Lara Favaretto – Indagare il sottosuolo. Atlante delle Storie omesse

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO BRANCIFORTE
via Bara all'Olivella, 2 , Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
16/06/2018

ore 10.30 su invito

Artisti
Lara Favaretto
Generi
arte contemporanea

Lara Favaretto propone un’indagine sul territorio volta a tracciare una mappatura di zone sensibili

Comunicato stampa

Indagare il sottosuolo. Atlante delle storie omesse un progetto di Lara Favarettopresentato dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, vincitore della II edizione del bando Italian Council 2017.

Presentazione in anteprima: Manifesta 12 – Collaterals, Palazzo Branciforte, Monte di Santa Rosalia, Palermo, 16 giugno 2018

Il progetto è basato su un'indagine conoscitiva del territorio della città antica e contemporanea di Pompei, alla ricerca di narrazioni e storie sconosciute, omesse o dimenticate, intrecciate con la memoria ma anche con possibili narrazioni, ipotesi e interpretazioni. Queste storie considerate minori, ma che fiancheggiano la Storia, sono impresse e sedimentate nel sottosuolo e saranno riportate alla luce e mappate attraverso una serie di carotaggi, per farle emergere dalla terra che le ha sepolte. Una pubblicazione digitale ricostruirà la complessa articolazione di queste storie, mentre i carotaggi saranno prima esposti nel Parco Archeologico di Pompei(partner del progetto) e poi archiviati nella zona archeologica in un contenitore che si configura una Time Capsule, una "macchina del tempo" che, sigillata, sarà sotterrata nel Parco Archeologico di Pompei. Su di essa una lapide in pietra lavica del Vesuvio, della stessa dimensione di una faccia della macchina del tempo sotterrata, ne rappresenterà l'ombra e porterà incise la data di sotterramento e quella di riesumazione, prevista dopo cento anni. A Palermo, una selezione di lettere e oggetti che testimoniano la restituzione di reperti trafugati negli anni da alcuni visitatori del Parco Archeologico di Pompei sono messi in relazione con una selezione di materiale documentale relativo all'attività del Monte di Santa Rosalia, presso Palazzo Branciforte, tra le storiche sedi del Monte di Pietà della città.

Laura Valente, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, dichiara: «La collezione del museo Madre e la programmazione della Fondazione Donnaregina si sono ampliate con l’attivazione, nel 2017, di nuove collaborazioni con alcuni dei più importanti musei e centri di ricerca italiani, dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino al Parco Archeologico di Pompei e la Fondazione Pastificio Cerere di Roma. Entrambi i progetti presentati a Manifesta12 seguimi questo solco e sono frutto della sinergia messa in campo dal bando Italian Council del MiBACT: in questo senso la Fondazione Donnaregina interpreta il suo ruolo attivo di istituzione pubblica, operando fra radicamento territoriale e applicazione di una visione strategica dell'investimento culturale a livello nazionale e internazionale. Un sostegno concreto alla ricerca artistica italiana, che passa attraverso l’elaborazione di progetti destinati ad incrementare il patrimonio pubblico del nostro Paese».

Andrea Viliani, Direttore del Madre: «Nel suo progetto Lara Favaretto, connettendo Storia e storie e operando fra differenti discipline, esplora i presupposti di un operare in cui spazi e tempi diversi si pongono in un continuum denso di potenzialità, di scoperta e di racconto, in grado di ridefinire criticamente il concetto e l'esperienza stessi di cosa sia un'opera d'arte, una mostra, un museo. Margherita Moscardini, invece, studia le forme di esistenza effimere e precarie risultanti dai processi migratori, celebrandone il carattere resistenziale e l'ipotesi di un possibile umanesimo contemporaneo. Manifesta 12rappresenta il palcoscenico dove queste progettualità avviano il loro differente percorso, condividendone con il pubblico i rispettivi presupposti. Progetti che entreranno a far parte della collezione del museo Madre e del nostro patrimonio pubblico contemporaneo, non solo come opere ma, appunto, come fonti di ispirazione metodologica, etica, intellettuale e istituzionale, su cui impostare il lavoro di ricerca all'interno dei nostri musei. L'opera di Lara Favaretto inaugura inoltre le Pompeii Commissions, e rappresenta il primo segnale della continuazione dalla mostra Pompei@Madre. Materia Archeologica».