Laura Bisotti – Quando scivolerà
Nella ricerca di Laura Bisotti la rappresentazione del paesaggio si accompagna all’idea di una sua costante trasformazione. Si potrebbe dire che nei suoi lavori il luogo si manifesta sempre dinamicamente.
Comunicato stampa
Nella ricerca di Laura Bisotti la rappresentazione del paesaggio si accompagna all’idea di una sua costante trasformazione. Si potrebbe dire che nei suoi lavori il luogo si manifesta sempre dinamicamente. Che si tratti del profilo di un’isola, di una carta topografica o del disegno di una costellazione, l’artista individua la grammatica dei segni convenzionali che organizza queste raffigurazioni e la esplora nel suo rovescio, come fosse il retro di un ricamo. D’altra parte, i punti di riferimento di un territorio non esistono di per sé ma in riferimento alla cultura del tempo in cui vengono stabiliti, il loro significato è una questione di sguardi. Il genere pittorico del “paesaggio”, inteso come una veduta della realtà naturale, sfuma quindi in un’operazione più concettuale che aggiunge all’immagine una serie di informazioni e suggestioni. In questo senso Venezia è un materiale di lavoro quanto mai ammaliante: Venezia è il luogo che per eccellenza si colloca in bilico tra la realtà e la fantasia, una città che chiunque al mondo, almeno per una volta, ha percorso nei propri sogni e che per questo possiede al grado massimo un “retro”, un’identità riflessa (se non altro nell’acqua…). Se altre volte, nel percorso di Laura Bisotti, il paesaggio si evolveva sconfinando in una narrazione cesellata con frammenti di testo, in questa occasione esso sembra invece assumere le sembianze di un tavolo da gioco in cui allestire scenari effimeri da proiettare in un tempo fantastico dove tutte le ipotesi possono essere verosimili. La delicata visionarietà dell’artista scompiglia i punti di riferimento che dovrebbero essere fissi e immutabili e immagina alcuni lenti, progressivi scivolamenti della città. Studi di una deriva lieve e serena dove piace abbandonarsi.
“When it starts to slide…”
Curated by Massimo Marchetti
From March 8 to May 7, 2016
Opening Saturday March 5 at 6 PM
In Laura Bisotti’s work representing a landscape always involves the notion of its constant transformation. We might say that in her pieces a place is always expressed in motion. Whether the outline of an island, a topographical map or the drawing of a constellation, the artist identifies the grammar of conventional signs that organises these figurations and explores its reverse as if it were the back side of a lacework. Then again, points of reference of a territory do not exist as such but in connection with the culture of the period in which they are established: their meaning is a question of vision. Thus the pictorial genre of the “landscape”, meant as a view of a natural reality, becomes a more conceptual operation, adding information and intimations to the image. In this sense Venice is an extremely fascinating work material: Venice is par excellence the place poised between reality and fancy, a city where everyone in the world has been at least once in their dreams, so it possesses to the utmost a “back side”, a reflected identity (if only in the water…). Whereas on other occasions in Laura Bisotti’s career the landscape evolved by overflowing into a narrative inlaid with fragments of text, here instead it seems to assume the appearance of a play table on which ephemeral scenarios can be installed to be projected into a fabulous time where every hypothesis is plausible. The artist’s delicate creative vision disarranges the points of reference that are supposed to be fixed and immutable, and imagines the city slowly and gradually sliding. Studies of a leisurely and serene drifting in which we enjoy letting ourselves go.