Leggere il tempo. Libri nell’Arte. XXI secolo
La mostra “Leggere il tempo. Libri nell’Arte. XXI secolo” ospitata a Palazzo Nicolosio Lomellino a cura di Laura Garbarino su progetto di Agnese Marengo e Maurizio Romanengo, porta avanti la riflessione sull’immagine del libro nell’arte, la smaterializzazione del linguaggio e le sue cancellature, approfondendo il legame fra arte e libri a partire dagli anni Sessanta ad oggi.
Comunicato stampa
La mostra “Leggere il tempo. Libri nell’Arte. XXI secolo” ospitata a Palazzo Nicolosio Lomellino a cura di Laura Garbarino su progetto di Agnese Marengo e Maurizio Romanengo, porta avanti la riflessione sull’immagine del libro nell’arte, la smaterializzazione del linguaggio e le sue cancellature, approfondendo il legame fra arte e libri a partire dagli anni Sessanta ad oggi.
Il libro fa parte della storia di tutti. Il fascino di quest’oggetto è stato e continua ad essere illimitato. Fascino ancora più forte nel momento in cui il libro, per sua natura, sfugge alla sua funzione canonica. Il libro diventa opera d’arte, diventa strumento di protesta, diventa sogno, diventa tempo.
Leggere il tempo è un inno al libro, c’è chi lo dipinge sui tagli, Vedovamazzei, creando una copia e occupando l’opposto, e chi dipinge copertine di un’enciclopedia essenziale come Luca Bertolo. Libri come pietre miliari affogati in un monolite di marmo di Francesco Arena. Ritagli di tempo, quelli di Serena Vestrucci e di Sabrina Mezzaqui, equilibri incerti quelli di Giuseppe Mirigliano, libri scavati, paesaggi lunari come l’opera di Gianni Caravaggio e libro irriverente quello di Enrico Bafico; libri turbine di Stefano Arienti, parole illuminate da un faro, paesaggio onirico di Mario Airò.
Libri che fioriscono come le Ceneri di Gramsci di Elisabetta Benassi; intagli 3D nel video a quattro mani di Marzia Migliora ed Elisa Sighicelli, riedizioni futuristiche di serigrafie settecentesche nell’opera di Salvatore Arancio. Polemica nella parodia della società americana con i Flintstones nel libro animato di Andrea Romano, libri che si trasformano come Pesato di Enzo Cucchi. Libri costretti tra due lastre in Gianfranco Baruchello e libri liberati nella natura di Renata Boero o scatole magiche di Lucia Marcucci. Il tempo disegnato di Chiara Camoni e sua nonna, un diario quotidiano di fiori e pensieri dipinti da Elisa Montessori; E le stelle ci stanno a guardare, il tempo secondo gli astri e le follie dell’attualità di Liliana Moro. Libri tagliati quelli dell’Ulysse di Dora Garcìa e ancora libri cuciti – Maria Lai – libri bruciati nel tempo di un attimo – Jannis Kounellis – libri museo di Giulio Paolini, libri astratti di linee e colori di Grazia Varisco, libri illeggibili di Bruno Munari; libro violento di guerra, perdita, denuncia quello di Fabio Mauri, di Andrea Mastrovito e di Dennis Oppenheim.
La riflessione di Giovanni Anselmo sul tema del visibile e dell’invisibile, nell’illeggibilità della parola ‘leggere’. L’omaggio alla macchina da scrivere Olivetti M40 di Maurizio Nannucci che contiene dattilogrammi quadrati. Scrittura cancellata dalla forma e tradita dal soggetto nel feltro di Vincenzo Agnetti, paradossi filosofici e matematici che si incontrano con la luce delle idee di Alighiero Boetti con cui si impara a pensare giocando.
La mostra, organizzata dall’Associazione Palazzo Lomellino di Strada Nuova APS, si colloca fra gli appuntamenti di “Genova Capitale Italiana del Libro” e fa parte della rete di eventi legati alla mostra “LIBRI NELL’ARTE. Dal Medioevo all’età contemporanea” che coinvolge oltre alla sede di Palazzo della Meridiana diversi musei cittadini come i Musei Nazionali di Genova - Palazzo Spinola e Palazzo Reale, i Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, Wolfsoniana - Palazzo Ducale, Fondazione per la Cultura, la Biblioteca Civica Berio e l’Accademia Ligustica di Belle Arti.