Leardo Sciacoviello – A/Pelle…
Con la mostra personale A/pelle… Sciacoviello ridimensiona la devianza, riscontrata nelle teorie di Cesare Lombroso e nelle collezioni di pelli umane di Ilse Koch – La iena di Buchenwald e del Dr. Fukushi – e la ripensa per riportare l’attenzione sulla funzione storico-narrativa del tatuaggio.
Comunicato stampa
Nell’attraversare i cinque continenti e le loro letterature, tra rituali e usanze, il viaggio evolutivo del tatuaggio ha fatto del corpo una tela su cui scrivere e conservare segreti e convinzioni - dallo stigma al messaggio, codice e segno distintivo, fino ad arrivare all’ornamento estetico.
Con la mostra personale A/pelle… Sciacoviello ridimensiona la devianza, riscontrata nelle teorie di Cesare Lombroso e nelle collezioni di pelli umane di Ilse Koch - La iena di Buchenwald e del Dr. Fukushi - e la ripensa per riportare l’attenzione sulla funzione storico-narrativa del tatuaggio.
Traslando l’orrore in ordinario e l’inquietante in arte, l’artista offre la propria collezione di ‘opere in finta pelle’: oggetti d’uso comune — un centrino, una tazzina da caffè, un battipanni... — riprodotti in gomma siliconica e tatuati dall’artista stesso con la tecnica handpoke, pratica ancestrale, caratterizzata da un segno pungolato eseguito a mano libera per mezzo di ago e inchiostro, utilizzata fin dall’era primitiva e tornata di moda in questi ultimi anni tra i tatuatori professionisti.
Nella mostra convergono più narrazioni che uniscono l'aberrante e l'allegorico in un gioco di vedo e non vedo; simboli, modi di dire e frivole reminiscenze tratte dall’infanzia dell’artista che, invece di raccontare o nascondere l’intimità del tatuaggio, riportano l’azione artistica sotto teca.
L’inaugurazione avverrà nel rispetto delle normative dovute all’emergenza Covid.