Le mutevoli forme del classico – disegnare il contemporaneo
Canova22 presenta la mostra delle sei opere realizzate dai partecipanti al workshop Le Mutevoli Forme del Classico – disegnare il contemporaneo, svoltosi all’interno della Fornace del Canova nel mese di febbraio 2020.
Comunicato stampa
Le mutevoli forme del classico - disegnare il contemporaneo
Mostra delle opere
Lucilla Monardi, Argenzia Gallotta, Gabriele Savi, Giada Reggio, Maria Starace, Antonio Schiavo
A cura di Franz Prati
Inaugurazione 3 marzo 2020 ore 18.00 | Canova 22 - Roma
Fino all’8 marzo 2020
Dal 3 all’8 marzo 2020 Canova22 presenta la mostra delle sei opere realizzate dai partecipanti al workshop Le Mutevoli Forme del Classico - disegnare il contemporaneo, svoltosi all’interno della Fornace del Canova nel mese di febbraio 2020.
All’interno degli spazi dedicati al workshop, un gruppo di giovani ha dato vita ad un laboratorio artistico connotato da una coinvolgente atmosfera creativa, guidati dall’esperienza del tutor Franz Prati. Il processo creativo ha preso le mosse da una particolare lettura dell’arte canoviana, ognuno partendo da un punto di vista per lo più inedito che ha permesso di esprimere al meglio l’originalità di ciascuna proposta, nel clima di una collettività condivisa tra personalità variegate, con esperienze che vanno dall’architettura all’arte e provenienti da città diverse: Genova, Matera, Rimini, Foligno e Roma. I progetti pensati per lo spazio in cui saranno esposte hanno diversamente coniugato il legame sottile che si stabilisce tra classico e contemporaneo.
Il lavoro è iniziato con un’elaborazione, proposta dal tutor, di una serie di esempi della storia dell’arte contemporanea (da Dalì a Picasso, da Twombly a Kiefer) dove il rapporto tra classico e contemporaneo costituisce l’elemento caratterizzante. Alla luce di questo presupposto con un riferimento diretto all’opera del Canova, i giovani artisti hanno condotto il loro lavoro con l’obbiettivo di tradurre nel linguaggio contemporaneo la grande lezione del classico.
E così Lucilla Monardi lavora su una rilettura della “Maddalena Penitente”; Argenzia Gallotta impagina in un paesaggio metafisico frammenti canoviani; Gabriele Savi riconsegna l’immagine della Fornace in una sorta di wunder kammer; Giada Reggio dà forma ad un’opera-reperto in un fitto montaggio di elementi ritrovati; Maria Starace sovrappone in una figura duplicata l’immaginario del Piranesi e del Canova; Antonio Schiavo restituisce nel rapporto figura e sfondo la classicità del moderno miesiano con le forme canoviane.