Leafing Through Humanities

Informazioni Evento

Luogo
SCALO LAMBRATE
Via Pietro Andrea Saccardo 12, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

17 e 18 febbraio 2023 | 17-21
Opening giovedì 16 febbraio 2023 | 18-21

Vernissage
16/02/2023

ore 18

Curatori
Giulia Bianchi, Alessia D’introno, Irene Follador, Diego Giannettoni, Collettivo N410, Sara Verde
Generi
arte contemporanea, collettiva

mostra collettiva, curata dagli studenti del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali, con una selezione di lavori di artisti emergenti.

Comunicato stampa

LEAFING THROUGH HUMANITIES
Storie, tradizioni e riti del contemporaneo
A cura di Giulia Bianchi, Alessia D’introno, Irene Follador, Diego Giannettoni,
Collettivo N410 e Sara Verde
Scalo Lambrate (MI)
Via Pietro Andrea Saccardo 12, 20134
17 e 18 febbraio 2023 | 17-21
Opening giovedì 16 febbraio 2023 | 18-21

Con il patrocinio di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e con la partecipazione ufficiale agli AnthroDayMilano 2023, siamo lieti di presentare Leafing Through Humanities, mostra collettiva, curata dagli studenti del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali, con una selezione di lavori di artisti emergenti.

La mostra si propone come una raccolta di opere basate su riflessioni e studi a carattere antropologico che rivisitano la storia, le tradizioni e i riti contemporanei vissuti o ricercati dagli artisti attraverso una varietà di medium.
L’approfondito confronto ha originato la concezione dell’idea di luogo (e di non-luogo) come spazio di incontro della scienza antropologica con la comunicazione. L’artista sceglie di agire come un “etnologo”. Si concentra sull’interazione con i simboli dell’umanità e le tradizioni di cui siamo depositari, osserva la realtà che lo circonda, specie nei suoi tratti popolari, decidendo di avvalorarla o criticarla.

Tutto può essere cultura. Può esserlo un rituale, una storia tramandata, un canto popolare del Sud Italia, un dialetto tramutato, una ricevuta fiscale. Si può trovare tra gli antenati più prossimi come i nonni, che con fragilità e sensibilità tramandano schemi e ricordi, così come nella polvere o negli oggetti che fanno parte della nostra quotidianità nascosta. La cultura si compone anche di linguaggi, di “lingue maggiori” e “minori”, citando Deleuze, che si generano proprio nell’imprevisto dell’errore grammaticale o nella forma di tradizioni controculturali che si manifestano nel presente. Creiamo cultura con chi ci ascolta, con chi è della nostra famiglia, ma anche con chi non conosciamo e abbiamo il desiderio di conoscere.

Il deposito abbandonato e rifunzionalizzato di Scalo Lambrate, contestualizza ulteriormente i lavori che, privi di display, e variamente distribuiti, non si trovano identificati secondo le usuali convenzioni artistiche ma in bilico tra la dimensione pubblica e una possibile intimità.

In mostra:
Francesca Talia Adami, Edoardo Bonacina, Elisabetta Bottura, Francesca Bullo, Elisa Ceneri, Alessia D’Introno, Xizi Du, Marie Nicole Gianfrate, Camilla Gurgone, Arianna Maria Leva, Giulia Piatti, C. Sidonie Pellegrino, Yuming Zhou.

Si ringraziano il professore e coordinatore del biennio Arti Visive e Studi Curatoriali Andris Brinkmanis e il professore Andrea Staid.