Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI
p.zza Sant’Eustorgio, 3 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Venerdi’ 27 gennaio: In occasione del primo giorno di apertura della mostra, il museo sarà aperto fino alle ore 22.00
Apertura ore 10-22 / La biglietteria chiude alle ore 21.30

Vernissage
26/01/2023

su invito

Artisti
Lee Jeffries
Curatori
Nadia Righi, Barbara Silbe
Uffici stampa
CLP
Generi
fotografia, personale

La mostra presenta circa cinquanta immagini del fotografo inglese diventato la voce degli emarginati attraverso le sue fotografie in bianco e nero e a colori che catturano i volti di quell’umanità nascosta e invisibile che popola le strade delle grandi metropoli dell’Europa e degli Stati Uniti.

Comunicato stampa

La mostra presenta circa cinquanta immagini del fotografo inglese diventato la voce degli emarginati attraverso le sue fotografie in bianco e nero e a colori che catturano i volti di quell’umanità nascosta e invisibile che popola le strade delle grandi metropoli dell’Europa e degli Stati Uniti.
Fotografo autodidatta, Lee Jeffries inizia la sua carriera quasi per caso, nel giorno che precedeva la maratona di Londra del 2008 quando scatta una fotografia a una giovane ragazza senzatetto che sedeva all’ingresso di un negozio; rimproverato per averlo fatto senza autorizzazione, Jeffries si ferma a parlare con lei, a interrogarla sul suo passato, a stabilire un contatto che andasse al di là della semplice curiosità per scavare nel profondo dell’animo della persona che aveva di fronte.
Da allora inizia a interessarsi e a documentare le vite degli homeless, passando dai vicoli di Los Angeles fino alle zone più nascoste e pericolose delle città della Francia e dell’Italia.
Grazie al suo sguardo e alla sua arte spirituale, come lui stesso è solito definirla, Lee Jeffries fa emergere le persone senza fissa dimora dal buio in cui sono reclusi e cerca di ridare luce e dignità a ogni essere umano.
La sua cifra stilistica più caratteristica è quella del ritratto, il suo stile è caratterizzato da inquadrature in primo piano fortemente contrastate, e da interazioni molto ravvicinate con i soggetti, dei quali riesce a far emergere i volti nella loro straordinaria potenza espressiva.