Lavanderia Young – Art is our Faith

Art is our Faith è l’unione di video e performance, Art is our Faith è l’insieme di creazione e ricerca, Art is our Faith è la parola che ascolta ed inventa, Art is our Faith è lo specchio di Lavanderia Young.

Comunicato stampa

Di Lavanderia Young
Regia: Isotta Esposito
Riprese e montaggio: Mirko Tonini
Regia performance: Manuela Biasi
Nella performance: Laura Di Gennaro, Isotta Esposito, Stella Mililli, Alice Scattolin
Nel video: Laura Di Gennaro, Isotta Esposito, Veronica Juris, Stella Mililli, Alice Scattolin, Anna Sorgon, Mirko Tonini, Marta Tudisco, Mattia Zamuner
Music live: Davide Anastasio
Il manifesto del collettivo Lavanderia Young Art is our Faith è il frutto di un percorso di ricerca, cominciato a giugno 2013 con DrinkArt #1: Art is Sexy!, passato attraverso DrinkArt#2: Art is Addiction e terminato con la restituzione viva delle risposte del pubblico ai due eventi. Avrà luogo il 20 dicembre 2013 al bar L'Arcimboldo di Mestre.
Meccanismo di DrinkArt: ci si ritrova di fronte a opere d'arte su cui si è invitati a esprimere un'opinione prettamente emozionale. Viene richiesto allo spettatore di scrivere la sensazione che l'opera suscita su una speciale DrinkArt, raccolta successivamente nella Art Box.
Art is Addiction ha visto protagonisti un video, dove sono sviscerate le forme di dipendenza dall’arte di LY ed una performance teatrale, tratta ed ispirata dagli input donati da Art is Sexy!. Grazie alle DrinkArt raccolte dagli spettatori di Art is Addiction, la ricerca si è arricchita di nuove fasi, in cui le parole delle emozioni regalate dal pubblico, sono diventante parte integrante del momento performativo, completando il Manifesto di Lavanderia Young e attribuendogli il titolo definitivo Art is our Faith.
Art is our Faith è l'unione di video e performance, Art is our Faith è l'insieme di creazione e ricerca, Art is our Faith è la parola che ascolta ed inventa, Art is our Faith è lo specchio di Lavanderia Young.
Art is our Faith è il Manifesto di Lavanderia Young, ma DrinkArt continua, traendo man mano nuovi spunti e nuove svolte dall’interazione con lo spettatore.