La vita materiale
Palazzo Romagnoli ospita una sezione della mostra La vita materiale, proposta dall’Associazione Culturale “Città di Ebla” all’interno della programmazione di Ipercorpo 2015 :: Presidio, festival di arte performativa che nel corrente anno giunge alla sua X edizione forlivese.
Comunicato stampa
Ipercorpo 2015 :: Presidio
La vita materiale
Nuovi appunti sulla Collezione Verzocchi
A cura di Davide Ferri
Opere di Riccardo Baruzzi, Federico Pietrella, Davide Rivalta, Antonio Rovaldi
Dal 28 al 31 maggio Palazzo Romagnoli ospita una sezione della mostra La vita materiale, proposta dall'Associazione Culturale “Città di Ebla” all'interno della programmazione di Ipercorpo 2015 :: Presidio, festival di arte performativa che nel corrente anno giunge alla sua X edizione forlivese.
La mostra è dislocata in quattro luoghi diversi - la Fabbrica delle Candele, sede degli spettacoli di Ipercorpo, la barcaccia dei Musei di San Domenico, la Galleria Marcolini, nuovo spazio per l’arte contemporanea in città, e Palazzo Romagnoli, dove è collocata la Collezione Verzocchi.
La vita materiale, terza tappa di un percorso di riflessione sulla Collezione Verzocchi, iniziato due anni fa all’interno di Ipercorpo, si interroga sulle forme di rappresentazione del lavoro nella nostra epoca, e nel farlo mette in controluce la collezione, dispiegandone il potenziale narrativo. Che cosa rappresentano, a distanza di più di cinquant’anni, le opere che parlano del lavoro nel nostro tempo? È possibile ipotizzare uno sviluppo della Collezione Verzocchi facendo i conti con uno scarto temporale così ampio? E cosa accade se quello scarto lo si traduce in un racconto per immagini?
La vita materiale ospita i lavori recenti di quattro artisti italiani ma pone al centro quei dipinti della Collezione Verzocchi – la gran parte: immagini di contadini, muratori, artigiani, e anche artisti nello studio - che mostrano le mani e il corpo in azione, in attività, e che, descrivendo il lavoro come pratica quotidiana e sforzo fisico, rinviano all’idea di un fare molto concreto. Le opere di Riccardo Baruzzi, Federico Pietrella, Davide Rivalta e Antonio Rovaldi dialogano con questa dimensione di materialità diffusa che la collezione esprime.
Così i video di Antonio Rovaldi mostrano mani al lavoro, mani che toccano, modellano, forgiano, nel corso del processo di realizzazione di una scultura e di un dipinto; le sculture di Davide Rivalta, grandi animali in grado di riorientare l’immaginario dei luoghi, sono vere e proprie presenze per via delle loro superfici vibranti e contrastate; i dipinti di Federico Pietrella, realizzati con un comune timbro da ufficio, rinviano ad una abilità manuale che fa della pittura un racconto del tempo, delle giornate di lavoro; la performance e l’installazione di Riccardo Baruzzi, raccontano i suoni e i rumori del fare, dello studio dell’artista, e il processo pittorico come partitura musicale.
Infine nel pomeriggio di domenica 31 maggio dalle 16,00 alla Fabbrica delle Candele una tavola rotonda a cui sono invitati a partecipare i quattro artisti in mostra. Si tratta di un altro momento di riflessione sulla Collezione Verzocchi, ma anche sulle pratiche degli artisti in mostra, e su alcuni problemi che attraversano la storia dell’arte recente: il delicato equilibrio tra studio e post studio practices, tra l’artista depositario di un sapere manuale e l’artista riconducibile al mito duchampiano.
Italian Performance Platform
Sabato 30 maggio nel Salone d'Incontro si svolgerà inoltre una sezione di Italian Performance Platform, la piattaforma internazionale ideata nel 2013 da Mara Serina - Iagostudio e Città di Ebla che porta a Forlì i direttori artistici di festival teatrali e musicali di respiro internazionale. A partire dalle ore 11.30 gli operatori gli operatori internazionali racconteranno la loro esperienza e la loro visione sul panorama artistico europeo. Un’occasione di scambio, aperta al pubblico, che permetterà di sviluppare future collaborazioni. Accanto alla piattaforma internazionale, dalle ore 17.00, sarà presente anche una “Short IPP” a cura di Silvia Mei, all’interno della quale altre tre realtà teatrali italiane potranno far conoscere il loro lavoro alle presenze estere e al pubblico: Manimotò, Garten, Simona Bertozzi / Nexus.