L’altra ego
In occasione degli ottant’anni di Giosetta Fioroni ― una delle più significative artiste italiane, protagonista dagli anni Sessanta della Scuola di piazza del Popolo ― il MACRO presenta L’altra ego, un progetto ideato e realizzato insieme a Marco Delogu.
Comunicato stampa
In occasione degli ottant’anni di Giosetta Fioroni ― una delle più significative artiste italiane, protagonista dagli anni Sessanta della Scuola di piazza del Popolo ― il MACRO presenta L’altra ego, un progetto ideato e realizzato insieme a Marco Delogu.
Dieci anni dopo Senex, la serie di foto che già riuniva il lavoro di Giosetta Fioroni e Marco Delogu - di cui saranno in mostra alcuni scatti - saranno presentate nuove e inedite opere: circa 15 ritratti della grande artista realizzati da Delogu, immaginati sul confine tra la dimensione onirica e surreale.
Gli anni recenti […] ― scrive Giosetta Fioroni ― sono stati quelli nei quali ho elaborato una forte istanza di ‘intervenire’ sulla corporeità… sul mio aspetto per cambiarlo. Sul corpo, sul volto come opera da plasmare e trasformare attraverso radicali mutazioni. Ho cominciato a usare molta attenzione […] al rapporto psicologico con la mia apparizione reale, nel tentativo di immaginare altre identità (nuove) da sostituire, appunto, a quella reale di tutti i giorni.
Dalla scelta del trucco e dell’abbigliamento, fino alla definizione dell’illuminazione e del punto di vista, l’artista e il fotografo hanno condiviso ogni aspetto del complesso intervento tecnico-espressivo che ha portato a stabilire l’identità finale dei nuovi personaggi e a determinare il misterioso intendimento dell’insieme.
Il museo presenta dunque il lavoro di due autori ugualmente artefici, co-protagonisti, del risultato figurativo in ogni foto.
L’esposizione sarà accompagnata da un quaderno della serie MACRO - Quodlibet che riunirà testi di Alberto Boatto e Franco Marcoaldi.
Roma, ottobre 2012
Giosetta Fioroni | Biografia
Nata a Roma nel 1932, si forma all’Accademia di Belle Arti, dove è allieva di Toti Scialoja. Dopo la partecipazione nel 1955 alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, frequenta dai primi anni Sessanta l’ambiente artistico della galleria “La Tartaruga” a Roma, che ospita alcune delle sue esposizioni più importanti, tra cui nel 1969 la performance La spia ottica - inclusa nella rassegna Il Teatro delle mostre - che sancisce il suo interesse per il teatro. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1956, nel 1964 e nel 1993, anno in cui un’intera sala della manifestazione è dedicata al suo lavoro. Nel 2010 è stata pubblicata un'ampia monografia storico-biografica su tutto il suo lavoro, a cura di Germano Celant.