Le collezioni pubbliche tra tagli di budget e collezionismo privato
Fare della giornata del contemporaneo un’occasione di riflessione sui temi chiave del museo oggi. Con questo spirito Museion invita a partecipare a una tavola rotonda, in cui si discuterà sulla perdita di significato delle collezioni pubbliche.
Comunicato stampa
Le collezioni pubbliche tra tagli di budget e collezionismo privato. Ne discutono a Museion Gabriella Belli, Heike Munder, Adrienne Goehler, Karsten Löckemann e Letizia Ragaglia. Sabato 6 ottobre ore 11.
Fare della giornata del contemporaneo un’occasione di riflessione sui temi chiave del museo oggi. Con questo spirito Museion invita a partecipare, sabato 6 ottobre, alle ore 11, a una tavola rotonda, in cui si discuterà sulla perdita di significato delle collezioni pubbliche. L’appuntamento nasce nell’ambito della mostra Migros meets Museion. 20th Century Remix, che mette in dialogo la collezione Migros e la collezione Museion.
Alto il profilo dei relatori invitati, molti dei quali sono anche membri del comitato artistico di Museion: all’incontro prendono parte infatti Gabriela Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, che durante il suo mandato come direttrice del Mart di Rovereto ha lavorato alla crescita del patrimonio museale grazie a numerosi prestiti a lungo termine da collezioni private; Heike Munder, direttrice del Migros Museum für Gegenwartskunst di Zurigo, istituzione votata al contemporaneo con una ricca collezione sostenuta da un’azienda privata svizzera; Adrienne Goehler, curatrice berlinese, prima donna presidente dell’Accademia delle Belli Arti di Amburgo e senatrice per la attività culturali e scientifiche a Berlino; Karsten Löckemann, curatore della Sammlung Goetz di Monaco, tra le collezioni private più importanti d’Europa in ambito contemporaneo e, infine, Letizia Ragaglia, direttrice di Museion.
I tagli al finanziamento pubblico della cultura e la parallela perdita di significato delle collezioni pubbliche costituiscono un processo tragico. In passato era ancora possibile, da parte dei musei pubblici, fungere infatti da elemento “regolativo” ed esercitare la propria influenza sulla scena artistica. Oggi questo non è avviene più, poiché i musei non riescono a costruire collezioni d’arte contemporanea rappresentative. L’influenza di collezionisti privati e galleristi all’interno del mondo dell’arte è, di conseguenza, cresciuta enormemente.
Dall’altro lato, oggi come in passato esistono collezioni private di arte contemporanea che si distinguono nettamente nella massa ormai imperscrutabile del collezionismo privato. Numerosi collezionisti collaborano ormai da molti anni in modo costruttivo con istituzioni pubbliche, in un dialogo proficuo per entrambe le parti. A lungo termine però per i musei lavorare prevalentemente con collezioni di prestatori privati non risulta una politica efficace. I musei pubblici hanno il dovere di richiamare l’attenzione sul fatto che, con i tagli ai budget per gli acquisti, in futuro la costruzione di “archivi” pubblici, in cui l’arte viene conservata come elemento significativo del discorso culturale e permane accessibile al pubblico, sarà nettamente più difficile o – nel peggiore dei casi - impossibile. Su questi temi verterà la discussione a Museion in programma per sabato 6 ottobre prossimo.