Laura Pugno – Altri sensi
La mostra, insieme a un’ampia selezione di lavori realizzati nel corso degli ultimi cinque anni, presenta una nuova serie di opere realizzate in Sardegna e dedicate alla regione interna del Supramonte.
Comunicato stampa
“Altri sensi” è il titolo della mostra personale di Laura Pugno al Museo MAN, a cura di Lorenzo Giusti, in programma dal prossimo 13 settembre.
La ricerca di Laura Pugno (Trivero, 1975) ha come principale terreno di indagine il paesaggio, inteso non come elemento naturale, come immagine fissa di una porzione più o meno estesa di realtà, ma come costruzione sociale, come sovrastruttura ideologica e culturale. La mostra, insieme a un’ampia selezione di lavori realizzati nel corso degli ultimi cinque anni, presenta una nuova serie di opere realizzate in Sardegna e dedicate alla regione interna del Supramonte. Una scelta che, nel rimarcare l’inattendibilità di ogni idea prestabilita di paesaggio - ed in particolare, nello specifico della Sardegna, di un’idea costruita perlopiù attorno a una parte stereotipata dei suoi elementi naturali (il mare, il sole, le trasparenze) e sociali (la tranquillità, il benessere, il divertimento) - riafferma la necessità di punti di vista molteplici per perseguire una visione articolata del mondo, più vicina alle complesse dinamiche relazionali che lo governano.
A caratterizzare i nuovi lavori è l’utilizzo della tecnica dell’abrasione su stampa fotografica, sperimentata dall’artista a partire dalla serie Esitando (2011), nella quale il paesaggio delle regioni montane piemontesi è svelato nella sua entità di sistema, come soggetto unitario “che presenta confini propri che lo separano dall’ambiente circostante”.
In queste opere, così come nel gruppo intitolato Quel che Annibale non vide (2012) - una serie di cinque cancellazioni rivolte non soltanto all’allentamento dei legami integrativi del paesaggio, ma, più direttamente, alla liberazione di singole
parti – ad emergere è il tentativo di rendere evidente l’integrazione dei diversi elementi – sia fisici sia culturali - che compongono il paesaggio, attraverso un procedimento di parziale annullamento degli elementi stessi. Una presa di distanza da una visione tradizionalmente intesa che, in opere più recenti, si accompagna alla evocazione di una possibilità percettiva del paesaggio di tipo tattile. Così in Didascalie n. 5 (2013) e in Taccuini di viaggio (2013), presentati al pubblico per la prima volta in questa occasione, l'uso esteso del braille evoca una visione che, al di là dell’occhio, può coinvolgere altri sensi.
Ancora in mostra, insieme ai dipinti della serie KWh (2008) - a testimonianza delle origini pittoriche del lavoro di Laura Pugno – e ai collage del gruppo Percorrenze (2010) – nei quali l’idea di paesaggio è portata a una sintesi radicale di linee e colori – anche il progetto Paesaggio di spalle, un’istallazione di disegni su plexiglass realizzati voltando le spalle alla porzione di panorama ritratta sulla lastra.
Completano la mostra due lavori in video, a camera fissa, di recente realizzazione: Sillogismo (2013), dove naturale e innaturale si fondono in un’unica visione integrata, e Meccanismi di difesa (2012), nel quale lo scorrere veloce delle ombre sul costone di una montagna rende percepibile l’inattendibilità del punto di vista singolo.
Accompagna la mostra un catalogo bilingue (italiano e inglese) pubblicato da NERO con testi di Cecilia Canziani, Gian Antonio Gilli e Lorenzo Giusti.