lance a partire dal 1987 e come inviato o collaboratore delle principali testate italiane ed estere fino ad oggi, interessano vita e storie vere, fatte se necessario di emarginazione, violenza e paura, ma anche di sogni e speranze.

La mostra è in collaborazione con Takeawaygallery
Testo critico di Barbara Martusciello
Schede di Carlotta Monteverde