Le sensazioni evocate
Limen otto9cinque mostra l’incontro di due artisti che sono partecipi di un comune amore per le vibrazioni sottili della materia e l’ineffabilità del colore.
Comunicato stampa
Dal 22 febbraio al 15 marzo Limen otto9cinque mostra l’incontro di due artisti che sono partecipi di un comune amore per le vibrazioni sottili della materia e l’ineffabilità del colore. Una solidarietà intima desumibile dall’interesse per una realtà resa attraverso il filtro di un colore che quasi cancella l’evidenza per mettere in primo piano la sensazione, l’emozione, privilegiando l’evocazione alla pura descrizione.
In Antonio Ciarallo l’opera è costruita da spessori materici informali derivanti da stati d’animo ed emozioni profonde, con quella immediatezza tipica dell’azione di sintesi, espressione di un sentimento, che ogni volta emerge, di rispetto e di amore per la pittura: si aggregano riflessi e presenze di materie mai estranee alla pittura, trame pittoriche desunte e in molti casi applicate che provengono dalla trama poetica del merletto, criterio per coniugare trasparenza e respiro pittorico, al solo servizio della poesia.
Nell’opera di Massimo Melloni c’è un invito a partecipare alle sue emozioni, a renderci partecipi del suo lavoro sottile alla ricerca di vibrazioni minime, di trasparenze ineffabili, di sottigliezze derivate dal pudore mite con cui si lascia trasportare dal colore. Per accentuare al massimo queste sensazioni Melloni opera una foderatura delle superfici dei suoi lavori, tele o tavole, con garze esilissime, capaci di assorbire il colore e di rendere le trasparenze sensibili e dalla evidenza filtrata, quasi un rito di passaggio da una pittura descrittiva ed analitica ad una evocativa e sensoriale