L’arte per l’arte – Giovanni Boldini / Filippo de Pisis
Nella splendida cornice del Castello Estense saranno allestiti alcuni dei capolavori di Giovanni Boldini e Filippo de Pisis, i due pittori ferraresi che furono protagonisti della scena artistica internazionale tra Otto e Novecento.
Comunicato stampa
Eleganti ritratti di protagoniste della Belle Epoque tra sale rinascimentali fastosamente decorate, camerini segreti che fanno da scrigno a paesaggi e nature morte pulsanti di emozioni. A partire dal 31 gennaio, al Castello Estense di Ferrara sarà possibile ammirare una galleria di capolavori di Boldini e De Pisis selezionati dalle collezioni delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari: il monumento simbolo della città farà così da cornice alle opere di due grandi artisti ferraresi, tra i protagonisti della scena internazionale tra Otto e Novecento.
La città estense conserva le più ricche collezioni di opere di Boldini e De Pisis: questi tesori sono rimasti celati in seguito al terremoto del 2012 e torneranno accessibili al pubblico grazie all’allestimento nelle sale del Castello previsto fino alla riapertura dei musei a Palazzo Massari.
Nel sontuoso appartamento di rappresentanza al piano nobile si svilupperà un racconto per immagini dell’intero percorso boldiniano, attraverso una vasta selezione di dipinti e opere su carta: dalle prime prove eseguite a Firenze accanto ai macchiaioli, ritratti che hanno l’immediatezza della pagina di un diario, alle brillanti invenzioni che evocano le atmosfere della vita moderna nella Parigi degli impressionisti, fino alle icone della pittura boldiniana, effigi di aristocratiche quali la contessa de Leusse o Madame Lydig, quando Boldini si era ormai imposto come interprete incontestato del ritratto della Belle Epoque.
Nei celebri Camerini di Alfonso I, aperti per questa occasione, il testimone passa a De Pisis, altro più giovane ferrarese attivo sul palcoscenico parigino. Il percorso restituisce un intenso ritratto della personalità artistica depisisiana, a partire dalle testimonianze del periodo giovanile, dense di memorie, sogni e speranze alla vigilia del trasferimento a Parigi, per concentrarsi poi sulle creazioni della maturità, quando l’artista ha assimilato il ricordo di De Chirico e della pittura metafisica e plasma un linguaggio del tutto personale, trascrizione pittorica delle emozioni vissute nella Ville lumière.
A chiudere il cerchio saranno infine le opere dell’ultima stagione in cui la poesia delle immagini si spoglia fino all’essenziale.