L’atelier del pittore
Il titolo completo dell’opera è L’atelier del pittore, allegoria reale che determina sette anni della mia vita artistica. Come spiega il titolo completo, ogni artista invitato al presente evento rappresenterà una parte della propria vita, ovvero gli ultimi sette anni lavorativi.
Comunicato stampa
L’atelier del pittore, dipinto da Courbet tra il 1854 e il 1855 è un’opera che ha richiesto all’artista un impegno significativo e numerosi studi preparatori. Il dipinto è ricco di allegorie, simboli e ricordi personali dell’artista, come spiega Courbet tramite una lettera inviata all’amico pittore Champfleury. L’atelier del pittore fu una delle opere rifiutate dall’Esposizione Universale di Parigi del 1855, pertanto Courbet la propose a una mostra personale organizzata da lui stesso nel Padiglione del Realismo.
Il titolo completo dell’opera è L’atelier del pittore, allegoria reale che determina sette anni della mia vita artistica. Come spiega il titolo completo, ogni artista invitato al presente evento rappresenterà una parte della propria vita, ovvero gli ultimi sette anni lavorativi. Questi saranno sintetizzati in un’unica opera su carta, una sorta di bozzetto che rappresenta una parte di esistenza. Tale realizzazione, aggiunta ai bozzetti futuri dell'artista, ne ultimerà l’opera, ovvero porterà a compimento la sua stessa vita, eccetto per il lavoro di Luigi Presicce, che in questa collettiva presenterà un video, la documentazione della performance: Allegoria astratta dell'atelier del pittore all'inferno tra le punte gemelle. L'artista si è ispirato oltre che all'opera di Courbet anche ad una scena della famosa serie televisiva Twin Peaks, creata da David Lynch e Mark Frost.
Gli artisti si confronteranno con alcuni elementi del quadro, come per esempio l’artista al centro, il bambino simbolo dell’innocenza, la donna nuda allegoria della nuda verità e i due gruppi facenti parte sempre dell'opera: quello di coloro che sono legati ai benefici materiali della vita e vivono quindi della morte e, dall'altro, quello di coloro i quali sono invece legati alla vita e ai valori più puri.
The Workbench diventerà un banco da lavoro per rappresentare una parte di esistenza del pittore, gli ultimi sette anni lavorativi, composti da vittorie, insuccessi, delusioni e gioie. È stata scelta la carta come materia del bozzetto per far sì che sia una sorta di carta copiativa dell’anima dell’artista.