L’arte per la solidarietà
Dieci tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea legati al territorio esporranno i loro quadri/allestimenti.
Comunicato stampa
L’ARTE PER LA SOLIDARIETÀ
Il Kiwanis Arona San Carlo inaugura una progetto espositivo
dedicato alle opere di dieci artisti contemporanei, con uno scopo
benefico
Inaugurazione sabato 11 giugno | ore 17,00 | a cura di Kiwanis Club Arona San
Carlo | Sala Esposizioni, ex Sala Consigliare, del Comune di Arona | Arona (NO)
Arona | 11 Maggio 2011
La suggestiva cornice del Lago Maggiore fa da sfondo alla mostra che, sabato
11 giugno 2011, nella prestigiosa ex Sala Consigliare del Comune di Arona
appositamente ristrutturata per eventi artistici, il Kiwanis Club Arona San Carlo
inaugura: la seconda rassegna di pittura “L’Arte per la Solidarietà”.
Dieci tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea legati al territorio –
Giovanni Beluffi, Corrado Bonomi, Alfredo Caldiron, Piero Cicoli, Ezio Foglia,
Giovanni La Rosa, Oronzo Mastro, Angelo Molinari, Giancarlo Pozzi, Vanni
Saltarelli – esporranno i loro quadri/allestimenti.
Una rassegna che si sviluppa in un percorso di 50 opere complessive - ogni
artista ne espone 5 - e che vuole documentare, in sintesi, l’esperienza artistica di
ciascuno di loro.
Fulcro della rassegna è la raccolta di fondi a fini benefici. Il Kiwanis è infatti
un’associazione di persone impegnate nell’organizzazione di eventi per raccogliere
fondi da devolvere in beneficenza a Onlus ed Associazioni che operano sul territorio a
favore dei bambini.
Alla fine della manifestazione ogni Artista donerà un quadro tra quelli
esposti che, in seguito, sarà venduto ad un’asta benefica in sintonia con le
finalità del Kiwanis.
Nell’occasione sarà presentato anche il catalogo, che accompagna la mostra,
che verrà in parte distribuito alle principali gallerie d’arte e in parte venduto ed il cui
ricavato destinato a favore dell’Associazione “Noi con Loro” di Arona, che
rappresentano le famiglie che d’estate ospitano i bambini di Cernobyl.
Giovanni Beluffi | La sua pittura, nata con una impronta prevalentemente materico
informale, contrassegnata da una gradualità dirompente e dai toni molto accesi, […] si
è fatta più riflessiva, pacata e lirica, prevalgono atmosfere rarefatte ed orizzonti
sconfinati. Nell’osservare le opere, si coglie una nuovo modo di raccoglimento e di
interiorità volta al recupero di immersioni naturali, scoprendone i segreti e le emozioni
più autentiche.
Giovanni Beluffi Paesaggi Sensoriali, a cura di Fabbrica Arte, marzo 2009
Corrado Bonomi | Le sue opere mirano a rivelare i meccanismi del guardare l’arte -
e quindi si riferiscono al versante linguistico del lavoro - , cosi’ come tendono a
svelare i codici sociali attraverso cui l’opera viene interpretata. Per fare questo, egli
usa il luogo comune, lo stereotipo. Accentuando ed esasperando le caratteristiche de!
luogo comune, così come utilizzando per la realizzazione concreta delle sue opere
elementi ludici, come dei veri e propri giocattoli, Bonomi riesce ad aggirare tutte le
resistenze psicologi- che lo spettatore metterebbe in atto, se si trovasse di fronte alla
”serietà“ autorevole del l'opera.
Marco Meneguzzo
Alfredo Caldiron | I termini entro cui muoversi, per avvicinarci al lavoro e alla
poetica dell’artista, sono quelli di una relazione costante ma mutevole tra una realtà
oggettiva o figurale, sempre presente come fonte di ispirazione, e la volontà di
trascenderla o trasfigurarla in una immagine astratta informale fatta di gestualità e
colore che apparentemente vivono in se stessi e per se stessi, ma che inevitabilmente
una realtà naturale continuano a evocare.
Fabrizio Parachini, 2011
Piero Cicoli | […] è chiaramente identificabile la sua connotazione neoespressionista,
innestata su una matrice umanistica [….] Umanista si, ma non più
classico: meno sicuro e olimpico di quello, si muove trepidante interno al nuovo,
sconfinato e affascinante universo dell’anima […] Ecco dove, si manifesta la vera
natura “dimensionistica” dell’arte di Piero Cicoli, che prorompe di contenuti subliminali
o subconsci anche la dove l’uomo non compare […]
Giovanni Giavotto
Ezio Foglia | Tra i primi stimoli creativi scopre il piacere […] del semplice disegno a
grafite nera. […] Alcuni suoi lavori sono costituiti da grovigli fittissimi, trame
intrecciate di grafite, il cui tema rappresentativo finale è la figura, il corpo umano, il
nudo femminile. Nell’evoluzione finale del proprio stile pittorico, arriva all’astrazione
pura, la pittura è materia visibile in cui ingloba evidenti segni di richiamo al soggetto
dell’opera.
Cristina Cagnola
Giovanni La Rosa | La Rosa utilizza un vocabolario pittorico privo di immagini. Ha
inventato un linguaggio che non attinge a un repertorio figurativo, ma si affida a una
sintassi fatta di segni e colori delicati. Una sorta di stenografia universale, un
esperanto visuale. Dove i segni si ispirano alle scritture dei Fenici fino all’alfabeto
sanscrito e gotico. [...] questi lavori traducono la memoria delle civiltà del passato in
elementi geometrici. Per riscrivere nuove pagine quali tappe di un cammino iniziatico.
Licia Spagnesi, 2007
Oronzo Mastro | Sono cresciuto ed educato in una bottega. Ho imparato fin dalla
prima infanzia il senso delle proporzioni e dell’eleganza, dei modelli ceramici prima e
del corpo umano poi. Con gli anni, pur essendo stato allievo di Alfredo Basaldella,
[…] ho continuato la mia ricerca con estrema convinzione cercando di affinare sempre
più la conoscenza e l’uso degli strumenti più tradizionali del dipingere. Ho sempre
pensato, magari sbagliando, che le arti figurative non sono scienze, che la pittura non
è logica, non è ragione ma cuore e che è bella quando arriva all’anima.
Oronzo Mastro, 2010
Angelo Molinari | Ampio, ma avvolgente, è il gesto che stende il colore in
pennellate dense. C’è un effetto da primissimo piano da cui si ricava una sensazione di
essere dentro alla pittura come una pulce in un maglione di lana; o, come
nell’indimenticabile episodio dedicato a Van Gogh (Corvi) nel film Sogni di Kurosawa,
pare di addentrarsi in un paesaggio cromatico costruito per via di grasse pennellate
che sovente tornano su se stesse come volute barocche. Lo spessore, il rilievo, il
corpo della pittura in primo piano ha un’evidenza quasi ingombrante, che agisce sul
senso aptico dello sguardo, cioè sulle “mani degli occhi”.
Le ali della pittura, Elisabetta Longari
Giancarlo Pozzi | […] Pozzi è in cerca esclusiva dell’atavica anima sacra della
musica, di quella ineffabilità che può portarla a esprimere una trascendenza e insieme
a restituire il senso oscuro e profondo del mistero della natura. […] Giunge […] a un
momento di sintesi problematica d’un percorso che, lungo l’arco di mezzo secolo, l’ha
visto agire come figura appartata ma di forte e precisa identità espressiva.
Flaminio Gualdoni, 2011
Vanni Saltarelli | La sua pittura rivela un interessante tessuto compositivo, si
denotano grandi capacità nel disegno e cromatismi elaborati dai neri preponderanti
con lampi di colori caldi, quasi a sottolineare l’emozione che l’opera svela. […] Questo
artista non accetta di riprodurre, sconvolge i tradizionali canoni per dare enfasi alla
rappresentazione delle emozioni del momento ispiratore. […] Ecco allora che quello di
Vanni Santarelli si palesa come un gioco interiore di intense emozioni che esteriorizza
attraverso l’imprinting della figura femminile.
Luigi Consonni, 2011