L’adolescente di Michelangelo
La prima delle opere che arriveranno nella Capitale, con cadenza annuale, è L’Adolescente di Michelangelo, capolavoro ormai definitivamente assegnato al geniale scultore, esposto per la prima volta a Roma.
Comunicato stampa
La Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, in collaborazione con il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo,è lieta di annunciare l'arrivo dal 15 dicembre dell’Adolescente di Michelangelo Buonarroti presso il palazzo Rhinoceros. L'esposizione sancisce l'inizio della collaborazione triennale tra la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti e il celeberrimo museo russo.
La scultura in marmo è di modeste dimensioni e, come molti lavori di Michelangelo, non fu ultimata. La sua incompiutezza turberá però solo chi nella statua aneli alla piena finitezza, caratteristica non affine al lavoro del Buonarroti. Si pensa infatti che egli ritenesse essenziale interrompere l'opera in un determinato momento allo scopo di conseguire un effetto migliore.
A Roma, per l'occasione, questo giovane accovacciato così vibrante e intenso, verrá sapientemente illuminato da Vittorio e Francesca Storaro, a evidenziare la potenza creativa del grande artista, e così commentato da Alda Fendi: “Forma impeccabile, forza di un adolescente pensoso e incline allo sconforto. Una posizione quasi fetale ad ascoltare i battiti del mondo che ri - nasce. Imberbe forza dell'assoluto naturale. Ripensare Michelangelo come forza concentrica di inconsci remoti che segneranno una vita. Vivere per poter abbracciare la musica del non finito. Ipotesi antitetica dell'infinito “.
Per questa occasione la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti sarà lieta di accogliervi ogni giorno, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultima entrata alle 18.40), fino al 10 marzo 2019.
L'ingresso al rhinoceros è gratuito e si farà solo su prenotazione da sabato 15 dicembre a domenica 23 dicembre.
Le prenotazioni si possono fare direttamente tramite il nostro sito www.fondazionealdafendi-esperimenti.it
Cover: Photograph © The State Hermitage Museum, 2018
Fotografo: Vladimir Terebenin