L’autre Vivian. L’altra Vivian Maier
Un viaggio inedito nella Francia della ‘fotografa ritrovata’ in 6 piani. Foto, animazioni, parole, musiche, registrazioni, interviste, video”.
Comunicato stampa
Dal 1 giugno al 14 ottobre 2018 si terrà alla Torre del Castello dei Vescovi di Luni di Castelnuovo Magra, La Spezia, la mostra “L’autre Vivian. L’altra Vivian Maier. Un viaggio inedito nella Francia della ‘fotografa ritrovata’ in 6 piani. Foto, animazioni, parole, musiche, registrazioni, interviste, video”.
L’esposizione si inserisce nel ricco calendario di mostre per il 2018 organizzate dal Comune di Castelnuovo Magra e dall’Assessorato alla Cultura, presso la Torre del Castello dei Vescovi di Luni, che, negli ultimi anni, grazie alle fortunate mostre di Erwitt, McCurry, Tano D’Amico, Mario Dondero e Bruce Chatwin, si è andata affermando come un importante luogo espositivo per la fotografia e non solo.
La mostra si propone come un vero viaggio attraverso 50 foto, alcune provenienti da una collezione privata e mai esposte in Italia e altre, invece, stampate da lei e autografate sul retro, le uniche originali esistenti, oltre ad interviste, video, animazioni, musiche, suoni, mapping, ambientazioni. Una nuova idea di fruire la complessità di una artista, di una persona, di una donna. Vivian Maier è stata una fotografa formidabile, dotata di un talento superiore che le permetteva di scattare foto senza nemmeno vederle, frutto di lunghi, accurati e appassionati studi. Ha approfondito la fotografia restando sempre fuori dal clamore del fotografo di moda, anche se in tale maniera è stata sempre sfruttata. Una storia di tempi sbagliati per lei che non sbagliava mai il tempo, come ci rivelano i suoi splendidi scatti. Un tempo che grazie a moltissimi “collezionatori” si è riallineato e che vuole riallinearla con una umanità troppo spesso dimenticata.
Un racconto sul binomio fotografia-vita, sulla forza e sul mistero di una donna sola e forte che ha abbracciato il mondo catalogandolo sull’onestà e sull’essenzialità dell’arte, senza tralasciare domande profonde sulla natura dell’arte fotografica, sulla gratuità del gesto fotografico e sull’attenzione alla realtà del momento unico e prezioso legato allo scatto.
Sarà come entrare nel suo universo pericoloso e contrastato, in una favola, attraverso un armadio che cela un passaggio segreto, il suo segreto, la sua libertà. Una libertà così forte che l'ha portata fino a fare uno sberleffo alla fotografia, suo bene più segreto.
L’allestimento è curato da Roberto Carlone, fotografo e uno dei musicisti e fondatori della Banda Osiris, Caterina Cavallari e dall’associazione Archivi della Resistenza di Fosdinovo (MS), in collaborazione con l’associazione francese “Vivian Maier et le Champsaur”, che raccoglie testimonianze del rapporto di Vivian Maier con la Francia.
Durante tutto il periodo dell’esposizione si terranno incontri, proiezioni, workshop, spettacoli e convegni.