L’architettura radicale secondo Ugo La Pietra

Informazioni Evento

Luogo
RUFARTGALLERY
Via Benaco 2, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
21/05/2012

ore 17

Artisti
Ugo La Pietra
Generi
incontro - conferenza

L’architetto Ugo La Pietra, antesignano dell’Architettura Radicale e, attraverso le riviste degli anni settanta IN e INPIU’, agitatore del dibattito radicale, ne illustrerà gli aspetti progettuali e ideologici ripercorrendo i momenti cruciali della propria esperienza nell’ambito dell’architettura e del design.

Comunicato stampa

L’ARCHITETTURA RADICALE SECONDO UGO LA PIETRA
Il 21 Maggio 2012, ore 17.00
Roma, in via Benaco 2
presso l’Aula Magna dell’Accademia R.U.F.A, (Rome University of Fine Arts)
Incontro con Ugo La Pietra - a cura di Matteo Giacomelli, con la partecipazione della prof.ssa Giovanna dalla Chiesa - nell’ambito del seminario Oltre il costruito: Le Architetture della libertà (1964-75) tra Architettura Radicale e Arte a Partecipazione Sociale.
L’incontro è aperto a tutti gli interessati.

L’architetto Ugo La Pietra, antesignano dell’Architettura Radicale e, attraverso le riviste degli anni settanta IN e INPIU’, agitatore del dibattito radicale, ne illustrerà gli aspetti progettuali e ideologici ripercorrendo i momenti cruciali della propria esperienza nell’ambito dell’architettura e del design. Compasso d’Oro nel 1977, Ugo La Pietra, rappresenta, a tutti gli effetti, nel panorama internazionale, uno dei casi più rari di personalità capaci di attraversare, con leggerezza e poliedricità, i campi diversi di architettura, arte, design, musica e cinema d’artista.
Dopo l’esperienza dell’Informale milanese, attraversa gli anni dell’Architettura Radicale e inizia fin dagli anni settanta ad affrontare i temi della trasformazione della casa, rimodellandola sulla base dell’informatica e della telematica.
Disequilibrare, ossia “decodificare e far rileggere una certa realtà che l’abitudine ha portato a non sapere più capire, né individuare”, sarà una delle forme da lui utilizzate come nuova attitudine progettuale.
La lettura critica che ne emerge rileva la decadenza di una disciplina come l’architettura d’interni per il progressivo spostamento dell’interesse sull’oggetto, non più semplice elemento d’uso, ma simbolo e gadget atto a soddisfare bisogni psicologici piuttosto che a cogliere le relazioni tra l’oggetto e l’ambiente o tra l’oggetto e le persone.
L’habitus da architetto radicale perdura ancora oggi in La Pietra, grazie al suo sguardo attento alla cultura materiale e all’artigianato, secondo un’idea di “recupero e reinvenzione” al di là degli schemi imposti, che sin dagli anni settanta egli ha contrapposto alla visione sempre più globalizzata e omogenea verso cui la nostra società ha mostrato di dirigersi.
“Ugo La Pietra il disequilibrista” un documentario di Matteo Giacomelli (30’, Italia 2007 Emmegiprod) già presentato alla Triennale di Milano, al Festival dei Popoli di Firenze, al Cinéma du Réel di Parigi - sarà proiettato in apertura come introduzione all’incontro.