Leggere l’arte. Biografie d’artista – Jackson Pollock

Informazioni Evento

Luogo
MAMBO - MUSEO D'ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Via Don Giovanni Minzoni 4, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
19/05/2016

ore 18.30

Editori
JOHAN & LEVI
Artisti
Jackson Pollock
Curatori
Davide Ferri, Claudio Musso, Maura Pozzati
Uffici stampa
CLARART
Generi
incontro - conferenza

Nell’ambito del mini-ciclo “Leggere l’arte. Biografie d’artista” Maura Pozzati e Davide Ferri con Claudio Musso ricostruiscono la parabola di un maestro dell’Espressionismo astratto dalla scoperta del dripping all’incontro con Peggy Guggenheim.

Comunicato stampa

L'incontro prende spunto dal volume di B.H. Friedman Jackson Pollock. Energia resa visibile, edito da Johan & Levi. Friedman fu amico dell'artista nel suo ultimo anno di vita.

Quando nella primavera del 1955 il giovane B.H. Friedman lo incontra per la prima volta, Jackson Pollock è già un “vecchio maestro” dell’Espressionismo Astratto. Possente nel fisico quanto esplosivo e lavico nel talento, si è conquistato fama internazionale con un corpus di opere che racchiude un’intera gamma espressiva, dal delicato lirismo alle immagini più impetuose.
La rivista Life lo ha da poco osannato come il più grande pittore statunitense e alla Cedar Tavern è riverito ogni sera da una folla di giovani artisti che sgomitano per avvicinarsi a lui. Per loro Jackson è quello che ha rotto il ghiaccio e spianato la strada alla prima generazione radicalmente americana. Per i semplici avventori del leggendario ritrovo del Greenwich Village, invece, Pollock non è che un elemento pittoresco, un personaggio tristemente noto per le sue metamorfosi: in preda all’alcol la voce gli si fa più roca, il lessico scurrile, i gesti via via più aggressivi, lo sguardo obnubilato, fino allo scoppio dell’inevitabile rissa.
Frutto di un’amicizia nata nell’ultimo anno di vita di Pollock, questo libro ne ripercorre la breve parabola con straordinaria vividezza, senza trascurare i momenti più sofferti: gli stenti degli anni formativi e l’uso dell’alcol per placare i conflitti interiori, i primi lavori accademici realizzati sotto la supervisione di Thomas H. Benton e la scoperta di un linguaggio tutto suo, il dripping, che lo porta ai vertici del successo grazie anche al coraggio di una gallerista come Peggy Guggenheim e all’incondizionata complicità della moglie Lee Krasner, che gli resta accanto fino agli ultimi mesi prima della tragica scomparsa.
Friedman penetra nel silenzio e nella solitudine del suo studio, si interroga sul tormentato rapporto con la fama, sull’identità che Pollock sente di aver venduto a un mondo dell’arte che spesso lo fraintende e che lo ha condotto a vette da cui difficilmente si scende illesi. Il risultato è una biografia che come nessun’altra offre un’acuta analisi della gloriosa ascesa e della rovinosa caduta di colui che ha “danzato” capolavori come Autumn Rhythm. Un artista che ha puntato tutto sul principio dell’arte come scoperta di sé, fermamente convinto che la vita di un uomo e il suo lavoro siano inseparabili.

PROSSIMO APPUNTAMENTO:

Giovedì 26 maggio: Yves Klein. Con Marinella Paderni e Valerio Dehò